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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

Notizie varie

Notizie Udc Italia - Io C'entro - UDC Social Network

Il blog di Iles Braghetto

giovedì 30 aprile 2009

L’Udc verso l’opzione De Poli

La scelta Ultime ore per stringere tra le ipotesi Terranova e Braghetto

Tratto dal Corriere del Veneto di Giovedi 30 Aprile 2009

PADOVA — E se alla fine l’Udc candidasse in città Antonio De Poli? Il tempo ora stringe e all’appello a Padova manca solo il candidato del «terzo polo», quindi una candidatu­ra espressione del partito di Pier Ferdinando Casini. Ora che anche il centrodestra ha designato Marco Marin, ad ore (al massimo entro domani) anche i cen­tristi dovrebbero fare le loro scelte. Di ritorno da Roma e da Bruxelles tra oggi e domani De Poli e l’euro­parlamentare Iles Braghetto dovreb­bero così porre la parola fine al to­to- nomi che ormai da qualche mese impazza sulla stampa. Lo schema che dovrebbe fare da road map alle candidature potrebbe essere il seguente: la città una ad personalità espressione di De Poli e la Provincia ad un uomo di Braghet­to, o viceversa. Se per la corsa a pa­lazzo Santo Stefano le ipotesi sareb­bero ancora un po’ fumose, per Pa­dova ci sarebbe già una cinquina di «papabili». Cinquina da cui spiccano il capo della segreteria politica dell’Udc e il direttore della Clinica chirurgica ge­riatrica Oreste Terranova, già candi­dato in pectore del centrodestra per Citt’Antenore. Più di un indizio pe­rò farebbe pensare che la decisione finale cadrà su De Poli. In questi giorni, un po’ in tutta la città, fanno infatti capolino maxi manifesti 6 per 3 con il volo sorri­dente di «mister 27mila preferen­ze ». A questo si aggiunge poi la circo­stanza che proprio De Poli un mese fa ha commissionato un sondaggio in cui emergeva chiaramente il valo­re aggiunto della sua candidatura ri­spetto a quella designata dal parti­to, quindi Braghetto. Lo stesso Braghetto che, impegna­to nella campagna per le europee, la settimana scorsa ha fatto chiara­mente intendere di non essere asso­lutamente interessato alla corsa a palazzo Moroni. Al di là del risulta­to che uscirà dalle urne il 6 e il 7 giu­gno, sarà interessante capire come si schiererà il partito di Casini in ca­so di ballottaggio.

«Abbattiamo i costi della politica»

Il programma del candidato Contiero

Tratto dal Resto del Carlino di Giovedi 30 Aprile 2009 contiero1 «Abbattiamo i costi della politica»

Dalla riduzione dei costi della politica al lavoro, dalla fusione volontaria dei piccoli comuni al rilancio economico del Polesine. Sono alcuni dei punti con cui Antonello Contiero, segretario provinciale del Carroccio e candidato della Lega Nord e del Pdl alla Provincia, cercherà di convincere gli elettori.
Tra i punti del programma racchiuso nel ‘Protocollo programmatico per lo sviluppo del Polesine’, elaborato dalla Liga Veneta Lega Nord, c’è, ad esempio, l’abbattimento dei costi della politica. La strategia, già più volte anticipata da Contiero, prevede «l’aggregazione degli immobili che ospitano uffici pubblici in un unico stabile: pensiamo alla costituzione di una ‘multiutility’ con conseguente azzeramento di tutti i consigli d’amministrazione e nomina di un ‘Amministratore Unico’ per ogni settore o servizio». Insomma, una sforbiciata alle poltrone che si traduce in un abbattimento dei costi.
Nel programma del candidato alla poltrona più alta di Palazzo Celio c’è anche la fusione dei piccoli comuni. «Una fusione — ha tenuto a sottolineare Contiero — che dovrà essere volontaria e che consentirà alle varie realtà polesane di contare di più in Provincia e in Regione ma anche un modo per potenziare i servizi da erogare». E in un momento grigio, per l’economia, come quello attuale, Contiero guarda alla necessità del rilancio economico del Polesine, «con un progetto provinciale di ampio respiro in termini di disogni essenziali, agricoltura, del settore secondario e di trasformazione, del turismo e del settore terziario e dei servizi per il tempo libero». Un’ottica che si collega direttamente al «pieno consenso e supporto alla realizzazione delle ‘grandi opere’ indispensabili per lo sviluppo del nostro territorio, con impiego di imprese e lavoratori polesani». Nel programma studiato dalla Lega e che Contiero ha detto di voler concretizzare nel caso vincesse la tornata elettorale, c’è anche un «fondo di sostegno alle imprese in crisi e ai lavoratori che si trovano a perdere il proprio posto di lavoro». Un altro punto compreso nel programma elaborato dal Carroccio è la priorità nelle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale e nelle assunzioni nella pubblica amministrazione a cittadini residenti nel territorio da almeno 15-20 anni». Naturalmente non manca l’attenzione alla sicurezza, cavallo di battaglia della Lega sia a livello nazionale che locale.

Se Correrà da sola, Toccherà a Borgato

Centrodestra, resta l’incognita Udc

Tratto dal Resto del Carlino di Giovedi 30 Aprile renato Se Correrà da sola, Toccherà a Borgato

Da una parte Pd, dall’altra Lega e Pdl. Resta, nel panorama politico che si sta delineando in vista delle provinciali, l’incognita Udc. Che a livello polesano ci siano due anime, ormai, all’interno del partito di Casini, è piuttosto chiaro: da una parte il filone di Angelo Milan, molto vicino al Pd e, secondo voci di corridoio, pronto ad appoggiare la candidata di centrosinistra, Tiziana Virgili. Dall’altro il filone di Renato Borgato. Che ha più volte sottolineato di sperare in una corsa assieme agli amici del centrodestra, quindi Pdl e Lega Nord.
Bisognerà vedere, a questo punto, cosa decideranno i vertici regionali. L’imput, giunto da Roma, è infatti quello di una corsa in solitaria. Ma in Veneto la situazione è più complicata. L’Udc ha infatti due assessori regionali e un ‘divorzio’ sembra più difficile e comunque non molto gradito. Anche se la Lega non ha certo digerito bene il no dell’Udc al Federismo (tuttavia a livello veneto la porta, da parte del Carroccio, non è chiusa). Per quanto riguarda Rovigo, se dovrà essere rispettata l’indicazione nazionale, quindi quella di una corsa in solitaria (e non la possibilità di aggregazione a Lega e Pdl), è quasi certo che il candidato dell’Udc sarà Renato Borgato. Ma vista la nuova formazione di centro, quella che fa capo a Saccardin, potrebbe anche venire a formarsi un grande contenitore delle forze di centro (dentro al quale potrebbe finire anche il gruppo di Beppe Osti). E, in caso di ballottaggio, questo gruppo potrebbe divenire poi determinante.

Parte monumentale del cimitero: nessuno prevede la manutenzione

Escluso dal programma delle opere pubbliche per il prossimo triennio

Tratto dal Gazzettino di Rovigo di Giovedì 30 Aprile 2009 di Paolo Aguzzoni 1993 300x160 Parte monumentale del cimitero: nessuno prevede la manutenzione

Dal lungo elenco delle manutenzioni che il comune di Badia Polesine doveva aver fatto e che invece da alcuni anni ha di fatto abbandonato sommerso da una crisi finanziaria pesante e da scelte che hanno privilegiato altri interventi, c’è anche il cimitero del capoluogo soprattutto nella parte cosiddetta monumentale. Per alcuni giorni è stata transennata, e quindi l’ingresso alle tombe di famiglia è stata interdetta, una parte consistente dell’ala di sinistra perchè dal soffitto del porticato si sono staccate parti di intonaco dell’incannucciato. L’intervento è stato deciso dal commissario prefettizio Luigi Vitetti che quindi si è trovato nella necessità di «commissariare» anche il cimitero. L’ala ospita numerose tombe di famiglia alcune ben conservate altre abbandonate da anni come accade in diverse parti del cimitero: famiglie che hanno fatto anche la storia di Badia Polesine e che ora non offrono davvero una bella immagine. La ditta incaricata dal commissario ha provveduto a staccare le parti di intonaco pericolante non solo dal soffitto, ma anche da alcune pareti, ha ripulito tutto e ha messo in sicurezza i soffitti applicando delle reti metalliche di protezione e quindi il tratto è stato riaperto all’inizio di questa settimana. Rimane evidente che il cimitero ha bisogno di interventi compreso l’ossario, che si trova di fronte alla cappella centrale, che ospita i resti dei caduti in guerra, ma se i fondi per le manutenzioni sono esigui o quasi inesistenti, non si va da nassuna parte. E poi basta scorrere il programma per le opere pubbliche del triennio 2009-2011, allegate al Bilancio di previsione 2009 approvato dal commissario prefettizio, per notare che non si trova traccia di interventi di manutenzione del cimitero e quindi è scontato supporre che manca anche una mirata progettualità in questo settore così importante anche dal punto di vista affettivo.

I Moderati di centro in corsa per la Provincia con Gianni Saccardin

Tratto dal Gazzettino di Rovigo di Giovedì 30 Aprile 2009

A una settimana dalla presentazione delle liste e dell’inizio della campagna elettorale, un altro schieramento scioglie gli indugi e si lancia nella corsa per Palazzo Celio.
Non avendo trovato alcuna risposta da parte dell’Udc agli appelli lanciati per un’unità al centro, la federazione dei Moderati si mette in lizza da sola per la presidenza della Provincia, trovando la disponibilità a candidarsi di Antonio “Gianni” Saccardin, che già fu assessore ai Servizi sociali nella giunta rodigina che ebbe come sindaco Paolo Avezzù, tra il 2001 e il 2006 (Saccardin vi entrò nel 2002, però, al posto della scomparsa Erminia Lodi).
La federazione raggruppa cinque realtà dell’area, vale a dire il Movimento veneto per il Ppe che ha come leader l’onorevole Giorgio Carollo, la lista comunale di Albertino Stocco, Presenza cristiana di Lendinara, l’altra civica Rovigo insieme per, infine il movimento della Rosa per per l’Italia che a livello nazionale è promosso dall’onorevole (ex segretario della Cisl) Savino Pezzotta.
«Saccardin metto volentieri a disposizione la passione e le competenze - sottolinea la federazione - per portare avanti ideali e valori condivisi che hanno il loro fulcro nella dignità, sacralità e inviolabilità della persona».
Valori che «troveranno sviluppo concreto nel programma che la federazione si è dato e che perseguirà con modalità proprie che facciano risaltare la rettitudine, la competenza, l’ascolto e la partecipazione affinché le parole “servizio” e “bene comune” possano ritrovare quel significato che stanno perdendo».
Presentarsi per la Provincia implica anche l’eventualità a fare alleanze, già per il primo turno se ci saranno svolte in questi giorni, altrimenti per il ballottaggio. Se da un lato la lista dei moderati è quasi pronta, dall’altro la federazione rinnova l’appello e «mantiene la disponibilità al dialogo e al confronto sulla candidatura e sul programma, con quelle forze pronte a condividerne non solo l’impianto ideale valoriale, ma soprattutto quel percorso di costruzione di un’area di centro che possa differenziarsi anche in termini di identità da coalizione che nate da fusioni a freddo, si sforzano di far convivere idealità e valori che sono a volte contrapposti e perciò di improbabile sintesi».
Il solito partitino? I moderati sottolineano di non voler essere una di quelle realtà che nascono vicini alle elezioni e muoiono subito dopo, quanto essere «la scommessa di “un nuovo che nasce” e si sforza di non disperdere valori e tradizioni che si rifanno alle radici cristiane e sia attento ai più deboli».

mercoledì 29 aprile 2009

È ufficiale: Contiero corre per la Provincia

Lega e Pdl hanno scelto il candidato
L’investitura con Gobbo e Mainardi

Tratto dal Gazzettino di Mercoledì 29 Aprile 2009 di Franco Pavan contiero

Antonello Contiero è il candidato presidente della Provincia per Lega nord e Pdl.
Alla fine il nodo è stato sciolto. Ieri a ufficializzare la candidatura del segretario leghista si sono ritrovati nella sede del Carroccio il leader veneto Gian Paolo Gobbo e il coordinatore locale del Pdl Mauro Mainardi. Subito una sorpresa: la discesa in campo di Contiero non è mai stata in discussione. A dirlo è lo stesso Gobbo: «Da quando Rovigo, Venezia e Belluno sono state assegnate alla Lega nell’accordo con il Pdl, Antonello Contiero era l’unico candidato. Il ritardo non è dipeso da noi. Il Pdl ha scelto il suo coordinatore solo due settimane fa. D’Isanto? Un’ipotesi fatta da altri. D’Isanto può confermare (il consigliere comunale leghista gli era seduto a fianco, ndr) che non è mai stato contattato per una candidatura».
Gobbo ha ribadito che: «Questa volta andiamo a riprenderci con gli interessi quello che per una manciata di voti ci è stato tolto alle Comunali di Rovigo. Un’occasione storica per il cambiamento che i polesani cercano. Contiero è il candidato identitario che in questa provincia non c’è mai stato».
Il coordinatore Pdl Mainardi ha parlato di spartiacque contro la politica stantia della sinistra: «Manderemo a casa chi ha fatto del Polesine la Cenerentola del Veneto. Abbiamo bisogno di essere collegati con lo sviluppo della Regione del governo nazionale. Non candideremo seconde o terze linee. In lista andranno i nostri uomini migliori».
Quanto alla partenza in extremis, Mainardi ha sottolineato che l’anno scorso Berlusconi dimostrò che una campagna elettorale breve e incisiva senza disturbare troppo i cittadini, dà risultati migliori. A sostenere la corsa di Contiero anche Stefano Falconi assessore a Rosolina: «Siamo il partito che meglio sa rappresentare le esigenze dei cittadini. Il vento del nord è arrivato anche in Polesine».
Gobbo fa anche una rivelazione: Vittorio Sgarbi lo ha chiamato tre giorni fa per farsi candidare così come aveva suggerito l’onorevole Luca Bellotti. Risposta draconiana: «Alla Lega i mercenari della politica non interessano».
Anche sull’alleato regionale Udc, Gobbo taglia corto: «Un apporto in più può essere positivo ma loro hanno rifiutato il federalismo. Ne dovremo tenere conto».
Quanto al candidato Contiero butta lì alcuni punti del suo programma che è già sul web: «Il mio Patto per il Polesine taglierà i costi della politica e degli enti amministrati. Voglio ridiscutere l’accordo sul terminal, far riconvertire la centrale Enel del Delta e realizzare un inceneritore in Polesine come ha deciso la Regione».

martedì 28 aprile 2009

L'asse Partito Democratico - Lega non è fantapolitica

Il nome di Fantato potrebbe unire i due partiti. Per il Pdl resta l'ipotesi Meneghin

Tratto dalla Voce di Rovigo del 28 Aprile 2009

Giochi politici in primo piano. Domenica è stata una giornata interessante dal punto di vista politico. Verso le 10 è spuntato in piazza Vittorio Emanuele II il gazebo del Pd. Il partito di Stroppa si è presentato in piazza per un raccolta di fondi destinata ad aiutare economicamente le vittime del terremoto in Abruzzo. Il banchetto allestito era cosparso di volantini che riassumevano il documento di denuncia apparso sul sito internet qualche giorno fa, intitolato " La politica lenta" e facente riferimento all'amministrazione Meneghin. Sembra insomma che il Partito democratico abbia inziato la campagna elettorale e che le voci che hanno un pò scosso la realtà badiese questo fine settimana, un accordo Lega - Pd sotto il segno di Fantato, non siano "fanta-politica". Ma non solo il Pd si è mosso. I coordinatori del Pdl, Stefani e Baccaglini, hanno riunito con il candidato "in pectore" Paolo Meneghin le varie anime del partito per un aggiornamento sullo stato delle alleanze e soprattutto per trovare la quadratura del cerchio fra le varie posizioni interne. La notizia di una clamorosa intesa fra il Carroccio ed il democratici deve aver agitato ancora più le acque all'interno della neonata formazione politica. Già in settimana il Pdl si era riunito attorno ad un tavolo per limare i contrasti, ma le speranze di Massimo Stefani, di trovare una linea condivisa e che nessun veto fosse posto sui nomi sembrano essere naufragate. I nomi più accreditati ad essere nel mirino di un veto incrociato sembrano essere quelli degli ex assessori Marcello Ferreri e Mario Cabassa, figure importanti che possono giocare però la carta del radicato consenso sul territorio di cui sembrabo ancora godere. Capitolo candidati provinciali: ai nomi di Antonietta Giacometti ed Elia Bacchiega, rispettivamente scelti da Lega e Rifondazione, potrebbero aggiungersene presto altri. In casa PD tutto tace anche se la nomina potrebbe ricadere sulla figura di Edo Boldrin. Per la federazione dei Moderati di Centro, che nel comune non hanno rappresentanza, si parla del consigliere del Ctg Enzo Ortolan, mentre il Pdl dovrebbe puntare al rinnovo del mandato per Massimiliano Paglione. Nel frattempo, nel marasma di voci il volto più sorridente sembra essere proprio quello di Gastone Fantato. Il candidato sindaco si è detto "divertito" da tutta l'agitazione creatasi dopo la sua entrata in scena ufficiale. Verso la metà della prossima settimana potrebbe presentare la sua lista.

L’Udc: soli al primo turno


Tratto dal Corriere del Veneto del 28/04/2009

ROVIGO – La direzione provinciale dell’Udc ha ufficializzato la decisione di correre soli al primo turno delle provinciali; ma non sarà Renato Borgato il candidato. «Mi è stata chiesta una disponibilità, ma ho declinato – sostiene – la presidenza Ater e il ruolo di capogruppo consiliare a Rovigo sono già impegni gravosi. Il partito si sta confrontando su tre nomi per unificare tutte le anime». Le riserve verranno sciolte entro settimana: le liste vanno consegnate entro il prossimo 8 maggio.

Intanto nel Pd viene ufficializzata la confluenza dei Socialisti, guidati a livello provinciale da Nello Chendi e che sono presenti nella Giunta di Palazzo Nodari con l’assessore all’Ambiente, Nadia Romeo, e in maggioranza con i consiglieri Placido Maldi e Gabriella Rossi.

La Lega torna a corteggiare l’Udc. Ma Bossi la gela

Carissimi nemici I «traditori del federalismo» ora farebbero comodo al Carroccio per le sfide nelle Province

Tratto dal Corriere del Veneto del 28/04/2009 udcpadova

PADOVA — Vedi com’è strana la vita. Fino a ieri quelli dell’Udc, nell’ottica le­ghista, erano i reprobi traditori del fede­ralismo fiscale, gli «anomali» da caccia­re dalle giunte di centrodestra, i vetero­democristiani interessati soltanto alle poltrone. Fino a ieri.

Oggi qualcosa è cambiato, perché an­che la Lega si è accorta che i voti del­­l’Udc, come la pecunia, non puzzano. An­zi, sono voti buoni e servirebbero come il pane nella competizione elettorale per quelle Province - Venezia e Belluno so­prattutto, ma anche Rovigo - dove la Le­ga ci mette la faccia, lanciando i propri candidati alla presidenza in una sfida di rincorsa tutt’altro che semplice. Il Car­roccio, infatti, si è preso in carico le tre Province dove l’amministrazione uscen­te è di centrosinistra: per espugnare la roccaforte avversaria, servono tutte le forze disponibili sul campo. Comprese quelle dell’Udc, anche se questo signifi­ca rimangiarsi mesi di critiche e di accu­se sull’atteggiamento contrario tenuto dai centristi in materia di federalismo fi­scale.

Così accade che, per esempio, a Bellu­no il candidato presidente leghista, Gianpaolo Bottacin, stia cercando di im­barcare l’Udc nella squadra che dovrà sfi­dare l’uscente Sergio Reolon del Pd. E anche a Venezia, dove la sfida è conside­rata altamente simbolica - strappare al centrosinistra la sua roccaforte sarebbe un risultato di eccezionale rilevanza per la candidata presidente leghista, France­sca Zaccariotto - , la Lega è pronta a rive­dere il suo ostracismo verso i centristi pur di aumentare le probabilità di suc­cesso finale. Intanto è andato avanti Re­nato Chisso, assessore regionale e lea­der del Pdl nel Veneziano, che alla fine della scorsa settimana ha lanciato un ap­pello «agli amici dell’Udc: venite con noi, con la coalizione che sostiene Fran­cesca Zaccariotto, sin dal primo turno, perché abbiamo un’occasione unica per togliere alla sinistra, dopo 15 anni, que­sta provincia».

Peccato che proprio ieri, a frustrare la conversione a U dei leghisti nostrani, sia intervenuto via Ansa il capo in perso­na, Umberto Bossi, con una dichiarazio­ne che ha raggelato tutti: «Raccomande­rò alla gente in tutte le piazze di non vo­tare Udc e partiti della sinistra - ha detto Bossi in un’intervista al TgR della Lom­bardia - perché non è possibile votare chi vuole distruggerci».

E adesso, come la mettiamo? Antonio De Poli, numero uno dell’Udc in Veneto, è lapidario: «Le dichiarazioni di Bossi, il loro capo, sono la risposta più chiara al­le richieste avanzate da alcuni dirigenti leghisti locali, che comunque ringrazia­mo. Noi al primo turno andremo da so­li, così è deciso».

domenica 26 aprile 2009

Si rompe il centrodestra L’Udc farà corsa solitaria

Le provinciali Tante le liste a caccia del voto cattolico. Virgili (Pd): presto nuovi alleati

La decisione dopo la candidatura del leghista Contiero

Tratto dal Corriere del Veneto di Rovigo del 26/04/2009

ROVIGO — L’Udc correrà da sola al primo turno delle prossime provinciali. La deci­sione dovrebbe essere ufficia­lizzata questa sera quando si riunirà la direzione provincia­le del partito.

Alla base della scelta il mal­contento dei centristi per non essere stati considerati a do­vere da Pdl e Lega Nord nella discussione che ha poi porta­to all’investitura del segreta­rio provinciale del Carroccio, Antonello Contiero. Gli accor­di prevederebbero, pare, in ca­so di vittoria di Contiero, la vi­cepresidenza al forzista Aniel­lo Piscopo, amministratore di esperienza con vecchi trascor­si nel Psi e nel Prc. «Andiamo da soli perché non siamo i ser­vetti di nessuno – sottolinea Renato Borgato, capogruppo nel capoluogo – se stiamo in una coalizione lo facciamo da protagonisti, entrando nell’al­leanza dalla porta principale. Siccome non siamo stati coin­volti, traiamo le conclusioni del caso. Non ci è ancora giun­ta alcuna comunicazione uffi­ciale sulla scelta di Contiero, ma comunque non siamo sta­ti tenuti nella dovuta conside­razione ». Insomma, una nuo­va gatta da pelare per il cen­trodestra che con la nomina dell’esponente leghista spera­va di potersi finalmente getta­re a capofitto nella campagna elettorale.

Cosa che invece può già fa­re il Pd che, assieme a Idv e Ps, sostiene la candidatura di Tiziana Virgili, assessore alle Politiche sociali nella Giunta Saccardin. «Sono comunque fiduciosa che nei prossimi giorni la platea dei miei allea­ti potrà ampliarsi – afferma Virgili – c’è un confronto in at­to su più fronti che, penso, potrà concludersi positiva­mente ». Uno di questi è quasi certamente quello degli amici di Francesco Milan, ex segre­tario provinciale dell’Udc usci­to di scena proprio perché de­terminato a mantenere una forte autonomia dal centrode­stra. Ma a Milan anche Borga­to tende una mano: «Possia­mo proporre diversi candida­ti credibili. Milan sarebbe una risorsa importante da spendere quantomeno nei collegi del capoluogo».

Ma non sono questi i soli movimenti al centro dello schieramento. La Federazio­ne di centro, nata poche setti­mane fa dalla convergenza tra la civica di Albertino Stoc­co e gli ex Udeur di Danilo Turcato, pare sia intenzionata a presentarsi al primo turno con Antonio Gianni Saccar­din, ex assessore «senza tesse­ra » nella Giunta Avezzù e mol­to apprezzato nel mondo cat­tolico. Inutile dire che questi voti in caso di ballottaggio convergerebbero al 99,9 per cento su Virgili. E una scelta analoga è facilmente ipotizza­bile per la lista Progetto Pole­sine che, focalizzata su Enrico Bellinello, raggruppa una componente uscita dalla Lega Nord proprio per dissidi con Contiero.

Due le candidature a sini­stra. La prima è quella della li­sta comunista a supporto di Guglielmo Brusco, assessore a Lavoro e Sanità nella Giunta Saccardin. L’altra è quella che mette insieme Verdi e Amici di Beppe Grillo ed esprime il nome dell’ex Prc Vanni De­stro. A destra, Completa il quadro Francesco Foti porta­colori del Msi-Ft.

C’è l’accordo, il candidato è Contiero

Pdl e Lega hanno raggiunto l’intesa: a correre è il segretario del Carroccio

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 26/04/2009

IL CENTRODESTRA ha deciso: a correre per la Provincia sarà Antonello Contiero, il segretario provinciale della Lega Nord. Che il candidato a Palazzo Celio dovesse essere un esponente del Carroccio era stato deciso da un accordo nazionale tra Bossi e Berlusconi.
Un accordo blindato e che, inizialmente, aveva provocato qualche mal di pancia tra le file del Pdl. La musica è cambiata con l’elezione di Mauro Mainardi a coordinatore provinciale del Pdl, una mossa che ha segnato anche il tramonto del duo forzista Borgatti-Marangon. Mainardi ha da subit fatto capire che l’accordo doveva essere rispettato. E, da parte sua, aveva chiesto fedeltà alla Lega nella corsa alle comunali.

DUNQUE via libera alla candidatura del segretario leghista. La decisione è stata sancita l’altra sera in un incontro tra Pdl e Lega, ma l’ufficialità arriverà soltanto nei prossimi giorni. Definiti anche gli assetti politici per i più grossi comuni polesani che andranno al rinnovo della giunta comunale: la Lega appoggerà il candidato del Pdl ad Adria e Taglio di Po, mentre il Pdl quello del Carroccio a Occhiobello (dunque a correre per la poltrona di sindaco sarà Sauro Buoso) e dovrebbe appoggiare anche la candidatura dell’onorevole leghista, Emanuela Munerato, a sindaco di Lendinara. Restano alcune situazioni ancora da definire: quella di Porto Viro e di Badia Polesine in primis. Per quanto riguarda il comune di Fiesso Umbertiano, invece, ormai è praticamente certo che Pdl e Lega appoggino la candidata Silvia Lezziero.

NELL’INCONTRO dell’altra sera il candidato Contiero avrebbe comunque fatto capire agli alleati del Pdl che il programma scritto dalla Lega e presentato agli elettori in tempi non sospetti, deve rimanere il punto di riferimento e deve essere rispettato. In tutti i suoi punti. Che, lo ricordiamo, hanno toccato diversi temi, dall’ambiente al lavoro alle infrastrutture.
Per quanto riguarda il capitolo energia, ad esempio, la Lega dice sì al nucleare e al fotovoltaico, e relativamente alla centrale di Polesine Camerini, Contiero lo ha detto più volte, l’intenzione è quella di chiedere all’Enel di coprire tutti i costi della bonifica e di dare vantaggi per i cittadini e le imprese sulla bolletta.
Nel programma leghista è prevista anche una bella sforbiciata ai cda delle società partecipate, un taglio ai costi della politica, la valorizzazione dei simboli della tradizione e più servizi per i polesani.

Provincia, Contiero ritorna favorito anche se nella Lega restano dei dubbi

Verso le Elezioni

L’Udc spaccata tra centrodestra e libertà di coscienza Sorride il Pd

Tratto dal Gazzettino di Rovigo di Domenica 26 Aprile 2009

La telenovela leghista sul nome del candidato del centrodestra per Palazzo Celio si arricchisce di un’altra puntata.
A suon di indiscrezioni e smentite, il ping pong tra i nomi di Alessandro D’Isanto e di Antonello Contiero (più qualche altro possibile outsider) stavolta mette a segno una schiacciata. La voce arriva direttamente da Venezia. Il vice governatore del Veneto, il leghista Franco Manzato, avrebbe indicato in Contiero l’uomo giusto per la Provincia.
L’interessato non cambia l’atteggiamento tenuto nelle ultime settimane anche se lascia intendere più di quel che dica.
«Non ho ricevuto alcuna investitura ufficiale - spiega il segretario della Lega polesana - Tra lunedì e martedì faremo la conferenza stampa per dare la nostra indicazione definitiva. Ci saranno Gobbo e Ghedini e chiariremo tutto».
Ma la dichiarazione di Manzato non è di poco conto. Percentualmente quanto pesa?
«Diciamo che al 90 per cento potrebbe essere vera. Comunque ribadisco che in Polesine le scelte si fanno a livello locale e ci sono ancora alcune cose da chiarire. Quindi è prematuro dire chi sarà alla fine a scendere in lizza».
Tuttavia il Pdl vi ha dato carta bianca e quindi la scelta è tutta in capo alla Lega.
«Sì, ha detto che rispetterà la nostra volontà e questo è molto importante. Ma non mi fermerei alle due persone fin qui più nominate. Va tenuto conto che anche Linda Guarnieri sarebbe una ottima candidata. Una donna della Lega contro un’altra donna (Tiziana Virgili, ndr) del centrosinistra. E anche il nostro rappresentante in giunta a Rosolina, Stefano Falconi potrebbe essere la novità che scombina i giochi. Aspettiamo ancora qualche giorno e risolveremo tutto».
Intanto il tira e molla non aiuta la chiarezza su possibili alleanze. L’Udc si sta lacerando nell’attesa di capire che cosa farà il centrodestra. Tutti nicchiano ma è chiaro che se il Pdl si allinea sulle scelte del Carroccio, il partito di Casini, oggi commissariato, sta aspettando di sapere se sboccerà l’accordo con Lega e Pdl in tutto il Veneto o se ogni realtà locale dovrà fare gioco a se stante. Nel frattempo bene informati assicurano che in via Mazzini si nutra ben più di qualche riserva sul nome del leghista candidato. L’ala capeggiata da Borgato e Bacchiega punta all’accordo fin dal primo turno ma gli amici di Francesco Milan temporeggiano e potrebbero sancire una frattura che è già nei fatti. Chi sorride è il Partito democratico. Il segretario provinciale Gabriele Frigato lo aveva detto: «La nostra candidata Tiziana Virgili ha dalla sua una rappresentatività che supera gli schieramenti».
Non sarebbe una novità se il voto dei cattolici tornasse ad essere pesante in Polesine così come lo era stato nel 2006 per la corsa al Comune capoluogo.

sabato 25 aprile 2009

La Lega (ri)boccia Vittorio Sgarbi

Elezioni Provinciali

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 25 Aprile 2009

IL CASO ‘Sgarbi’ assume i toni sempre più vivaci della polemica. Prima il critico d’arte si dice disposto anche a prendere la tessere della Lega per candidarsi a presidente della Provincia a Rovigo. Poi il Carroccio stronca ogni avance di Sgarbi: «Vittorio Sgarbi non sarà in lista per la Lega Nord, nè per le elezioni europee nè per la presidenza della provincia di Rovigo, anche se un’ ‘ipotesi’ c’era — precisa la segreteria politica della Lega —: La pretesa di una candidatura alla presidenza della Provincia di Rovigo da parte dell’onorevole Vittorio Sgarbi, nonchè l’anticipazione unilaterale di una sua certa candidatura alle prossime elezioni europee sotto il simbolo della Lega Nord hanno posto fine ad ogni ipotesi riguardanti un suo possibile inserimento nelle liste del nostre movimento». Quasi immediata la replica di Vittorio Sgarbi: «La Lega dice il falso. In cambio della mia candidatura a Rovigo, pretendevano il mio sostegno alla candidatura alla Provincia di Cuneo della fidanzata di Calderoli — ha spiegato il critico d’arte — : sono felice di apprendere che Bossi e Calderoli sono subordinati a tale Gobbo, improbabile sindaco di Treviso, a sua volta subordinato al proprio vice sindaco, il quale, con l’obiettivo di perdere la Provincia di Rovigo, all’offerta dell’onorevole Bellotti di candidarmi come presidente della Provincia di Rovigo ha risposto in modo scomposto ottenendo che non solo Bossi e Calderoli non potessero avermi come candidato condiviso, secondo quanto auspicato con me, ma neppure, sotto ricatto di Gobbo, potessero mantenere la loro proposta, loro, di candidarmi nella Circoscrizione Centro. Una proposta che io stavo valutando e alla quale non avevo dato ancora risposta. Ma, come sin dall’inizio indicato all’onorevole Fava che me lo aveva proposto, e a Calderoli incontrato con lui, avrei accettato una candidatura alle europee in una circoscrizione perdente, soltanto potendola abbinare con la candidatura alla Presidenza della Provincia di Rovigo».

Stroppa “toglie” il Pd dalla lista di Fantato e accusa il Pdl

Tratto dal Gazzettino di Rovigo di Sabato 25 Aprile 2009

(p.a.) Gastone Fantato annuncia la nascita di una lista civica trasversale di cui si dice farà parte il Pd, ma non solo. Pochi giorni dopo il Pdl polemizza contro l’avversario e adesso arriva la risposta del coordinatore del Pd Gianni Stroppa.
«I reggenti del Pdl Stefani e Baccaglini si dichiarano uniti contro questa sinistra trasformista e annunciano di ricercare l’intesa in tutte le anime del partito, e sconfiggere una sinistra che cerca furbescamente di mascherarsi da arlecchino, e il tutto per assicurare a Badia un’amministrazione in linea con il governo regionale e nazionale. Sono affermazioni e slogan non semplicistici e non interamente corrispondenti alla realtà».
Perché? «Qualcuno - risponde Stroppa - dovrebbe spiegarmi cos’era nel 1999 la lista che vinse le elezioni composta dagli allora Ppi e FI. Strana questa maniera di applicare il trasversalismo in maniera manichea. Ritengo legittima pertanto e opportuna una lista civica che nascesse per andare oltre gli schieramenti politici di dottrina. Altro che arlecchini».
E poi? «Il Pd, da quando è nato il 15 maggio 2008, ha sempre azionato le leve della coerenza e delle dichiarazioni forti e chiare. Fin dall’inizio ha dichiarato l’impossibilità di definire accordi con i membri della giunta Meneghin, aventi matrice FI e An di allora, che hanno portato al dissesto le casse comunali. Perciò nessun trasformismo in corso d’opera da parte del coordinamento del Pd, anzi coerenza tra quanto finora detto e fatto. Qualsiasi atto o proposta di accordo diverso, fatto da esponenti non rappresentativi del Pd locale, risulta chiaramente fuori dalla linea del partito».
Il Pdl si dice in linea con governo regionale e nazionale. «È stato dimostrato che questa formula rappresenta una chiave logica non sufficiente. Basta solo citare l’implosione della giunta Meneghin, nata nelle elezioni del 2004 con targa organica FI, An e Udc. Peccato che il 5 marzo scorso proprio una parte del nascente Pdl ha fatto saltare il sindaco chiedendo la testa di alcuni esponenti di spicco del partito e della giunta. A dimostrazione che quanto propagandato “in linea con il governo regionale e nazionale” non rappresenta certo un passpartout fondamentale per il governo di una città».
Stroppa conclude dicendo che «la gente di Badia non abbia più bisogno di scaramucce e rapporti logori fra le persone che occupano la scena politica badiese. La grande e semplice politica è fatta di nuovi rapporti, corretti e sinceri fra le persone. Di questo il Pd si preoccuperà per negoziare le alleanze. Per cercare di governare una città migliore di quella che gli amministratori uscenti ci hanno consegnato».

La Lega ed il Pd prossimi all’accordo su Fantato

Verso le Amministrative

Candidato sindaco: una voce scuote la vita politica

Tratto dalla Voce di Rovigo del 25/04/2009

Un accordo che avrebbe del clamoroso e rilevanza a livello nazionale: è quello che potrebbe concretizzarsi a Badia Polesine dove la Lega sarebbe pronta a correre assieme al Pd nelle prossime amministrative. Il nome di Gastone Fantato che ha annunciato nei giorni scorsi la propria candidatura a sindaco di una lista ancora genericamente “trasversale” potrebbe infatti avere ottenuto l’appoggio del Partito democratico badiese, ma non solo: ad aderire al progetto del candidato sindaco ci sarebbe anche l’Udc e appunto la Lega che per prima ha appoggiato il nome di Fantato come nuovo sindaco di Badia. Il quadro resta tuttavia incerto e , mentre del Pdl torna di moda il nome di Meneghin, dall’altra sembra farsi strda l’accordo del Pd con il carroccio che permetterebbe cosi di avere ottime chance per la conquista del Comune. Per le conferme ufficiali manca comunque poco: a breve verranno svelate le alleanze in vista delle prossime elezioni con Badia che, ancora una volta, sembra essere uno dei “laboratori politici” del Polesine.

giovedì 23 aprile 2009

Poazzo sempre più inquinato. Periotto: «Servono più controlli»

Il leader Udc: «Occorre una svolta con la prossima giunta»

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 23/04/2009

«I PROSSIMI amministratori puntino sulla tutela del Poazzo». Questo l’appello che giunge dall’Udc di Polesella e dal suo coordinatore, Sauro Periotto, il quale interviene dopo l’analisi degli ultimi dati sullo stato delle acque dello scolo. Nella relazione dell’Arpav, infatti, datata 3 febbraio, inviata ai comuni ed enti interessati, si evidenzia una gravosa situazione di danno ambientale. Nella dettagliata relazione del responsabile del servizio Arpav, Ivano Pigato, si spiega come persiste un ‘grave inquinamento dello scolo, di natura organica con elevata carica batterica di tipo fecale’.
Una conclusione che deriva da campionature ed analisi eseguite il 22 dicembre 2008, in tre diversi scoli, tra loro collegati, nel territorio comunale di Occhiobello, con prelievi delle acque eseguiti negi scoli S. Maria e Mainarda. Nel primo ambito di controllo, i tecnici Arpav hanno riscontrato un grave inquinamento organico di tipo fecale, a monte del depuratore comunale di Occhiobello. Lo scolo Mainarda, anch’esso conferma una presenza di carica batterica di tipo fecale, in leggero aumento, in prossimità degli scarichi dell’azienda Eurovo srl di Santa Maria Maddalena.
Su questi dati è chiara la posizione dell’Udc di Polesella: «A distanza di 3 anni — spiega Sauro Periotto — si conferma la gravità dell’inquinamento dello scolo Poazzo, per colpe non derivanti dal nostro territorio. Un primo segnale importante è giunto con gli avvisi di garanzia inviati a ditte di Occhiobello, per scarichi inquinanti. Le analisi dovrebbero continuare ad essere più sistematiche».
Le analisi dell’Arpav si sono successivamente spostate nel tratto dello scolo Poazzo nel territorio comunale di Polesella. Anche in questo caso viene confermata la stessa tipologia d’inquinamento, seppure con valori inferiori rispetto agi scoli consorziali di Occhiobello.
Nell’ambito di prelievi ed analisi, effettuati dall’Arpav, si aggiunge anche il prelievo effettuato nel campionatore automatico, installato dalla ditta Eurovo srl. Dalla relazione emerge come questo campione non sia completamente veritiero, in quanto effettuato in un periodo di ‘ferma’ dell’attività.
«Tutti si riempiono la bocca — aggiunge Periotto — parlando di questo problema ma nessuno sembra fare qualcosa. Mi rivolgo agli amministratori, i quali devono imporsi in maniera forte anche verso alcuni enti coinvolti, quali Polesine Acque, nel caso specifico del depuratore di Occhiobello. Una tematica quello dell’inquinamento del Poazzo che deve essere posta al centro dei punti programmatici delle prossime amministrative a Polesella di tutte le liste».

La Federazione dei Moderati chiama l’Udc

Il movimento che raggruppa diverse realtà di centro è pronto a correre per le Provinciali, ma anche a sostenere l’area di Casini

Tratto dal Gazzettino di Rovigo di Giovedì 23 Aprile 2009

(m.b.e.) Insieme all’Udc, se correrà da solo. È questa la posizione della Federazione dei Moderati di centro che in attesa di sapere le decisioni dell’Udc per la Provinciali del 6 e 7 giugno, annuncia l’arrivo tra le sue fila del Movimento nazionale Rosa per l’Italia, che fa capo all’onorevole Savino Pezzotta, ricordando anche l’intenzione di partecipare alle elezioni con una propria lista e con un proprio candidato, non dovesse concreitzzarsi la corsa con l’Udc.
«A dieci giorni giorni dal comunicato con il quale la Federazione si presentava ai cittadini - afferma il coordinatore Gianni Saccardin - ora anche il Movimento nazionale ha chiesto ufficialmente di far parte del gruppo federato. Con questa nuova adesione prende sempre più corpo l’idea originaria di contribuire all’aggregazione di tutte quelle forze moderate di centro che si riconoscono in un’identità che attinge alle radici cristiane e in una idealità che ha come centro l’essere umano, la sua dignità e la sua inviolabilità».
La Federazione annovera nella sua aggregazione Movimento veneto per il Ppe, Lista Stocco, Lista presenza cristiana di Lendinara, Lista Rovigo Insieme per, tutti grupi che si ritrovano in ideali comuni.
«Ci si prepara per la campagna elettorale per le Provinciali di quest’anno - chiude Saccardin - con particolare attenzione a quanto deciderà di fare l’Udc locale che a livello nazionale, si è posta e proposta come catalizzatore primo di questo percorso per la costituzione di un polo di centro e che logica vorrebbe nella stessa direzione a livello provinciale. Nessuno vuole fare i conti in casa di altri, poichè non sarebbe rispettoso. Ci si limita ad auspicare ancora una volta, mentre il tempo si sta facendo “breve”, che gli indirizzi nazionali dell’Unione di centro del 3 e 4 aprile scorsi così carichi di entusiasmo e di rinnovata idealità, possano facilitare convergenze verso una direzione ormai chiara e definita, una direzione che comunque la Federazione dei Moderati di centro ha fatto propria e che sarà un punto di novità anche per la prossima campagna elettorale».

mercoledì 22 aprile 2009

Il Pdl appare ancora diviso ma polemizza con Fantato

Stefani e Baccaglini per l’intesa interna

Tratto dal Gazzettino di Rovigo di Mercoledì 22 Aprile 2009

Il Pdl badiese debutta ufficialmente con un comunicato stampa congiunto delle due guide uscenti di Fi e An, Massimo Stefani (Fi) e Ivo Baccaglini (An). Due gli aspetti trattati: uno interno (divisioni ancora lampanti) e l’altro polemico verso Gastone Fantato il primo a candidarsi sindaco alle comunali di giugno. Dicono Stefani e Baccaglini: «La recente nomina di Mauro Mainardi quale coordinatore provinciale del Pdl ha dato il via alla costituzione del partito a tutti i livelli comunali. A Badia Polesine, dove la situazione di partenza è particolarmente problematica, vi è la necessità di partire con il piede giusto e con il pieno coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. In questo senso abbiamo stabilito, in perfetta sintonia con le dichiarazioni di Mainardi e in accordo con l’on Luca Bellotti, vice-coordinatore provinciale del Pdl, di ricercare un’azione comune e condivisa, muovendoci con il reciproco consenso e con pari facoltà, affinché il Pdl badiese sia costituito con la massima rappresentanza possibile. Ricercare l’intesa di tutte le “anime” del partito è il primo obiettivo da perseguire, pur nella ristrettezza del tempo a disposizione».
Adesso la polemica: «Sconfiggere la sinistra diventa lo scopo principale del Pdl badiese, sinistra che in questa tornata elettorale, cerca furbescamente di mascherarsi da arlecchino all’insegna di una lista autodefinitasi traversale, ma che in realtà appare più appropriato definire trasformista, dietro la facciata di un candidato sindaco che ha la necessità di definirsi centrista per mascherare il suo accordo con il Pd. Questo si fa con l’apporto di tutti, con la ricerca di una coalizione politicamente coerente, con la Lega Nord e con l’Udc, per dare progettuale continuità ed assicurare a Badia Polesine una amministrazione in linea con il governo regionale e nazionale, nell’interesse superiore di Badia».

domenica 19 aprile 2009

Mainardi apre le porte a Meneghin candidato Pdl

Il coordinatore: «A Stefani solo un incarico verbale»

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 19 Aprile 2009

Il coordinatore provinciale del Pdl Mauro Mainardi interviene in prima persona sulla situazione badiese.
È vero che la nomina di Massimo Stefani a coordinatore del Pdl a Badia Polesine, non sarebbe del tutto legittima perchè manca la controfirma del vice coordinatore provinciale on Luca Bellotti come sostengono anche esponenti dello stesso Pdl? «A Stefani - spiega Mainardi - ho dato solo un incarico verbale e solo per il periodo elettorale. Gli ho chiesto di coordinarsi con il responsabile locale di An (Ivo Baccaglini, ndr) per far trovare un equilibrio fra le varie fazioni in cui il Pdl badiese si trova: in pratica deve svolgere il ruolo di saggio del partito in questa fase».
Quale impegno con la Lega? «Il Pdl - continua Mainardi - deve ricompattarsi e vincere le comunali a Badia Polesine attorno al simbolo di un grande partito come è il Pdl: su questa linea sono in perfetto accordo con Bellotti. Non vogliamo che esponenti del Pdl si disperdano in varie liste civiche. Con la Lega c’è un accordo per andare il più possibile uniti: il nostro appoggio al candidato provinciale leghista è leale ed è una scelta che viene dall’alto e quindi non si discute».
Entrando nel merito della questione badiese Mainardi introduce una precisazione: «Non abbiamo ancora chiuso la porta alla ricandidatura a sindaco di Paolo Meneghin: ci vedremo tutti assieme, faremo delle ipotesi e poi si deciderà. Non c’è dubbio che in questa fase tutti debbono fare un passo indietro e chiudere con le divisioni. Valuteremo con i responsabili locali come formare attorno all’eventuale candidatura di Meneghin una squadra forte perchè a Badia dobbiamo vincere».
Sta per finire il dualismo “bendiniani” contro “marangoniani” che ha portato a Badia Polesine prima a ribaltone del 2007 e poi alle dimissioni di Meneghin? «È ora di finirla - conclude Mainardi - con bendiniani, marangoniani, bellottiani o mainardiani, a Badia dobbiamo sentirci pidielliani. Ho ricevuto il preciso mandato per unire il partito e fargli ritrovare gli equlibri perduti».
Quindi, stando alle parole di Mainardi, a Badia Polesine il Pdl si muove, almeno in questa prima fase, per ritrovare l’unità attorno a Meneghin e creargli una squadra forte. Se questo sarà l’epilogo, si intravvede una sfida a due fra l’ortodossia di partito, il Pdl, rappresentata da Meneghin e Gastone Fantato e la sua lista civica trasversale già annunciata.

L'Udc gela la Lega Nord

Il partito accoglie l’invito del Carroccio, ma l’alleanza si fa solo se verrà stipulato un accordo regionale

Tratto dal Gazzettino di Domenica 19 Aprile 2009gela L’Udc gela la Lega nord

Fa discutere l’apertura della Lega nord all’Udc. Dopo i veti del segretario provinciale del Carroccio Antonello Contiero, ispirati dai vertici nazionali sulla base delle vicende parlamentari con il no del partito di Casini al federalismo fiscale, all’indomani dell’intesa con il Pdl e della decisione di candidare un leghista per Palazzo Celio (probabilmente Alessandro Zanforlini D’Isanto) si comincia a sorridere all’Udc polesana, retta da un commissario, il consigliere regionale Onorio De Boni.
Contiero è stato esplicito: «Con l’Udc al nostro fianco possiamo vincere al primo turno con il 54 per cento dei consensi». Come dire: un’occasione unica che sarebbe assurdo sprecare.
«Eh sì, alla Lega non sono sciocchi - commentato l’ex presidente del partito Renato Borgato - hanno capito che a Rovigo siamo indispensabili. Però non possono adoperare due pesi e due misure. In Polesine serviamo e si dichiarano disponibili a un accordo. A Padova dove siamo più forti, ci temono e mantengono le distanze».
È dello stesso avviso il commissario De Boni. «Premetto che non ho ancora ricevuto comunicazioni o chiamate per parlare di accordi - spiega il consigliere regionale - sono settimane che va avanti questo tira e molla. Non ci va di fare la fine di quelli che restano con il cerino in mano. Al di là delle buone intenzioni, aspettiamo che si facciano avanti seriamente. Hanno detto che il consiglio nazionale di Padova chiarirà le loro scelte provincia per provincia. Bene. Ci chiediamo, tuttavia, perché saremmo tanto utili a Rovigo e non a Venezia, Padova o Belluno. Il ragionamento vada fatto per tutta la regione, non per singole realtà. E poi vorremmo un po’ più di rispetto per la nostra dignità».
Chi rischia di rimanere a bocca asciutta è il Pd che potrebbe pagare care le manovre messe in atto dal centrodestra. In gioco c’è il consenso del centro moderato che vota Udc. Il segretario Gabriele Frigato ribadisce di aver fatto con chiarezza proposte di accordo al partito guidato fino a qualche settimana fa da Francesco Milan. Alla domanda su quale impressione abbia raccolto dall’apertura leghista, Frigato si dimostra insofferente. «Il Pd ha scelto Tiziana Virgili, una candidata in grado di dialogare a pieno titolo con il centro moderato. Ogni altra considerazione è superflua».
Virgili, però, sottolineò che sarebbe stata la segreteria a lavorare per gli accordi. È probabile che il Pd speri nell’attrazione di consenso personale che la candidata può garantire, visto che esiste la possibilità di esprimere il voto disgiunto.

sabato 18 aprile 2009

Contiero: «La Lega ha il programma, il Pdl invece zero»

Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 18 Aprile 2009

«IL PROSSIMO 24 aprile daremo il nome candidato del centro destra per le elezioni provinciali. Chiunque sia, l’importante è che non ci sarà nessun veto. Che si andrà tutti uniti al primo turno».
Parola di Antonello Contiero (nella foto) che, ieri, in una conferenza stampa presso la sede della Lega, ha ufficializzato la ‘pax augustea’ che regna in casa del centro destra.
«Con il Pdl e con Mainardi abbiamo avuto un dialogo a tutto campo. Era giusto fare un ragionamento a 360 gradi. Ci ha permesso di abbandonare certi ‘trasversalismi’. Si andrà tutti uniti, ma ognuno col proprio simbolo. Anche le liste civiche dovranno indicare chiaramente chi le sostiene. Resta il nodo Udc ma sono certo verrà sciolto presto, a livello nazionale. In corsa uniti al primo turno — vaticina sicuro Contiero— possiamo vincere con 52 per cento».
Ma, dopo i buoni propositi e il quadro idilliaco di un centro destra che marcia unito in vista della vittoria, arrivano le prime bordate. Alcune di rigore, altre fuori ordinanza.
Prevedibili quelle contro i transfughi di ‘Progetto Polesine’, i giovani ex lumbard Segantin e Bellinello che a Contiero hanno promesso battaglia. «Chi ha tradito la Lega resterà fuori da qualunque accordo o lista», dice il segretario. E fin qui nulla di strano, che Contiero abbia chiesto agli alleati del Pdl che i ‘ragazzini terribili’ vengano lasciati fuori della porta anche ad un eventuale ballottaggio.
«Quello che mi preoccupa — aggiunge Contiero — è il problema del programma. Il nostro programma è già tutto sul sito: chiaro e già stilato. Dal Pdl, zero». Strano che il dialogo «a tutto campo» con il Pdl e con Mainardi non abbia contemplato l’accordo su un programma comune e condiviso. Così Contiero, sulla testa del nuovo segretario provinciale del Pdl, stila il programma. «Vogliamo la privatizzazione del Censer, abbattere i costi della politica da 5 milioni e 2 milioni e mezzo di euro». Non solo. Contiero elenca altri i punti del programma della Lega inderogabili: problema energetico, del lavoro, della sicurezza. Toccherà a Mainardi e al Pdl dire, nei prossimi giorni, se ci stanno o no.
«Ad Adria appoggiamo la lista civica di Barbuiani. Lui, è noto, è un uomo del Pdl: allora noi vogliamo il vicesindaco. Ovviamente ciascuno dovrà mettere sotto il simbolo della civica il proprio simbolo. Così è chiaro chi c’è e chi non c’è. Per Badia, Lendinara e Occhobello tutto si deve ancora discutere. Resta inteso che dove c’è un sindaco del Pdl il vicesindaco sarà leghista e viceversa.».
Contiero si schermisce e dice che il candidato per le prossime provinciali potrebbe essere chiunque. Ma parla già come chi ha vinto la battaglia in casa del centro destra. Almeno per la corsa allo scranno di palazzo Celio. E detta le condizioni.

Gastone Fantato candidato sindaco

Annunciato ufficialmente il ritorno di un politico di razza, primo cittadino nel periodo 1970-75
«Costituirò una civica trasversale che rompa con il passato». Sarà il rivale del Pdl


Tratto dal Gazzettino di Rovigo di Sabato 18 Aprile 2009

Gastone Fantato sarà candidato sindaco alle prossime elezioni comunali a Badia. È il primo candidato ufficiale. Nei prossimi giorni verranno resi noti i riferimenti politici e le alleanze. «Scendo in campo molto deciso - spiega Fantato - stiamo mettendo in piedi una lista civica trasversale per la quale non è stato ancora deciso il nome. Stiamo lavorando con impegno per mettere a punto il programma e i tasselli».
Quando le è tornata la voglia della politica?
«Già dall’estate scorsa sono stato contattato da diverse persone per convincermi a tornare: hanno talmente insistito che alla fine ho detto di si».
Allora non era casuale la sua partecipazione all’inaugurazione della sede badiese della Lega Nord a fine ottobre?
«Mi sono fatto vedere ma non avevo ancora deciso nulla, poi mi sono convinto anche se non ho tessere di partito in tasca».
Quale significato dà al ritorno?
«Vogliamo rappresentare una rottura con il passato di questi ultimi anni: uno stacco deciso per tornare una una vita civile normale».
Fantato sarà quindi avversario del candidato sindaco che verrà deciso nei prossimi giorni dal Pdl ora «coordinato» da Massimo Stefani. Geometra libero professionista, in pensione da gennaio, Fantato in gioventù ha avuto una presenza nel Pli, poi è passato nella Dc risultando eletto, appena diventato maggiorenne, nel mandato 1965-70 con Mario Montini sindaco; dal 1970 al 1975 è stato sindaco di Badia Polesine.
C’è una coincidenza che lega il passato al presente. La Giunta Montini va in crisi nel 1969 quando escono i socialisti e dopo un periodo di monocolore Dc arriva il commissario prefettizio Gianfranco Mescola: anche oggi a Badia Polesine c’è il commissario prefettizio. Fantato nel periodo del monocolore Dc diventa per pochi mesi assessore al posto del socialista Giancarlo Checchinato. Durante il periodo da sindaco la Giunta si allarga alla partecipazione del Pli: «Il Pli è entrato proprio su mia insistenza».
Nel mandato successivo Fantato lascia spazio a una generazione di politici più giovani: fa il capogruppo per un periodo e poi chiude con la politica attiva. Parlando dell’analogia legata al commissariamento del Comune, Fantato sottolinea: «Quando la Giunta Montini andò in crisi, nel mandato successivo la vecchia Dc di allora si mise da parte lasciando spazio a noi più giovani: nessuno successe a se stesso dopo l’interruzione anticipata del mandato. Stavolta a Badia, nonostante una crisi che dura da anni, nessuno si mette da parte, ma tutti cercano di succedere a loro stessi».

D’Isanto e apre all’Udc per la vittoria al primo turno

La Lega ha scelto
«Uniti al primo turno ognuno con il proprio simbolo e la propria lista. Ma chi è fuori dal simbolo è anche fuori dal
partito».

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 18/04/2009

Non è uno da mezze misure il segretario della Lega Antonello Contiero. Nel giorno in cui annuncia il definitivo accordo con il coordinatore del Pdl Mauro Mainardi sulla discesa in campo verso le Amministrative di giugno, l’unico riserbo tenta di mantenerlo sul nome del candidato leghista per Palazzo Celio. Solo per poco, però. Al suo fianco siede il consigliere comunale Alessandro Zanforlini D’Isanto. Al quale Contiero ammicca con aria sorniona. Si capisce lontano un chilometro che sarà lui il prescelto. Con buona pace della ridda di nomi scaturiti nelle ultime settimane dalla parlamentare Emanuela Munerato all’imprenditrice Linda Guarnieri allo stesso Contiero, pronto a farsi avanti in prima persona se la Lega avesse scelto la corsa solitaria. Invece alla fine hanno prevalso le logiche di intesa tra i due maggiori partiti del centrodestra e la candidatura D’Isanto, moderato di provenienza centrista, amico intimo di tanti forzisti a cominciare dall’ex coordinatore azzurro Mario Borgatti del quale è anche medico personale, deve essere risultata la più autorevole e referenziata. La ratifica ufficiale entro il 25 aprile a chiusura di una settimana intensa con l’arrivo in Polesine dell’assessore Sandro Sandri e del ministro Luca Zaia.
Intanto però Contiero non si risparmia in proclami: «Chiunque sarà il candidato della Lega, il Pdl non metterà veti. Ogni impedimento è tolto, ora lavoriamo insieme a 360 gradi. Anche sotto alle liste civiche che verranno presentate compeggeranno i simboli di Lega e Pdl». Non mancano strali per “chi ha tradito”. Via dal partito, tuona il sergretario. «Si accasino pure altrove. Con noi hanno chiuso».
Problema Udc: Contiero è inaspettatamente morbido e possibilista: «Lo risolverà il consiglio nazionale che si terrà a Padova. Insieme potremmo arrivare al 54 per cento al primo turno». Programma: «Quello del Pdl è ancora a zero - insinua il leader del Carroccio - Il nostro è già sul sito. Che differenza, vero?».
I temi scottanti all’orizzonte polesano sono un invito a nozze per Contiero: «Il Consvipo lo chiuderemo. Il Censer lo daremo ai privati. La Camera di commercio dovrà essere guidata da un grande imprenditore. I cinque milioni di euro che costa la politica polesana devono essere dimezzati. E poi va rivisto l’accordo sul terminal, fatta la riconversione della centrale Enel di Porto Tolle e realizzato un termovalorizzatore. Abbiamo grandi idee anche per l’ospedale di Trecenta che dovrà offrire eccellenze a tutt’Italia. Quando arriverà Sandri (assessore regionale alla Sanità, ndr) voglio vedere Brusco (il suo omologo in Provincia, ndr) in prima fila. Gliene faremo sentire delle belle».

venerdì 17 aprile 2009

E Stefani si prepara alla sfida del Pdl


E’ lui il nuovo coordinatore

“Basta alle divisioni nel partito. La Lega? Accordo in vista anche per la nostra città”

Tratto dalla Voce di Rovigo del 17/04/2009 di Davide Sarzi

E cosi alla fine sembra proprio essere ufficiale: Massimo Stefani è il coordinatore locale del Pdl a Badia Polesine. Fino a ieri però, l’incertezza regnava ancora fra i vari componenti del Pdl locale. Circolava voce infatti che la formalizzazione dell’investitura dovesse avere ancora l’avvallo del coordinatore provinciale Mauro Mainardi sia del vicepresidente Luca Bellotti. Abbiamo quindi chiesto allo stesso Stefani un chiarimento. Massimo Stefani coordinatore del Pdl, possiamo dire che è ufficiale? “Si, certamente. Già ieri per la verità avevo sentito circolare la voce che ci dovesse essere una controfirma del vicecoordinatore Bellotti che non si trovava in Italia. Ho chiesto conferma a Mainardi e lui mi ha confermato che non c’era nessun atto da firmare. Inoltre la mia nomina è stata avvallata da Alberto Giorgetti, coordinatore regionale”. Quali sono state le sue prime mosse? Ha già contattato i potenziali alleati? “Per ora mi sono mosso all’interno del Pdl. Sto contattando le varie anime del nuovo partito per capire le varie posizioni, anche perchè la mia nomina sembra sia stata un pò una sorpresa per qualcuno, come del resto quella di Mainardi. Alcune persone aspettano ancora l’ufficialità e vorrebbero avere qualche giorno per fare le proprie valutazioni”. Quel “qualcuno” sta ad indicare il gruppo dei “marangoniani” ? ” Io sono il coordinatore del Pdl, non ci dovrebbero essere più distinzioni all’interno del partito. Non dimentichiamo che io sono coordinatore non più solo di Fi, ma anche di An, se vogliamo parlare di ex. Capisco che ci voglia qualche tempo, ma d’ora in poi si dovrà parlare solo di Pdl”. Fra gli alleati potenziali del Pdl c’è la Lega Nord che però qui a Badia sembra voler prendere altre strade… “A me risulta che nell’incontro avvenuto fra Mainardi e Contiero si sia trovato l’accordo anche per Badia. Le voci di “piazza” le sento anch’io, ma credo valgano poco. Ho sentito anche l’ipotesi Fantato, ma le ripeto che da quello che so si è trovato l’accordo a livello provinciale sulla nostra città e le indicazioni sono che il Pdl e Lega corrano insieme”. Lei è riconosciuto come il regista del ribaltone del febbraio 2007. Visti i risultati, con le lotte interne sfociate nelle dimissioni di Meneghin, rifarebbe quella scelta? ” Nel 2007 non c’è stato un ribaltone. O almeno a me non sembra sia una parola corretta per definire l’accaduto. In realtà quello che è successo allora è che “qualcuno” aveva tentato di imporre delle scelte che non potevano essere accettate. A quel punto abbiamo deciso di trovare un’altra maggioranza che ci permettesse di continuare il lavoro fatto fino ad allora. Se rifarei quella scelta? Per rispondere devo fare una distinzione: dal punto di vista politico, dovessi tornare indietro, consiglierei al sindaco Meneghin di dimettersi ed indire nuove elezioni. Dal punto di vista amministrativo invece devo dire che l’accordo ha portato dei risultati ed anche il completamento di opere come il teatro che sarebbe avvenuto se la maggioranza non fosse caduta e avessimo potuto approvare il bilancio”. Bilancio che è stato approvato dal commissario prefettizio… “Ecco vede il bilancio è stato approvato senza nessuna modifica rispetto a quello convalidato dalla giunta. Il commissario prefettizio ha fatto le sue verifiche ed ha approvato un documento che molti sostenevano fosse un disastro e portasse alla bancarotta il comune. Dispiace essere andati a casa per un bilancio che ora sembra non sia proprio questo sfacelo”. Guardiamo avanti. Meneghin nel momento delle sue dimissioni ha rilanciato la sua candidatura. L’ex sindaco è ancora un candidato spendibile per il Pdl? “La sua candidatura è ancora l’unica al momento. Prima però devo verificare se la sua è ancora una figura che coalizzi le varie anime del centrodestra. Il mio obiettivo è quello di riunire il Pdl con la Lega e l’Udc ed è chiaro che il candidato sindaco vada discusso e deve andar bene anche agli alleati e non so se Meneghin possa rappresentare ancora una figura condivisa”. Ha dei rimproveri da fare all’ex sindaco e alla sua maggioranza? ” Il mio motto è sempre stato: ‘ Fare bene e farlo sapere’. Se un rimprovero lo devo esprimere lo faccio a Meneghin che non è mai riuscito a fare un buon ‘marketing’ delle buone cose fatte dall’amministrazione uscente che ci sono state ma sono state poco e male pubblicizzate”. Chiarito ogni equivoco resta da vedere quali effetti sortirà la nomina di Stefani nel quadro del Pdl, soprattutto per il gruppo di “marangoniani” che sembrano essere stati presi in contropiede da questo mandato. Interpellato la telefono ieri pomeriggio, Claudio Guerra ha infatti affermato di non aver ancora ricevuto notizie ufficiali nel merito. E se venisse confermato Stefani? ” Gli auguro buon lavoro” è stata la laconica risposta.

Stroppa (Pd) a tutto campo “Troppe promesse mancate”

Altro attacco all’ex sindaco

Nel mirino i progetti non conclusi dalla giunta Meneghin

Tratto dalla Voce di Rovigo del 17/04/2009 di Davide Sarzi gianni stroppapiccola Stroppa (Pd) a tutto campo Troppe promesse mancate

In un documento pubblicato nel sito internet del Pd locale, il coordinatore Gianni Stroppa torna a parlare della caduta della giunta Meneghin. “Il 25 marzo è passato inosservato - afferma Stroppa nello scritto intitolato La politica lenta - La giunta Meneghin non è riuscita a rimanere in sella ed ha dovuto abdicare. Ma quello che più dovrebbe stare a cuore ai cittadini di Badia non è tanto l’epilogo della piccola politica fatta da ribaltini, ribaltoni e dimissioni, quanto il macroscopico fallimento delle promesse mancate del giugno 2004. Ne è prova il dissesto delle casse comunale”. Stroppa ricorda quindi le dispendiose opere realizzate e messe in cantiere dall’ex amministrazione in maniera poco oculata: dagli impianti sportivi arrivati a costare 8,2 milioni di euro, con un costo di gestione di 390.000 euro per l’anno scorso, al polo natatorio la cui data di inizio lavori è ancora sconosciuta. “Neanche una delle opere strategiche - Teatro, Abbazia, Villa Finzi, Palazzo degli Estensi - è stata terminata e dato in utilizzo ai cittadini di Badia come promesso nel programma elettorale 2004″. - ricorda il coordinatore del Pd. “Della funzionalità dei manti stradali, marciapiedi, piste ciclabili, le vie di accesso - porte della città, decoro urbano ( verde - aiuole - centro storico ) e frazioni non vi è traccia. Tutto in uno stato di perenne precarietà”. Quindi la denuncia di un certo modo di fare politica in cui ci si dimentica dei problemi reali e si inseguono alleanze strategiche per arrivare alla vittoria a qualsiasi costo “dopo 5 anni di promesse mancate ci si ripresenta agli elettori, incuranti di quello che è successo. Si parla tantissimo di accordi e di alleanze. Dei gravi problemi come i 90 operai delle Acciaierie Elettriche che non percepiscono lo stipendio da 4 mesi è passata solo qualche giorno fa la notizia sollevate dalla stampa. E per altre situazioni difficili come è per la cassa integrazione di Rpm, di Brevini, non abbiamo sentito amministratori preoccuparsi”. Stroppa continua criticando l’approvazione del bilancio: “E’ un tecnicismo opinabile non aver aggiornato il bilancio, già approvato nella giunta il 24.2.2009, alle successive raccomandazioni del collegio dei revisori senza tener conto del parere negativo di uno di loro” afferma, sottolineando come lo stesso commissario, in due mesi, non possa comunque essere in condizione di incidere sulla prospettiva finanziaria del comune. Una situazione finanziaria che, afferma, condizionerà fortemente i prossimi anni di amministrazione partendo già dall’anno in corso e aggravata da vari elementi : fondo di riserva di appena 21.000 euro ( lo 0,33% delle spese correnti), un anticipazione di cassa che sfiora costantemente il milione di euro, un’approvazione del bilancio 2009 effettuata senza tener conto del disavanzo di 53.000 euro rilevata nel conto consuntivo, la mancanza di un fondo straordinario di solidarietà per chi ha difficoltà economiche dovute alla perdita del lavoro. Augurandosi quindi di non dover sentire frasi tipo ” in fondo avevamo ragione! Il bilancio è stato approvato senza modifiche quindi era sostanzialmente un buon bilancio”. Stroppa conclude auspicandosi che i cittadini di Badia conservino buona memoria quando si recheranno alle urne e possano così chiedersi se chi li ha governati negli ultimi anni siano stati o meno dei ‘buoni padri di famiglia’”.

“Pdl e Lega alleati, i nomi entro il 25″


Parla Mainardi

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 17/04/2009 di Franco Pavan

Popolo della libertà e Lega Nord presenteranno entro sabato 25 aprile i propri candidati sindaco nei 38 comuni che andranno al voto e il candidato presidente della Provincia. E’ l’esito dell’incontro avuto dal coordinatore provinciale del Pdl Mauro Mainardi con il segretario della Lega Nord Antonello Contiero e l’onorevole Manuela Munerato, nel corso del quale sono stati messi altri puntini sulle i nella strada che porterà alla scelta dei nomi. “Come l’assicurazione che la Lega ha interrotto le trattative a Occhiobello con la lista di centrosinistra di Daniele Chiarioni - spiega Mainardi - e con lo stesso centrosinistra in tutti gli altri comuni. Dove sarà possibile presenteremo liste unitarie, scegliendo i nomi migliori. Per la provincia il Pdl sosterrà con la migliore squadra possibile qualsiasi candidato riterrà di proporre la Lega, in ossequio agli accordi presi a livello nazionale fra i leader Bossi e Berlusconi”. I tempi per le candidature, già in ritardo rispetto a quelle del centrosinistra, ora sono scanditi dal seguente percorso: oggi incontro fra Mainardi e Luca Bellotti per fare sintesi sulla lista dei nomi del Pdl. Martedì il nuovo incontro con i vertici della Lega, per incrociare i rispettivi nomi e inziare a occupare le caselle dei 38 comuni. “Per quanto riguarda la composizione delle liste - continua Mainardi - nella parte del Pdl conserveremo gli equilibri stabiliti a livello nazionale. Ovvero il 70% dei nomi a Forza Italia e il 30 % ad Alleanza Nazionale, con le liste minori eventualmente in quota a Forza Italia. Su Occhiobello è ancora aperta la possilità di un accordo con il sindaco uscente Gigliola Natali”. Per Adria invece è atteso oggi un incontro con il presidente della Regione Giancarlo Galan.

giovedì 16 aprile 2009

Stefani levatrice del Pdl


Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 16/04/2009 di Paolo Aguzzoni

Massimo Stefani sarà la “levatrice” del Pdl a Badia Polesine: lo ha nominato il coordinatore provinciale Mauro Mainardi. Stefani, che proviene da Forza Italia, avrà come vice Ivo Baccaglini che viene da Alleanza Nazionale. Sabato mattina quando si è fatto vedere in centro a Badia Polesine in tenuta da cavallo, pur senza cavallo, si sentiva già..a cavallo? “Mi sentivo già a cavallo - esordisce Stefani - aspettavo soltanto la formalizzazione della nomina che ovviamente, come è per tutti i coordinatori del Veneto, vale soltanto per il periodo elettorale e per la costituzione del Pdl nei vari comuni”. Come intende muoversi? “L’agenda - continua Stefani - è già molto nutrita. Inizio il lavoro verificando la disponibilità di tutti a far parte del Pdl e poi contatterò i probabili alleati a partire dalla Lega Nord con la quale c’è l’accordo provinciale, mentre a Badia Polesine, stando alle voci, sembra che questo partito si muova in modo diverso. Con l’Udc vedremo di aprire una trattativa se c’è la disponibilità a correre assieme”. Per il candidato sindaco del Pdl è cosa fatta visto che Paolo Meneghin il giorno delle dimissioni si è ricandidato proprio come Pdl? “Meneghin - precisa Stefani - è ancora l’unico aspirante candidato sindaco. Ma ricordo che nel momento in cui si è proposto lo faceva a nome di una parte”. A proposto di “parti”, la sua nomina alimenterà ancora le divisioni fra i “bendiniani”, di cui lei fa parte, e i “marangoniani” che tanto hanno pesato nella crisi della giunta Meneghin? “In questo senso - aggiunge Stefani - le indicazioni di Mainardi sono chiare: nessuno esclude nessuno quindi non si accettano veti sulle persone”. Quindi chi voleva escludere dai futuri assessorati, ammesso che il Pdl vinca le elezioni, assessori uscenti come Mario Cabassa e Marcello Ferreri dovrà mangiarsi questi veti? “Credo proprio di si - dice Stefani - gli assessori saranno scelti in base al consenso elettorale ricevuto anche se questa non sarà l’unica base di valutazione”. Però le divisioni saranno dure a morire. “Dipende dalle persone - spiega Stefani - saperle superare”. Io posso assicurare che le ho superate, mi aspetto che anche gli altri lo vogliano fare. Io ho in dote il simbolo del Pdl e quindi solo chi segue le linee del partito potrà dirsi del partito: se qualcuno vuole andare da altre parti non potrà farlo dicendosi del Pdl”. Con la nomina di Stefani il quadro politico badiese in chiave elettorale risulta indubbiamente chiarito. Bisognerà adesso capire se i “marangoniani” nel nome dell’unità del partito accetteranno di avviare una nuova stagione politica anche in vista delle regionali del 2010. Per il candidato sindaco del Pdl avanza l’ipotesi secondo cui potrebbe essere lo stesso Stefani che già cinque anni fa aveva alzato la mano.

Pdl ancora in attesa della Lega


Vertice Mainardi- Contiero. Bellotti: “Priorità al Parlamento”

Tratto dalla Voce di Rovigo del 16/04/2009 di Alberto Garbellini

In casa Pdl la data per la chiusura dei lavori sulla scelta del candidato alla presidenza della Provincia sembra essere quella del 24 aprile. Ieri un vertice tra Mauro Mainardi, coordinatore provinciale del Pdl e la Lega. Un colloquio che lo stesso Mainardi definisce “interlocutorio”. Il Pdl al momento non può che aspettare la decisione della Lega. Gli accordi presi a livello nazionale parlano chiaro, il candidato lo devono esprimere loro. Noi al momento siamo spettatori”. I nomi in ballo nel Carroccio sono sempre gli stessi: Alessandro D’Isanto e il segretario provinciale Antonello Contiero. Lo stesso Contiero però precisa che “stiamo ragionando a 360 gradi, anche per i vari Comuni. Al momento abbiamo bloccato le liste Lega che stavano correndo da sole2. Fra gli outsider per la poltrona di Palazzo Celio potrebbero spuntare Linda Guarnieri e un esterno legato al mondo dell’imprenditoria. In base agli accordi anche la candidatura di Manuela Munerato a sindaco di Lendinara potrebbe rientrare. Mainardi lavora anche a livello di alleanze: ” Ci troveremo pure con l’Udc. Nei prossimi giorni fisseremo appuntamenti ed incontri”. Chi non sembra molto entusiasta di come il Pdl si sta avvicinando alle elezioni è il parlamentare Luca Bellotti: ” Se i candidati vengono scelti non dal territorio bisogna anche mettere nel conto la possibilità di non vincere”. Riferimento che pare diretto alla Lega che dovrebbe esprimere il nome del Pdl in base ad accordi regionali e nazionali. “Vedo troppi tatticismi - insiste Bellotti - tra le ipotesi prospettate io continuo a ritenere che quella con maggiori possibilità di vittoria sia quella di Vittorio Sgarbi, almeno sposterebbe il tema del ragionamento”. Bellotti è anche vice coordinatore provinciale del Pdl ma ammette che ” l’incarico di parlamentare è primario, basta e avanza. Mi batterò anche a livello provinciale, è chiaro. Però troppe volte le scelte non dipendono dal territorio. In molti lo dicono, ma in pochi fanno davvero qualcosa”. E chiude con un proverbio eloquente: “Alla fine chi è causa del suo mal pianga se stesso”.

mercoledì 15 aprile 2009

Teatro Sociale, compensi pignorati

Il provvedimento riguarda i trentamila euro che il progettista deve ricevere dal Comune

La prima parcella liquidata è di 12.240 euro per il restauro dello storico edificio

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 15/04/2009 di Paolo Aguzzoni

Sono stati pignorati i 30mila uero che il Comune deve versare la progettista architetto Giorgio Faccioli per il restauro del teatro Sociale. E’ quanto compare all’Albo pretorio del comune di Badia Polesine dove si trova la determina del direttore generale Gianfranco Tiengo dal titolo: “Presa d’atto pignoramento studio legale per conto terzi”, la cui data è 8 aprile 2009. Al professionista sono stati pignorati 30 mila euro che doveva ricevere come progettista del secondo lotto di lavori del recupero e riuso del Teatro Sociale in rappresentanza dell’Eidostudio Architetti associati di Badia Polesine. La determina fa la storia della vicenda: ” L’architetto Giorgio Faccioli, con sentenza del Tribunale di Rovigo in data 29 maggio 2007, è stato condannato a risarcire in solido i danni a Sagi e Jimmy Jeerakathil quantificati in 90.776,73 euro, giusto pignoramento notificato in data 3 settembre 2008″. Verificato, il 12 settembre scorso, che c’era il citato incarico del Comune per 30 mila euro, i legali di Jeerakathil “in forza del titolo esecutivo in loro possesso, giusta ordinanza del Tribunale di Rovigo del 3 dicembre 2008, hanno sottoposto a pignoramento le somme per i crediti vantati dall’architetto Giorgio Faccioli nei confronti del Comune di Badia Polesine fino alla concorrenza della somma di 30mila euro”. Nel frattempo, 27 agosto 2008, Faccioli avesa presentato una parcella di 12.240 euro che il direttore generale ha liquidato il 29 ottobre successivo. Tiengo comunque ha proceduto alla liquidazione nonostante sapesse che c’era avviato il procedimento di pignoramento. Di fatto però il pagamento dei 12.240 euro non è ancora stato effettuato e quindi i soldi andranno ai Jeerakathil che il 4 marzo scorso attravero i propri legali hanno chiesto la liquidazione delle spettanze. La determina dispone che i 12.240 euro verranno pagati ai richiedenti, mentre per la parte restante, sino al raggiungimento dei 30 mila si dovrà aspettare che l’architetto Faccioli presenti al Comune le relative fatture.

Pdl, tutto passa dal coordinatore locale

Le elezioni si avvicinano, ma il quadro politico resta ancora confuso

Spaccatura fra i membri dell’ex giunta sulla prospettiva di rinnovamento

Tratto dalla Voce di Rovigo del 15/04/2009 di Davide Sarzi

A poco più di 20 giorni dalla presentazione delle liste per le elezioni amministrative, a Badia Polesine la situazione politica rimane ancora un puzzle in cui è difficile trovare i pezzi combacianti. Sembrava che la scorsa settimana potesse essere quella buona per cominicare a fare un pò di chiarezza e delineare, seppur in maniera approssimativa, il quadro delle alleanze. Invece, nonostante l’individuazione del coordinatore provinciale del Pdl con la nomina di Mainardi, il quadro è rimasto piuttosto oscuro anzi, forse proprio per questo, ancora più indecifrabile. Sembra infatti che tale investitura non abbia messo tutti daccordo all’interno del neonato partito e che soprattutto i “marangoniani” e parte dell’anima di AN siano rimasti perplessi e non ne abbiano digerito le prime dichiarazioni. Si attende con trepidazione quindi la nomina del coordinatore locale. Se fino a qualche giorni fa si faceva l’ipotesi addirittura sull’indicazione di due figure, una in quota a Fi e una in quota ad An, oggi le voci insistono sulla candidatura di Massimo Stefani, excoordinatore di Fi in città. Un nome questo che creerebbe non pochi mal di pancia e che non potrebbe, secondo alcuni, garantire una rappresentanza “super partes” delle diverse anime del Pdl vista la vicinanza alla corrente “bendiana” e la sua fondamentale regia al contestato ribaltone del febbraio 2007. Intanto le spaccature fra i vari membri dell’ex maggioranza sembrano divenute insanabili. Dalle indiscrezioni che rimbalzano sotto la loggia comunale sembra che alcuni giorni fa, ad una riunione interna di Fi, ci siano state delle aspre discussioni fra gli assessori uscenti. Si mormora che ad alcuni di essi (parte del gruppo Fac?) sia stato chiesto di fare un passo indietro per dare spazio a nuove personalità o ad espressioni diverse del partito. La risposta sembra essere stata un secco “no” motivato dal fatto che le persone a cui sarebbe stata fatta la “proposta indecente” ritengono di avere un ampio consenso nel territorio e di aver lavorato bene nella passata amministrazione. Da qui la dura contesa che avrebbe coinvolto anche la figura dell’ex sindaco Meneghin a cui sarebbe stato chiesto di ritirare la propria candidatura in nome dell’unità del Pdl. Nel frattempo anche la mancata designazione del candidato della Lega Nord alla provincia, stoppata da chi, come l’onorevole Bellotti, ritiene sarebbe controproducente , ha contribuito ad aggrovigliare la matassa. In ogni caso il Carroccio badiese, con il comunicato della scorsa settimana, ha chiarito di non voler fare accordi con i membri della giunta uscente. E anche se in maniera ancora non ufficiale, pare che a Gastone Fantato, sia stato dato il via libera per tessere i primi rapporti con le altre forze politiche in vista di quella che sembra poter risultare una delle tornate elettorali meno scontate degli ultimi anni nella città dell’Abbazia.

martedì 14 aprile 2009

Restauri mai fatti, crolla il ponte della Rosta

La struttura antica al confine con Castagnaro non ha più retto. La giunta nel 2007 aveva avviato l’iter per i lavori, ma non l’ha mandato avanti

Tratto dal Gazzettino del 14/04/2009 di Paolo Aguzzoni

Nell’elenco delle opere pubbliche che il Comune prevedeva di realizzare nel 2007, era indicata la spesa di 75 mila euro per sistemare la parte badiese dello storico ponte della Rosta che in parte è nel comune di Castagnaro nel Basso Veronese.
Castagnaro la sua quota l’aveva già sistemata e Badia, sollecitata anche dall’assessore regionale Alberto Giorgetti, allora di An ora Pdl, aveva risposto positivamente. A due anni di distanza non è successo nulla e così, stanca di aspettare, la parte badiese del bel manufatto in pietra è caduta. Da alcuni giorni l’accesso è precluso. A dire il vero il 17 settembre del 2007 è stato avviato l’iter amministrativo per recuperare il ponte della Rosta quando la giunta badiese ha incaricato l’architetto Giuliano Ponzilacqua di redigere il progetto. La scelta di Ponzilacqua era di fatto obbligata perché suo è il progetto commissionatogli da Castagnaro. Il 21 novembre 2007 la giunta ha approvato il progetto preliminare e definitiv» con il quale si prevedono «opere di manutenzione, protezione e consolidamento, nonché la ricostruzione di parti in muratura crollate e la realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica». Il ponte si trova all’inizio del vecchio alveo del Castagnaro, un diversivo dell’Adige formatosi, secondo fonti storiche consolidate, da una rotta dell’argine destrao dello stesso Adige nel 1438. Secondo Camillo Corrain, che cita documenti precisi, la formazione del Castagnaro è databile addirittura nel 1198. Il ponte della Rosta è lontano da Badia circa sette chilometri ed è a ridosso della frazione di Villa d’Adige, ma di fatto fa parte di Castagnaro, il cui centro è distante poche centinaia di metri, per il quale costituisce una sorta di confine attraverso via Rosta. Il luogo ha un passato di tutto rispetto, visto che la zona è stata teatro il 10 marzo del 1387 di una delle più cruente battaglia del Medio Evo, la battaglia appunto di Castagnaro. Da una parte i veronesi accampati nella “bastia” di Castagnaro, di fronte all’attuale paese e sulla destra del fiume; dall’altra i padovani (vincitori) guidati dal capitano di ventura inglese Giovanni Acuto. Si sono contate migliaia di morti. Lungo il Castagnaro lavoravano molti mulini per la macina del grano e del mais. In una relazione che descrive la rotta dello stesso Castagnaro delle 3 del mattino del 16 ottobre 1823, che seguiva quella del giorno prima su Badia dell’Adige, si parla di un «rovesciamento degli argini: larghezza 422 metri». Il Bocchi ricorda che «fin dal 1508 all’imboccatura del Castagnaro esisteva una rosta che si chiudeva per decreto del senato (veneziano, ndr) l’11 novembre e si tagliava l’8 maggio. Nel 1787 si cominciò e si finì nel 1790 un sostegno colla spesa di 100 mila ducati da aprirsi quando l’Adige segnasse metri 0,90 sopra la guradia». Per motivi di sicurezza il Castagnaro venne chiuso nel 1838. Di quella storia rimane solo il ponte della Rosta che porta ben visibile una lapide con la data 1875: quella di una precedente sistemazione.

domenica 12 aprile 2009

«Con il Pdl solo se in tutto il Veneto»

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 12/04/2009

«Mi fa piacere apprendere dai giornali che a Rovigo ci sia l’apertura da parte del centrodestra polesano di correre insieme per la provincia di Rovigo, ma se di accordo dobbiamo parlare deve avvenire su base regionale». L’onorevole Antonio De Poli mette un freno alle possibili fughe in avanti del partito polesano, dopo le vicende che hanno portato alla sfiducia al segretario Francesco Milan e al commissariamento del partito. De Poli ribadisce che ciò potrà avvenire «coerentemente con quanto accade nella giunta veneta, come ricordava il coordinare provinciale di Rovigo Mauro Mainardi, dove abbiamo portato avanti un’alleanza fidata nelle tre giunte Galan». Ciò nonostante, «se l’Udc correrà con il centrodestra, lo farà in tutte le province che si apprestano a rinnovare l’amministrazione» e non con alleanze anche opposte tra le varie realtà venete.

Crisi di nervi nel Pdl e il coordinatore può optare su Stefani

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 12/o4/2009 di Paolo Aguzzoni

Sul nome del coordinatore badiese del Pdl che nei prossimi giorni il neo coordinatore provinciale Mauro Mainardi nominerà, si giocano molte carte delle comunali di giugno. Il nome più gettonato in queste ultime ore è quello di Massimo Stefani il forzista regista del ribaltone del febbraio 2007, bendiniano doc, ex Psdi, ex liquidatore di Polesine Bus, ieri mattina in giro per la piazza in tenuta da cavallerizzo ma senza l’equino. Se toccherà a Stefani il quadro politico locale ne risulterà molto agitato. Intanto i “marangoniani” rischierebbero di essere messi nell’angolo e la stessa cosa potrebbe accadere anche al sindaco dimissionario Paolo Meneghin che la sera delle dimissioni ha annunciato di volersi ricandidare. Meneghin in questi giorni ha iniziato ad andare d’amore e d’accordo con i nemici “marangoniani”, ma se arriva l’ormai ex amico Stefani, questi potrebbe metterlo da parte. Quindi si annuncia un Pdl che ancora diviso come divisa era Fi tanto da far cadere Meneghin. Molto agitato è l’ex assessore Giulio Barbieri che venerdì mattina in una saletta del municipio (ma cosa ci faceva se c’è il commissario prefettizio?) a voce alterata l’abbiamo sentito gridare contro sgarbi ricevuti nientemeno dall’amico e vice coordinatore provinciale Luca Bellotti. Siamo sull’orlo di una crisi di nervi e di Badia nessuno parla.

sabato 11 aprile 2009

Lista Stocco e Movimento per il PPE tra i componenti

Lista Stocco e Movimento per il PPE tra i componenti

Tratto dalla Voce di Rovigo del 10/04/2009

Rovigo - Una lista autonoma in corsa per le Provinciali di giugno della federazione dei Moderati di centro che raggruppa Movimento veneto per il Ppe, lista Stocco, Presenza Cristiana di Lendinara e Rovigo insieme per, pronti a partire per la campagna elettorale. Il direttivo guidato dal coordinatore Antonio Gianni Saccardin, che da tempo stava lavorando in questo senso, fa sapere che la federazione correrà con una sua lista e che ha quasi completato le ventiquattro candidature previste negli altrettanti collegi elettorali con un candidato presidente già individuato politicamente ma non ancora ufficializzato. Mancano solo alcune operazioni tecniche al termine delle quali la federazione comunicherà nomi, cognomi, e programma. ” Questa discesa in campo è la naturale conseguenza dell’impegno che la federazione si è presa nel proseguire un suo obiettivo di aggregazione, alleanza e collaborazione con altre forze di centro nella direzione della costituente di centro al quale guarda con interesse; un interesse ulteriore lioevitato dopo l’assemblea nazionale dell’Udc durante la quale la costituente di centro ha conosciuto di fatto il suo atto fondativo e durante la quale i vari leader hanno delineato con chiarezza il percorso che si snoderà dopo le elezioni europee verso un nuovo partito di centro” recita la nota inviata dai Moderati che vedono nell’Udc un interlocutore privilegiato con il quale interesse un dialogo costruttivo elettorale e non solo, anche se in Polesine l’Udc si è sempre detta più orientata a rinnovare i rapporti di collaborazione con il centro destra.

I moderati di centro alle provinciali

La Federazione ha deciso di presentare un proprio candidato presidente e una lista

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 11/04/2009

La Federazione dei moderati di centro della provincia di Rovigo che raggruppa il “Movimento Veneto per il Ppe”, la “Lista Stocco”, “Presenza Cristiana” di Lendinara e “Rovigo Insieme per” , ha deciso di correre con un suo candidato presidente alle elezioni provinciali.
Il direttivo, che già da tempo stava lavorando in questo senso, fa sapere che la Federazione correrà con una sua lista, che ha quasi completato nelle ventiquattro candidature previste negli altrettanti collegi elettorali in cui è divisa la provincia di Rovigo, e con un suo candidato presidente.
Quanto prima, completate le ultime operazioni tecniche, la Federazione farà conoscere i nominativi della lista e del candidato.
Questa discesa in campo è la naturale conseguenza dell’impegno che la Federazione si è presa nel perseguire un suo obiettivo di aggregazione - alleanza - collaborazione con altre forze di centro nella direzione della Costituente di centro alla quale essa guarda con interesse.
«Un interesse - dice il coordinatore Antonio Gianni Saccardin - ulteriormente lievitato dopo l’assemblea nazionale dell’Unione di Centro, dove la Costituente ha conosciuto di fatto il suo atto fondativo e dove i vari leader nazionali (Casini, Pezzotta, Adornato…) hanno delineato con chiarezza il percorso che si snoderà dopo le elezioni europee verso un nuovo partito di Centro. Non si può negare come in questa prospettiva l’Udc rappresenti un interlocutore privilegiato con il quale intessere un dialogo costruttivo, elettorale e non, anche a livello locale. L’auspicio, allora, è che la stessa Udc possa guardare nella medesima direzione. Potrebbero originarsi importanti convergenze a tutti i livelli, in linea con la direzione tracciata dai massimi esponenti a livello nazionale».

venerdì 10 aprile 2009

Il Pdl guidato da Mauro Mainardi

Luca Bellotti vice coordinatore

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 10/04/2009

Ecco come è strutturato il nuovo movimento del Pdl. Verticistico naturalmente. Tutto viene deciso dall’alto, non solo i candidati quindi ma anche i coordinatori, in un gioco di equilibri sulla base dei rapporti di forza tra gli ex partiti di Forza Italia e An. Così a Rovigo il nuovo Pdl sarà guidato dall’adriese Mauro Mainardi, amico fraterno del governatore Giancarlo Galan, mentre il suo vice sarà l’onorevole Luca Bellotti. Due uomini indubbiamente “lontani” dalla vecchia leadership di Renzo Marangon e Mario Borgatti, che ora dovranno mettersi in disparte e lasciar spazio al “nuovo che avanza”, ai rinnovati vertici provinciali che gestiranno non solo le prossime elezioni amministrative della provincia di Rovigo ma anche le regionali del 2010.
«L’unica leadership riconosciuta dal Pdl è quella di Berlusconi – dice Mainardi -, quelle locali non hanno ragione di esistere perché dobbiamo sentirci tutti partecipi di un progetto e di una squadra che punta a vincere. Quando si vince poi c’è gloria per tutti e la vittoria non ha padri».
Il neo coordinatore è consapevole “dell’impegno gravoso” che lo attende, “perché mettere insieme due partiti e trovare l’equilibrio giusto da diverse anime non è compito facile”, soprattutto in questo momento in cui al suo nascere il Pdl ha già mostrato i primi mugugni sulla gestione. «E’ da novembre che dico a chi non è d’accordo sulla candidatura della Lega che è il frutto di un accordo tra Berlusconi e Bossi da cui non si può prescindere – fa già intendere la sua linea Mainardi - . La presa di posizione del gruppo consiliare è inutile e inopportuna, bisogna invece trovare la giusta collaborazione con la Lega perché solo uniti si può vincere». Parla di un’occasione irripetibile Mainardi, «per scalzare il centrosinistra da questa provincia, allontanandola da quell’oblio in cui l’hanno relegata i vari Saccardin e Spinello». Insomma vuole fare piazza pulita e non importa se il candidato sarà Alessandro D’Isanto o Antonello Contiero. Una condizione però la pone: anche negli altri Comuni che andranno al voto, così come per la Provincia, l’alleanza deve essere ferma, Pdl e Lega dovranno correre insieme. «Non temo performance da parte del Carroccio – aggiunge -, quello che mi interessa è che gestiamo con intelligenza e equilibrio l’alleanza. I nostri elettori vogliono cambiare marcia, non si tratta di un test per capire se c’è o meno uno spostamento di voti, ma di una presa di coscienza che questa è la volta buona per sconfiggere la sinistra». Mainardi infine non esclude neppure l’accordo con l’Udc: «Farà una sua lista, spero però appoggiando il candidato del centrodestra, coerentemente con quanto accade in Regione dove Galan ha mantenuto i due assessori centristi».

Con la nuova giunta lavori per 4 milioni

Sono quelli previsti dal piano triennale delle opere pubbliche, licenziato dal commissario

Campi da tennis e calcio in via Martiri, ponte sull’Adigetto, piazze a Villafora e Villa d’Adige

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 10/04/2009 di Paolo Aguzzoni

L’approvazione del bilancio 2009 del comunue di Badia Polesine effettuta martedì dal commissario prefettizio Luigi Vitetti, ha dato il via al piano delle opere pubbliche per il triennio 2009-2011. A parte i lavori in corso (Teatro sociale), il resto sarà demandato al prossimo consiglio comunale dopo le elezioni del sei giugno.
La spesa prevista è di 4 milioni e 268 mila euro suddivisa in nove interventi. Solo per finire il Teatro sociale servono 1.162.000 euro dei quali 600 mila sono già stati stanziati dalla Fondazione Cariparo, 284 mila derivano da un contributo regionale e 268 mila sono a carico del Comune che li coprirà con un mutuo già richiesto alla cassa depositi e prestiti. C’è il progetto preliminare già pronto relativo al «primo intervento funzionale» per i campi da tennis, da realizzare nel complesso sportivo di via Martiri di Villamarzana, per un importo di 110 mila euro da coprire con 76 mila in conto mutuo, mentre gli altri 36 mila sono coperti già dalla scorsa estate dalla Regione Veneto. È prevista la partecipazione economica del locale Tennis Garden che però sino a qualche giorno fa, con il presidente Romeo Romanini lamentava di non aver avuto più contatti dal settembre dello scorso anno.
Restando nel campo dello sport, è prevista la realizzazione sempre in via Martiri di Villamarzana del «Progetto mini-picth» Figc, Anci e Istituto per il Credito sportivo: il bando è del luglio del 2008 e prevede, per una spesa standard di 38.800 euro, la costruzione di campi a da gioco polifunzionali di dimensioni ridotte nei piccoli Comuni. Su tutto il territorio nazionale ne sono stati previsti sino a un massimo di 107: molti di questi sono stati finanziati da giocatori conosciuti come ha già fatto il portiere della Juventus Buffon. Del totale, 18.800 euro saranno coperti da mutuo e la restante da contributo.
Poi ci sono altri interventi come il nuovo ponte sull’Adigetto fra via Cappucini e Riviera Balzan (528 mila euro di quota comunale sul totale di 850 mila), la messa in sicurezza della Scuola media «Ghirardini» (500 mila euro), le piazze di Villafora e Villa d’Adige (400 mila euro), l’eliminazione delle barriere architettoniche (100 mila euro), ma si è nel campo delle ipotesi visto che il finanziamento è legato alle sanzioni del Codice della strada, agli oneri di urbanizzazione e di perequazione urbanistica del Pat che non c’è. C’è uno studio di fattibilità per fare nuovi loculi per 925 mila euro, ma questa è una partita di giro: si autofinanziano.