Presenti già dodici opere alla memoria, è in arrivo la tredicesima
Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo di Giovanni Saretto

IL CERIMONIERE comunale Mario Baratella con a fianco gli assessori Sartori e Faggion, hanno esposto in sala consiliare le proposte organizzative relative al nuovo monumento «Ai caduti nelle missioni di pace» italiani e non. Presenti i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’arma tra le quali la Fidca, la locale sezione del Fante, l’Associazione Carabinieri in congedo e i Marinai d’Italia, presente inoltre il tenente colonnello dell’aeronautica Luciano Oriolesi ex consigliere comunale che è stato in missione in Iraq. Il nuovo monumento dovrebbe essere collocato nel rialzo sul retro dei giardini pubblici del centro, e l’idea realizzativa prende spunto dal monte Himalaya, il progetto è dell’archittetto Ivan Stocchi dell’ufficio tecnico comunale. Della sottoscrizione popolare, utile a raccogliere i fondi necessari si occupa proprio Mario Baratella.Ma c’è anche chi esprime il proprio dissenso su quanto Baratella chiede di poter realizzare, è Claudio Vallarini rappresentante locale del Wwf e studioso di storia. Lo stesso in una lettera spiega i perché al no ad un nuovo monumento, oltre a far presente che a Badia Polesine e frazioni sono già presenti ben 12 opere alla memoria, «il troppo storpia», esordisce e sottolinea, «questa città, che ospita già due monumenti e due targhe dedicati ai sui Caduti nel centro principale ed uno in ogni piazza delle frazioni (esclusa Villafora), potrebbe ormai concorrere al primato regionale delle opere realizzate in ricordo delle vittime delle guerre, l’ultima delle quali è stata inaugurata solamente un anno fa». Lo stesso Vallarini propone inoltre di accontentarsi dei monumenti già presenti, non realizzandone di nuovi, e anche di spostare quelli realizzati all’interno del luogo “della meditazione sulla tragedia e sulla morte”, il cimitero. In chiave ambientalista
l‘esponente delWwfricorda le 150 piante abbattute sul territorio comunale, nell’ultimo anno, proponendo di ripiantarle per dedicarle ai caduti nelle missioni di pace, di tutte le guerre, o a tutte le vittime di mafia. Nel documento stilato è presente una dettagliato censimento di tutti i sacelli alla memoria, lapidi e monumenti badiesi.
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