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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

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Il blog di Iles Braghetto

mercoledì 19 agosto 2009

BADIA POLESINE - Problemi di sicurezza, fuochi d’artificio rimandati di un giorno

Lo spettacolo pirotecnico era atteso lunedì sera. Il sindaco: «Solo posticipato, anche se i problemi di bilancio sono gravi»

Problemi di sicurezza, fuochi d’artificio rimandati di un giorno

Tratto dal Corriere del Veneto del 19/08/2009

fuochi aritificio badia polesine 150x150 BADIA POLESINE   Problemi di sicurezza, fuochi dartificio rimandati di un giorno BADIA POLESINE - Tutti col naso all’msù. Un bellissimo cielo stellato ma niente di più. Nessun fuoco d’artificio, lunedì sera. I badiesi si attendevano ben altro nella serata di chiusura della fiera tradiaonale estiva che da piazza Vittorio Emanuele si estende fino al cimitero comunale occupando con bancherelle e giostre il centro storico di Badia. Cittadini delusi per la mancanza dei caratteristici giochi di luce, dei botti e dell’immancabile finale da restare a bocca aperta. Per questo l’annuale rassegna paesana di spettacoli e mostre in centro storico si è tinta di un piccolo mistero e qualche «letterina». Fino a serata inoltrata ogni ospite della piazza-era convinto di potersi spostare nel parco della Vangadizza, sede storica dello spettacolo. Appena la voce sulla cancellazione si è sparsa, una lunga coda di persone ha fatto ritomo a casa. «I fuochi sono stati spostati al giorno successivo (ieri sera si sono svolti regolarmente, ndr) - chiosa l’assessore alla Cultura, Cristian Sartori - Uno spostamento causato da problemi tecnici legati alla sicurezza. Ci sono diversi punti di sparo disponibili. Alcuni più delicati di altri per cui è necessaria la presenza di un autobotte dei vigili del fuoco, da avvisare in tempo utile. In seguito al cambio repentino del punto di sparo non siamo riusciti ad organizzare con i pompieri e la serata pirotecnica è slittata al giorno successivo». Una spiegazione semplice che potrebbe non bastare per calmierare gli animi di chi è arrivato guidando da mori città per assistere allo show. Qualcun’altro già prodigava qualche supposizione. I sospetti erano che lo spettacolo fosse saltato per la mancanza di soldi dovuta al bilancio in rosso del Comune. «Assolutamente no - continua Sartori -1 fuochi d’artifido, come tutti gli spettacoli e le mostre sono state finanziati dagli esercenti e dai commerdanti di Badia, che hanno voluto offrire il proprio supporto alla nostra rassegna annuale». Un sospetto che, tuttavia, appare legittimo. Nessuno ormai è all’oscuro della situazione poco rosea dei conti pubblio. E la lettera che il sindaco Gastone Fantato ha dédso di spedire nelle case dei suoi condttadini serve a puntualizzarlo. Una comunicazione diretta e dedsa che chiarifica ad ogni badiese lo stato delle finanze inuiudpali. E che, divisa in due, snocdola i dati del bilando e la situazione organizzativa dei vari uffid pubblio. Emerge un passivo da i io mila euro già accertato che, secondo le previsioni, si gonfierà fino a 330 mila entro fine anno. Sono dure stoccate all’amministrazione precedente, dell’ex sindaco Paolo Meneghin, colpevole, secondo Fantato, di aver investito attraverso pratiche sbagliate di «finanza creativa» sulla rinegoziazione dei mutui numeri grossi e abbastanza preoccupanti: la rata annuale si aggira sui due milioni di euro.

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