Due uomini di BADIA POLESINE perdono la vita per arresto cardiocircolatorio, tré anziani si sentono male per la strada e vengono soccorsi A Venezia livello di allerta 3, temperature notturne al top nella Bassa padovana, ospedali presi d’assalto
Tratto da Il Gazzettino Ed. Nazionale del 21/08/2009
Due morti in poche ore a BADIA POLESINE, in provincia di Rovigo, e sotto accusa c’è il ealdo insopportabile che sta attanagliando il Veneto con temperature vicine ai 38 gradi. A perdere la vita, entrambi per arresto cardiocircolatorio, sono stati Riccardo Callegari, 37 anni e il pensionato Natalino Faccioli di 78 anni. Il primo è stato trovato morto a casa sua, ieri mattina, dalla fidanzata; il secóndo si è sentito male davanti alla farmacia del paese dopo essere stato dal medico. Non da tregua l’afa, soprattutto nelle città del Nord, con il termometro che è salito oltre i 35 gradi. La Protezione civile mette in guardia dai rischi per la salute. Sono 7 i caú poluoghi (sui 30 presi in esame) ad essere segnati in rosso nel bollettino, tra cui Venezia, dove si preannuncia il livello di allerta “3″, il più alto, che, indica «rischi per soggetti vulnerabili dovuti al prolungarsi delle alte temperature per due o tré giorni» Questa ondata di caldo africano che da giorni avvolge la regione dovrebbe durare fino a sabato, quando, a cominciare dalle Dolomiti, piogge e temporali potrebbero abbassa-, rè le temperature. Durante la settimana, tuttavia, la colonnina di mercurio ha evidenziato in molte località valori superiori a quelli misurati dal ‘93. In alta quota a 3256 metri, vicino all’arrivo della funivia della Marmolada, negli ultimi 25 giorni le temperature minime sono scese sotto zero soltanto tre volte (il 3,4 e 14 agosto), è addirittura, la notte scorsa, si è registrato un + 5,3°. Anche all’ombra dei colli Euganei si muore dal caldo. Soprattutto la notte. La Bassa risulta infatti essere da qualche giorno ormai la zona più calda dell’intera provincia padovana durante il giorno e addirittura la più bollente della regione per quanto riguarda le temperature notturne. Non si salvano neanche i comuni immersi nelle pieghe verdeggianti dei colli. A Teolo i termometri hanno presentato un’escalation da domenica in poi, con punte di 33,34 e 35,3 gradi. «Il dato - spiega Stefano Veronese, meteorologo del centro Arpav di Teolo - è dovuto alla conformazione della provincia di Padova. Le zone più a nord del capoluogo sono molto vicine alla fascia pedemontana e montana, quindi risultano spesso più fresche grazie alle correnti che scendono da nord. La Bassa è invece assimilabile al Polesine, che notoriamente è molto caldo come zona nell’ambito della pianura padana, proprio perché risente meno di eventuali brezze montane». A Padova, comunque, l’ozono ha superato ieri i 220 microgrammi, e già mercoledì aveva varcato il limite di attenzione dei 180 micorgrammi per metrocubo d’aria. Legambiente avverte, «la qualità dell’aria resterà stazionaria su livelli scadenti almeno fino a venerdì». La situazione, ovviamente, ha messo in allerta tutti gli ospedali della regione. Ieri, fin in dalle prime ore del mattino, al pronto soccorso del nosocomio di Rovigo si sono presentati a decine lamentando problemi respiratori, cardiocirco- latori e generale spossatezza dovuta all’eccesso di calore. A rischio soprattutto cardiopatici e ipertesi, che avvertono chiari sintomi di debilitazione e mancamento. La conferma arriva anche dai casi di ricovero che iniziano ad aumentare. Almeno tré gli anziani che si sono sentiti male per strada e soccorsi d’urgenza dall’ambulanza. Anche a Mestre gli anziani optano per l’ospedale, ma molti di loro pare preferiscano il grande centro commerciale Auchan (per altro a poche centinaia di metri dal nosocomio). All’Ulss 12 hanno contato, nella settimana dal 13 al 19 agosto, 1.215 persone che si sono presentate al Pronto soccorso per una visita contro le 1.161 della settimana 13-19 luglio. Quindi 54 persone in più tra luglio e agosto, non molto. I ricoveri, invece, sono stati meno, 184 in agosto e 197 in luglio. Ma si tratta di ricoveri più lunghi in agosto perché ci sono più famiglie in ferie e dunque più anziani che restano soli in città. Questo spiega la “sofferenza” dei reparti di Medicina, Geriatria e Lungodegenza più che del Pronto soccorso. In ogni caso, per oggi e domani, è annunciato il livello 3 e cioè il massimo grado di allerta per quanto riguarda tè ondate di calore. Dunque, non resta che tapparsi in casa se si ha l’aria condizionata. L’alternativa sono i centri commerciali, mai cóme in questo periodo presi d’assalto da pensionati e badanti intente a spingere carrozzine. In fin dei conti non costano nulla e sono più divertenti di un centro anziani.