
Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 16/04/2009 di Paolo Aguzzoni
Massimo Stefani sarà la “levatrice” del Pdl a Badia Polesine: lo ha nominato il coordinatore provinciale Mauro Mainardi. Stefani, che proviene da Forza Italia, avrà come vice Ivo Baccaglini che viene da Alleanza Nazionale. Sabato mattina quando si è fatto vedere in centro a Badia Polesine in tenuta da cavallo, pur senza cavallo, si sentiva già..a cavallo? “Mi sentivo già a cavallo - esordisce Stefani - aspettavo soltanto la formalizzazione della nomina che ovviamente, come è per tutti i coordinatori del Veneto, vale soltanto per il periodo elettorale e per la costituzione del Pdl nei vari comuni”. Come intende muoversi? “L’agenda - continua Stefani - è già molto nutrita. Inizio il lavoro verificando la disponibilità di tutti a far parte del Pdl e poi contatterò i probabili alleati a partire dalla Lega Nord con la quale c’è l’accordo provinciale, mentre a Badia Polesine, stando alle voci, sembra che questo partito si muova in modo diverso. Con l’Udc vedremo di aprire una trattativa se c’è la disponibilità a correre assieme”. Per il candidato sindaco del Pdl è cosa fatta visto che Paolo Meneghin il giorno delle dimissioni si è ricandidato proprio come Pdl? “Meneghin - precisa Stefani - è ancora l’unico aspirante candidato sindaco. Ma ricordo che nel momento in cui si è proposto lo faceva a nome di una parte”. A proposto di “parti”, la sua nomina alimenterà ancora le divisioni fra i “bendiniani”, di cui lei fa parte, e i “marangoniani” che tanto hanno pesato nella crisi della giunta Meneghin? “In questo senso - aggiunge Stefani - le indicazioni di Mainardi sono chiare: nessuno esclude nessuno quindi non si accettano veti sulle persone”. Quindi chi voleva escludere dai futuri assessorati, ammesso che il Pdl vinca le elezioni, assessori uscenti come Mario Cabassa e Marcello Ferreri dovrà mangiarsi questi veti? “Credo proprio di si - dice Stefani - gli assessori saranno scelti in base al consenso elettorale ricevuto anche se questa non sarà l’unica base di valutazione”. Però le divisioni saranno dure a morire. “Dipende dalle persone - spiega Stefani - saperle superare”. Io posso assicurare che le ho superate, mi aspetto che anche gli altri lo vogliano fare. Io ho in dote il simbolo del Pdl e quindi solo chi segue le linee del partito potrà dirsi del partito: se qualcuno vuole andare da altre parti non potrà farlo dicendosi del Pdl”. Con la nomina di Stefani il quadro politico badiese in chiave elettorale risulta indubbiamente chiarito. Bisognerà adesso capire se i “marangoniani” nel nome dell’unità del partito accetteranno di avviare una nuova stagione politica anche in vista delle regionali del 2010. Per il candidato sindaco del Pdl avanza l’ipotesi secondo cui potrebbe essere lo stesso Stefani che già cinque anni fa aveva alzato la mano.
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