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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

Notizie varie

Notizie Udc Italia - Io C'entro - UDC Social Network

Il blog di Iles Braghetto

martedì 31 marzo 2009

“Qui il Pdl con Lega e Udc può raccogliere quasi il 70%”

Intervista a Rossetto dopo il congresso

Tratto dalla Voce di Rovigo del 31/03/2009

Luca Rossetto, ormai ex consigliere di Forza Italia dell’area marangoniana è stato uno degli esponenti di Badia Polesine a partecipare, con la delegazione polesana, alla grande assemblea di Roma per la nascita del Pdl. Quali sensazioni ha riportato da Roma? “Molto buone, è stata una manifestazione a cui hanno partecipato circa 10.000 persone fra delegati ed ospiti con momenti molto emozionanti.Due su tutti: il discorso inziale del presidente Berlusconi e quello di Gianfranco Fini di sabato. Il presidente Berlusconi nel suo intervento ha emozionato il pubblico che più volte si è alzato in piedi per applaudire con una passione che mai avevo visto prima. Veniamo alla situazione badiese.Come vede allo stato attuale la nascita del Pdl in città? “Io sono stato coordinatore dell’Alto Polesine e sento un forte entusiasmo in tutto il territorio. A Badia l’andamento è sicuramente positivo nonostante qualcuno ipotizzi difficoltà particolari sono sicuro che il Pdl si farà. Il partito che è stato creato non ha eguali e va oltre quelli che sono gli uomini e gli interessi personali, un processo che proviene dal popolo”. Però in questi giorni sono piovute critiche per i dualismi in consiglio comunale… ” Vorrei una volta per tutte sgombrare il campo da queste illazioni. Quello che è successo è frutto dell’azione politica svolta dal gruppo consiliare di FI che messo in minoranza si comportato come tale operando scelte secondo il ruolo consentito dallo statuto. L’assessore Rigobello, con il quale ho un buon rapporto personale e di stima, si dimentica che nel febbraio 2007 il nostro gruppo ha offerto al sindaco Meneghin un appoggio esterno senza voler niente in cambio. Non ci è stata data la possibilità preferendoci elementi della sinistra”. Rigobello vi rinfaccia di aver chiesto le dimissioni di Meneghin nonostante il mattino stesso si fossero ventilate altre ipotesi. ” Prima di quella sera ( il consiglio del 5 marzo ) non era stato fatto nessun accordo. Vi erano stati alcuni incontri nei quali la nostra richiesta è stata quella di azzerrare tutti gli incarichi, sia in giunta che in casa di riposo, e di ricominciare da zero per costruire un percorso condiviso fino a giugno inziando di fatto il progetto di costituzione del Pdl. A qualcun0 questa ipotesi non conveniva ed il sindaco si è presentato in consiglio con 9 voti a favore su 21, di fatto in minoranza”, Quali saranno gli interlocutori del nascente Pdl e quali saranno le tematiche della prossima campagna elettorale? “Innanzittutto sono convinto che a Badia esista la possibilità di costruire un centrodestra forte che possa raccogliere il 70% dell’elettorato.Al di la dei fatti puramente amministrativi i rapporti personali sono buoni. I nostri interlocutori saranno in corsia preferenziale La Lega e l’Udc. La situazione finanziaria non consentirà voli pindalici in campagna elettorale che dovrà basarsi a mio avviso su quattro punti fondamentali. Primo, il risanamento economico dell’ente comunale.Secondo, lo sviluppo del territorio. Abbiamo un area industriale, Crocetta 4, da sfruttare appieno. Ma deve essere uno sviluppo che porti benessere ai cittadini facendo attenzione alla ricaduta sociale ed ambientale, favorendo e sostenendo quelle aziende che abbiano un basso impatto su questi due aspetti. Terzo, l’ascolto dei cittadini. Quarto, reinserire Badia in un circuito dell’alto polesine che la veda come centro importante e vitale secondo quella che è la tradizione ed il ruolo strategico che la città merita”.

lunedì 30 marzo 2009

L’UDC chiama a raccolta i suoi giovani


L'Assemblea Provinciale - Annunziata: " Si suggellano oltre due anni di intensa attività"

Ieri a Badia presente e futuro del partito si sono confrontati sulle scelte ideali per il domani

Tratto dalla Voce di Rovigo del 29/03/2009 di Piera Marsilio

Si è svolto ieri pomeriggio in una delle sale del cinema Politeama di Badia Polesine, il primo incontro dei giovani udc della provincia di Rovigo. Nell'assemblea del 14 marzo scorso, svoltasi a Roma, era stato lanciato il movimento giovanile. Per dare struttura ed organizzazione al neonato movimento, sono stati nominati il commissario giovani udc veneto Matteo Beghin di Padova ( Assessore a Santa Giustina in Colle ) e Marco Da Rin, ventitreenne segretario provinciale dell'Udc di Belluno, membro della segreteria nazionale del movimento e Responsabile dei Giovani dell'area nord-est. Mattatore della giornata Mauro Annunziata, segretario organizattivo dell'UDC di Badia Polesine. All'incontro è intervenuto l'onorevole europarlamentare Iles Braghetto che ha dichiarato alla stampa: "si sta bene in mezzo ai giovani, la mia generazione sa dire solo slogan". L'apertura dei lavori è stata affidata a Francesco Milan, segretario provinciale, poi è intervenuto Fabrizio Borin segretario di Badia Polesine.Successivamente Da Rin e Beghin hanno illustrato le linee guida del movimento giovanile. Primo punto cercare di avvicinare i giovani alla politica, incidere nelle scelte di politica locale ed organizzare scuole di formazione. E' seguito un dibattito con i giovani presenti in sala, arrivati da tutta la provincia, sulle future attività del movimento. La ripromessa è stata di ricontrarsi per dare il via alle attività. Mauro Annunziata, 30 anni, laurendo in Economia a Ferrara, ha dichiarato: "E' stato organizzato tutto da noi ragazzi ed è la prima che si tiene un incontro cosi importante a Badia Polesine, frutto di oltre un anno di lavoro, partito due anni fa, dalla volontà del nostro Presidente Gino Ponzetto. Inizialmente abbiamo fatto attività di segreteria, poi grazie ad Iles Braghetto siamo andati a Bruxelles, confrontandoci con altri ragazzi, e assieme a loro abbiamo seguito la sua scuola di formazione dedicata ai giovani udc del veneto. Abbiamo cercato di dialogare - ha aggiunto - con altri gruppi giovanili di Badia, Azione Giovani e i giovani forzisti, per aprire un dialogo, e con le associazioni di volontario e culturali. Un incontro pertanto che va a suggellare due anni di attività dei giovani di Badia". Soddisfazione dunque da i vertici del partito. Due le sedi del movimento giovanile ormai consolidate, Rovigo e Badia ma anche altre realtà come Rosolina, Porto Tolle sono in fase avanzata, inoltre si stanno cercando giovani nelle zone Altopolesane, Trecenta e Bagnolo di Po, per portare avanti il processo organizzativo. Alla domanda se l'Udc si presenterà alle comunali, Annunziata ha risposto che porteranno i loro giovani, presenteranno più avanti i nominativi. "Qui non abbiamo problemi - ha concluso - abbiamo già i giovani integrati nella segreteria". Il movimento dell'Udc di Badia è stato rivitalizzato 3 anni fa grazie all'opera di coinvolgimento nei confronti dei giovani, svolta da alcuni veterani della politica e dal presidente attuale Gino Ponzetto.

sabato 28 marzo 2009

1° Incontro Giovani UDC Provincia di Rovigo




Sabato 28 Marzo alle 15.30 i giovani Udc Rodigini si riorganizzano ed incontrano i loro responsabili regionali e nordest per avviare finalmente le attività nel movimento giovanile dell’Udc.L'incontro è aperto a tutti.Ecco tutte le informazioni per partecipare:

Data: sabato 28 marzo 2009
Ora: 15.30 - 17.30
Luogo: Teatro Multisala Cinema Politeama
Indirizzo: Via cigno 259
Città/Paese: Badia Polesine, Italy
Telefono: 3202315166
E-mail: annunziata.mauro@libero.it




COME ARRIVARE:
S.R. 88 proveniente da Rovigo in direzione Badia Polesine
Dopo l’ingresso in paese primo semaforo girare a destra.

S.P. 42 proveniente da provincia di Padova (ponte sull’adige Masi-Badia). Proseguendo dopo l’incrocio secondo semaforo girare a sinistra.

Giovani dell’Udc spaccati sulla presenza di Francesco Milan

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 28/03/2009

I giovani dell’Udc della provincia di Rovigo si incontrano questo pomeriggio alle 15.30 presso il Teatro Multisala Politeama di Badia Polesine.Sull’incontro si è già scatenata una polemica contro il segretario Francesco Milan. Tutto nasce dal comunicato stampa, firmato dal commissario dei Giovani Udc polesani Andrea Guerra, che annuncia l’incontro: ” Dopo l’assemblea organizzativa del 14 marzo, anche in Polesine il movimento giovanile si riorganizza: all’incontro parteciperanno il commissario dei giovani del Nord-Est, Marco Da Rin e il commissario giovani del Veneto, Matteo Beghin. Porterà il saluto dell’Udc polesana, il segretario provinciale, Francesco Milan. I giovani dell’Udc sono impegnati a sostenere la linea identitaria ed autonoma del partito, che vuole un partito orgoglioso e coraggioso, che come ha detto Pier Ferdinando Casini, in Parlamento in occassione del voto sul cosiddetto federalismo, ha dimostrato che non è interessato a vendere i propri valori per qualche posto magari in piedi”. Al comunicato di Guerra ne è seguito un altro stavolta firmato da Massimo Carravieri e Mauro Annunziata “Per il movimento Udc polesano”. Dicono i due: ” Il movimento giovanile dell’Udc di Rovigo, che opera già da tempo nel territorio con una avviata realtà su Rovigo e Badia Polesine, evidenzia che l’assemblea organizzativa è ben lieta di ospitare i responsabili regionali del partito e tutti gli altri iscritti, mentre puntualizza che la enunciata presenza di Francesco Milan è gradita come normale iscritto dell’Udc, in quanto non può appropriarsi della funzione di segretario provinciale, poichè la stessa decaduta ai sensi dello statuto, come pure ogni nomina effettuata dallo stesso. All’assemblea ci sarà il benvenuto del Segretario Comunale dell’Udc di Badia Polesine, Fabrizio Borin”.

venerdì 27 marzo 2009

Luigi Vitetti commissario fino alle elezioni di giugno


La decisione del prefetto
Attivate le procedure per lo scioglimento del consiglio


Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 27/03/2009 di Paolo Aguzzoni

Tempestivamente, ieri mattina il prefetto di Rovigo Aldo Adinolfi ha nominato con proprio decreto il commissario prefettizio che reggerà il comune di Badia Palesine sino alle elezioni del 6 e 7 giugno prossimi. Si tratta di Luigi Vitetti, vice prefetto aggiunto e capo di gabinetto. In una nota prefettizia di dice: «Tale decisione si è resa necessaria al fine di assicurare il regolare funzionamento dei servizi del comune di Badia Palesine, fina alla data delle elezioni fissate per il 6 e 7 giugno prossimo per scadenza naturale del mandata. Le dimissioni del sindaco, presentate in data 5 marzo e divenute irrevocabili ieri (mercoledì 25 marzo, ndr) hanno determinato il vericarsi di quanto previsto dal Testo unicaodelle leggi sull’ordinamento degli Enti LacalÌ». Il commissario Vitetti ieri mattina poco dopo mezzogiorno si è recata in municipio per iniziare regolarmente la sua attività. «Saranno avviate - continua la nota prefettizia - le procedure di scioglimento del consiglio comunale di Badia Pale’sine, da parte del Capo dello Stato, inoltrando la relativa proposta al Ministero dell’Interno». Il cammissario prefettizio Vitetti non ha ancora 42 anni essendo nato a Napoli il 16 luglio del 1967: è entrata in servizio presso la Prefettura di Rovigo nel 2006;ha iniziato la carriera nel 1994 presso la Prefettura di Padova dove è rimasto sino al trasferimento a Rovigo dove è dirigente dell’Area IV riguardante i Diritti civili e la condizione giuridica della straniero. “Vitetti dirige - conclude la nota prefettizia - altresì lo Sportello Unico per l’Immigrazione competente in materia di nulla asta al lavoro e ricongiungimenti familiari. Funzianario di comprovata esperienza, nella precedente sede si è occupato, tra l’altra, di Invaldi civili, Anagrafe, Stata civile e Depenalizzazione. Ha già svolta incarichi Cammissariali nella provincia di Padova in qualità di sub Cammissaria nel comune di Vigonzà e Commissario straordinario nel comune di Boara Pisani tra il 2005 ed il 2006». Vitetti avrà molto da lavorare a partire dal Bilancio di previsiane 2009 che la Giunta ha già approvato ma non è mai giunto all’attenzione del Consigliao comunale perchè il sindaco si è dimesso la sera stessa in cui doveva essere presentato; restando nel campo finanziario, il commissario dovrà vedersela anche con il Bilancio consuntivo 2008 che deve essere approvato entro il 30 aprile.Quindi non normale amministrazione visto che dovrà gestire anche la macchina elettorale sino all’insediamento del nuovo sindaco.

E arrivato il commissario


Finisce l’era del sindaco Meneghin dopo la crisi di maggioranza e le dimissioni

Luigi Vitetti, Capo di gabinetto della prefettura di Rovigo, traghetterà il Comune alle elezioni


Tratto dalla Voce di Rovigo del 27/03/2009

BADIAPOLESINE- E’ finita ufficialmente il mandato del sindaco Paolo Meneghin. Il primo cittadino dimissionario ha accolto ieri il commissario prefettizio, giunto nelia tarda mattinata nella sede municipale per raccogliere le mansioni dal sindaco, che, dopo i 20 giorni stabiliti, non ha- ritirato le proprie dimissioni e lascia così la scena (momentaneamente?) consegnando le “redini” del Comune a Luigi Vitetti’ che è stato nominato dal prefetto Aldo Adinolfi il quale ha anche provveduto a sospendere il consiglio comunale. Nato a Napoli il 16 -7-1967, viceprefetto aggiunto, in servizio· presso la prefettura di Rovigo dal 2006 Vitetti è entrato in amministrazione nel 1994 presso la prefettura di Padova dove ha prestato servizio per u anni. Vitetti ricopre l’incarico di Capo di gabinetto noncl).é di dirigente dell’area IVl riguardante i diritti civili e la condizione giuridiGa dello straniero. Dirige altresì lo Sportello unico per l’Immigrazione competente in materia di nulla osta al lavoro e ricongiungimenti familiari. Funzionario di esperienza, nella precedente sede si è occupato, tra l’altro, di invalidi civili, anagrafe, stato civile e depenalizzazione.Ha già svolto incarichi commissariali nella provincia di Padova in qualità di subcommissario nel Comune di Vigonza e commissario straordinario nel Comune di Boara Pisani tra il 2005 ed il 2006. Il commissario si occuperà ora del regolare funzionamento dei servizi del Comune di li! E’ anivato il commissario prefettizio Aldo Adinolfi ha incaricato Luigi Vitetti: sarà il Capo di gabinetto a “traghettare” il Comune alle elezioni Badia Polesine, fino alla data delle elezioni fissate per il 6 e 7 giugno. Le dimissioni del sindaco, presentate in data 5 marzo hanno, infatti, determinato il verificarsi della fattispecie prevista dall’art. 141comma 1lettera b) n. 2 e comma 7 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento’ degli enti locali approvato con decreto legislativo il 18 agosto 2000 n.267. Per Vitetti la missione non è però solo quella dt traghettare il Comune alle elezioni, ma anche affrontare le difficoltà legate alla redazione del bilancio dell’ente, spesso oggetto, di polemica e discussioni. Dopo la comunicazione esulta il Pd badiese che con il coordinatore Gianni Stroppa aveva chiesto più volte a gran voce l’arrivo del commissario prefettizio. “Meglio tardi che mai - sottolinea il coordinatore dei Democratici - Certo éhe però in tutto- questo c’è da pensare al fatto che a rimetterci è stata la gente di Badia. L’amministrazione - prosegue Stroppa - era ormai arrivata al capolinea e a questo punto non resta che sperare che possano aprirsi scenari positivi per la città di Badia Polesine”. Scenari anche elettorali; ma il coordinatore fa intendere che prima di tùtto bisogna pensare a riconquistare la fiduda della gente: “Deve essere chiara una cosa afferma Stroppa - IIfquesta campagna elettorale bisogna tornare a parlare ai cittadini di’ programmi prima che di possibili alleanze”. Claudio GueFta, di Forza Italia commenta invece così l’arrivo del commissario: “Spiace che la legislatura sia finita in questo modo. Il sindaco non ha saputo gestire la vicenda e adesso ne paga le conseguenze tutta la comunità di Badia”. Ma· Guerra guarda anche avanti: “Da lunedì inizieremo a ragionarè in Vista delle prossime elezioni, Badia ha bisogno di un governo saldo, il centrodestra può fornirlo. L’auspicio è che ci si sieda presto attorno a un tavolo e che Pdl, Lega e Udc sappiano fare squadra.

Udc, a Badia assemblea del movimento giovanile


Tratto dal Resto del Carlino del 27/03/2009


IL MOVIMENTO giovanile dell’Udc di Rovigo, che opera già da tempo nel territorio con un’avviata realtà su Rovigo e Badia Polesine evidenzia che l’assemblea organizzativa è ben lieta di ospitare i responsabili regionali del Partito e tutti gli iscritti, mentre puntualizza che l’«enunciata presenza di Francesco Milan è gradita come normale iscritto dell’Udc, in quanto non può appropriarsi della funzione di segretario provinciale, poiché la stessa è decaduta ai sensi dello statuto, come pure ogni nomina effettuata dallo stesso». All’assemblea ci sarà il benvenuto del segretario comunale dell’Udc di Badia Polesine, Fabrizio Borin. Il partito, in una n nota, coglie l’occasione per invitare tutti i giovani della provincia iscritti e simpatizzanti domani alle ore 15,30 al Teatro Politeama di Badia Polesine.

I giovani dellUdc scaricano Milan: Non si presenti come segretario


A un giorno dall’incontro di Badia

Tratto dalla Voce di Rovigo del 27/03/2009

Il movimento giovanile dell’Udc di Rovigo scarica Francesco Milan come segretario del partito all’appuntamènto di Badia Polesine. Lo puntualizzano Massimo Carravieri e Mauro Annunziata in una nota prima dell’incontro di domani: l’ex segretario sarà il benvenuto come qualsiasi altro iscritto, ma senza ulteriòri titoli. Il movimento giovanile, che opera già da tempo nel territorio con una avviata realtà su Rovigo e Badia Polesine evidenzia che l’assemblea organizzativa è ben lieta di ospitare i responsabili regionali del Partito e tutti gli iscritti, mentre puntualizza che la enunciata presenza di Francesco Milan è gradita come normale iscritto dell’Udc, in quanto non può appropriarsi della funzione di segretario provinciale, poiché la stessa è decaduta ai sensi dello Statuto, come pure ogni nomina effettuata dallo stesso. All’assemblea ci sarà il benvenuto del segretario comunale dell’Udc di Badia Polesine, Fabrizio Borin. L’appuntamento è per domani alle 15,30 al teatro Politeama di via Cigno Badia

Consiglio comunale sospeso Arriva il Commissario fino alle elezioni di giugno


Le dimissioni di Meneghin ora sono irrevocabili

Tratto dal Resto del Carlino del 27/03/2009

ORA è ufficiale. Badia Polesine arriverà alle elezioni amministrative sotto la guida del commissario prefettizio. Il sindaco Paolo Meneghin, infatti, ha deciso di andare fino in fondo e di non ritirare le proprie dimissioni spingendo il prefetto di Rovigo, Aldo Adinolfi, nella giornata di ieri, a sospendere il consiglio comunale del centro altopolesano «nominando commissario per la provvisoria amministrazione dell’Ente il vice prefetto aggiunto e capo di Gabinetto Luigi Vitetti».
«La decisione — spiega in una nota la Prefettura — si è resa necessaria al fine di assicurare il regolare funzionamento dei servizi del Comune fino alla data delle elezioni fissate per il 6 e 7 giugno per scadenza naturale del mandato. Le dimissioni del sindaco — prosegue ancora la nota — presentate lo scorso cinque marzo e divenute irrevocabili l’altro giorno hanno portato a questa conseguente decisione».
«ALLA LUCE di tutto ciò — conclude la nota — saranno avviate le procedure di scioglimento del consiglio comunale da parte del Capo dello Stato, inoltrando la relativa proposta al Ministero dell?interno e provvedendo, nelle more, a garantire l’ordinato svolgimento dei servizi dell’Ente attraverso la nomina del commissario». Si chiude così l’ultimo travagliato periodo di amministrazione Meneghin in attesa di capire cosa succederà nel centrodestra e nelle varie correnti di Forza Italia considerando che, ormai, mancano davvero poche settimane alle elezioni.Fondamentale, comunque, sarà il ruolo della Lega Nord che, alle ultime Politiche, aveva potuto contare su un deciso incremento di voti. INTANTO il Comune è in mano a Vitetti. Il 41enne, in servizio alla Prefettura di Rovigo dal 2006, è originario di Napoli ed è entrato in Amministrazione nel 1994 alla Prefettura di Padova dove ha prestato servizio per 12 anni. Ha già svolto incarichi commissariali in qualità di sub commissario a Vigonza e di commissario straordinario a Boara Pisani.

giovedì 26 marzo 2009

Sabato a Badia Polesine incontro dei giovani Udc


Tratto dalla Voce di Rovigo del 26/03/2009


ROVIGO- Dopo l’assemblea organizzativa del 14 marzo, anche in Polesine il movimento giovanile si riorganizza, l’incontro al quale parteciperà il commissario giovani del Nord-est, Marco Da Rin e il commissario giovani del Veneto, Matteo Beghin si svolgerà Sabato prossimo alle 15.30 a Badia Polesine al teatro Politeama di via Cigno 259. All’incontro porterà il saluto dell’Udc polesana, il segretario provinciale, Francesco Milan. “I giovani dell’Udc - recita una nota del partito sono impegnati a sostenere la linea identitaria ed autonoma del partito, che come ha detto Pierferdinando Casini: “Ha dimostrato che non è interessato a veridere i propri valori per qualche posto magari in piedi” .

Attesa per il terzo commissario del Dopoguerra


Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 26/03/2009

(P.A.) Badia Polesine oggi come quarant’anni fa. Nel 1969 la giunta di centrosinistra, una delle prime d’Italia, guidata dal Dc Mario Montini (vice sindaco il socialista Giancarlo Checchinato), cadde per la rottura dell’alleanza con socialisti e socialdemocratici allora uniti. Pare che la causa scatenante sia stata una manovra della Dc sull’Ospedale civile «Migliorini-Balzan» condotta all’insaputa degli alleati. Il prefetto nominò suo commissario Gianfranco Mescola: nel dopoguerra era la seconda volta; il primo fu Ruggero Fusillo che resse il Comune dal 1956 alle elezioni del 1957. L’ultimo giorno di Meneghin sindaco è trascorso ieri senza grandi sussulti. La crisi ha fatto implodere la Casa delle Libertà alleatasi nel 2004 con AN (per la prima volta nella stanza dei bottoni), l’Udc e Indipendenti e poi trasformatasi nel febbraio 2007 in qualcosa di diverso con la cacciata dell’Udc e di due forzisti e l’entrata in maggioranza delle due esponenti di Liberamente a sinistra e di due di “Badia al Centro”. Certamente avrà ripercussioni anche sulla nascita del Pdl badiese. Da ieri a mezzanotte ‘le dimissioni, date da Meneghin la sera del 5 marzo davanti al Consiglio comunale quando ha avuto la prova provata che non aveva più una maggioranza, sono diventate non più revocabili. Il direttore generale Gianfranco Tiengo la mattina del 6 marzo ha mandato un telegramma al Prefetto per informarlo dell’accaduto: stamattina ne manderà un altro per dirgli che le dimissioni sono rimaste. Il Prefetto nominerà un commissario che approverà il bilancio di previsione 2009 e reggerà il Comune sino alle elezioni di giuguo. Meneghin non è nuovo a crisi. A metà del suo secondo mandato (1990-1995) dopo la caduta della Dc nazionale, la segreteria locale della Dc puntò all’allargamento a sinistra, con l’allora Pci·Pds, della risicata maggioranza Dc-Pli che reggeva il Comune. La Dc chiese le dimissioni di tutti gli assessori per la formazione della nuova maggioranza e la nuova Giunta sempre guidata da Meneghin. Il Pli dette l’assenso, ma si doveva dimettere anche il sindaco che allora era eletto dal consiglio comunale: non se ne fece nulla perchè la Dc non volle far dimettere Meneghin. Il mandato finì regolarmente.

mercoledì 25 marzo 2009

Meneghin, ultimo giorno da sovrano


La segreteria comunale cambia versione, scade oggi il periodo previsto per ritirare le dimissioni verbali

Il sindaco in una sorta di “accanimento terapeutico” sta cercando ancora di ritrovare la maggioranza

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 25 Marzo 2009 di Paolo Aguzzoni





Oggi salvo il verificarsi dell’imprevedibile, è l’ultimo giorno di Paolo Meneghin da sindaco di Badia Polesine. La scorsa settimana, dopo una verifica alla segreteria comunale, ci era stato detto che i venti giorni, entro i quali Meneghin poteva recedere dalle dimissioni date verbalmente al consiglio comunale la sera del 5 marzo, iniziavano contando proprio il 5 marzo e quindi scadevano il 24 marzo. Ieri mattina, verificando se Meneghin avesse ritirato le dimissioni con tanto di lettera protocollata, la stessa segreteria ha cambiato versione. Scadono oggi, 25 marzo. Un giorno in più di “accanimento terapeutico” non dovrebbe cambiare nulla. Lunedi sera c’è stato un nuovo incontro dei fedelissimi di Meneghin, ormai in minoranza, con la delegazione dell’Udc che ha confermato il no al sostegno vista anche l’assenza del gruppo “marangoniano”di Fi non invitato. Quindi niente passi avanti senza il centro destra al completo: passaggio necessario per impostare le alleanze in vista delle comunali di giugno. La mattina di ieri è stata convulsa con Meneghin alla ricerca della via per uscire dalla crisi. Si è parlato della richiesta di dimissioni del presidente della Casa di Sorriso il forzista bendiniano Fabrizio Rossi per assecondare una richiesta di Marangon fatta diversi mesi fa, che andava aggiunta a quella analoga rivolta agli assessori anche loro da dimettersi. Pare che il primo e i secondi abbiano risposto picche: risposte ovvie non tanto per la Giunta, ormai in scadenza quanto per la Casa del Sorriso sulla quale sarebbe ricaduta la crisi precipitando nel caos. Si dice anche che l’on. Luca Bellotti abbia tentato di convincere Marangon a cedere e di dare mandato ai suoi di salvare Meneghin. Anche qui nulla da fare: troppo tardi. Altre voci si sono rincorse, ma non ne diamo conto perchè non verificate. Il quadro che esce da questa crisi è deprimente e non si capisce il perchè di tanto accanimento nel nascondere l’evidenza: fallito il centro destra organico del 2004 è arrivato il ribaltone del 2007 favorito dal centro sinistra andato in soccorso a Meneghin che il 22 dicembre 2008 si è ritirato: un altro ribaltone sarebbe stato troppo. La crisi si è annunciata dal febbraio 2005 quando il capo settore tecnico del Comune Iginio Bendin ha indossato le vesti del politico sfidando il compagno di partito Marangon ed è iniziata una lotta intestina a Forza Italia che ha prodotto divisioni e disastri ormai sotto gli occhi di tutti. Meneghin è stato incapace di prendere in mano la situazione e ora chiude traumaticamente il suo terzo mandato”.

De Poli: Non accettiamo diktat


Parla il segretario veneto

L’Udc comincia a lavorare a una propria lista di candidati

Tratto dalla Voce di Rovigo del 25 Marzo 2009 di Antonio Garbellini




L’Udc lavora a una propria lista. Il partito di centro si prepara alla corsa in solitaria nelle elezioni provinciali del prossimo giugno.L’input politico arriva dalla linea nazionale del partito, ribadita poi dal segretario regionale Antonio De Poli. Ma a Rovigo, inoltre, c’è una situazione conflittuale, sfociata nella richiesta di commissariamento del partito da parte del segretario Francesco Milan. ” Per Rovigo - spiega De Poli - si deciderà fra la fine di questa e l’inizio della prossima settimana, l’auspicio è che si trovi la soluzione migliore. Intanto il partito opera con i propri organismi. Come già detto non accettiamo diktat da nessuno perciò ci prepariamo ad andare alle elezioni da soli. Ovviamente se poi se ne presentassero le condizioni non si escludono alleanze già al primo turno”. Tutto è rimandato a quando si capirà come si muoverà il Pdl dopo il congresso fondativo di fine settimana. L’Udc comincia intanto a lavorare a una propria lista. I nomi dei candidati per Rovigo? De Poli butta lì due nomi: “Il presidente Renato Borgato e Francesco Milan”.Lo stesso Borgato afferma che “ci prepariamo a correre da soli ma siamo pronti ad altre soluzioni. Non possiamo scordare che a Rovigo c’era concordia da parte di tutto il centrodestra. Ora si vedrà”.

domenica 22 marzo 2009

Il Pd inaugura la sede mentre l’Udc non salva Meneghin


Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 22/03/2009 di Paolo Aguzzoni


Il Pd di Badia Polesine ha inaugurato ieri mattina la sua sede di via Cigno: si tratta dei locali che per tanti anni hanno ospitato la sezione locale del Pdc, poi del Pci-Pds, poi del Pds e infine dei Ds. Per il taglio del nastro è arrivato Achille Variati il sindaco di Vicenza; presenti diversi iscritti, il coordinatore provinciale Gabriele Frigato e la responsabile enti locali Giuliana Gulmanelli, il consigliere provinciale del Pd Edo Boldrin, i consiglieri comunali del Pd Mauro Usini e Claudio Brusemini, esponenti di altri partiti: di Fi con in testa il consigliere provinciale Ernesto Bellini e il capogruppo in Comune Giovanni Rossi, il segretario locale dell’Udc Fabrizio Borin, l’assessore Marcello Ferreri (Fi), la Lega Nord con Giordano Stellin, il Pr con Adino Rossi e altri ancora. Mentre il Pd nel primo giorno di primavera apriva la sua sede, giravano i primi commenti sull’incontro svoltosi venerdì sera fra il sindaco Paolo Meneghin, la sua Giunta e i pochi rimasti a sostenerlo, e l’Udc chiamata a fornire i suoi due voti (Giuseppe Romani e Guido Pigaiani) per permettergli di tirare avanti e ritirare le dimissioni entro il 24 marzo prima che diventino irrevocabili. Pare sia andata male, ma ormai le truppe di Meneghin sono sfaldate: salvo colpi di scena si può dire che la storia è finita. Le attenzioni ormai sono rivolte alle comunali di giugno e alla nascita del Pdl sul quale il sindaco punta molto ma su questo versante non si leggono tanti entusiasmi. Gianni Stroppa nel suo discorso ha detto che il Pd si caratterizzerà con tre «C»: coerenza, credibilità e chiarezza e ha aggiunto: «nei prossimi giorni presenteremo le nostre idee per ricostruire una città migliore: si tratta del frutto del lavoro di una sessantina di persone che in questi mesi hanno lavorato». Parlando della situazione politica locale Stroppa ha detto sta per finire una «una inqualificabile cattiva gestione della Giunta e sindaco che non sappiamo se riuscirà a sopravvivere politicamente sino alle elezioni, ma la gente di Badia ormai non ha paura di dire che dal Comune di sente trascurata. Quel che è certo è che non faremo accordi elettorali con gli amministratori uscenti causa di tanta e voluta confusione.
Con gli altri esponenti politici il nostro rapporto sarà schietto, franco e trasparente: basta giochi al ribasso». Variati non ha svolto un intervento di circostanza anzi ha approfondito alcuni temi significativi partendo dalla sua inaspettata vittoria di quasi un anno fa, alla questione Dal Molin alle ronde, alla prostituzione e altro ancora lanciando idee concrete per arrivare «a un Pd veramente riformista». Soddisfatto Frigato per questo tassello di partito ormai visibile a Badia Polesine.

giovedì 19 marzo 2009

Mensa e nido “salvano” lo sport


L’indice di copertura di servizi a domanda individuale contenuto nel bilancio

Il documento previsionale tiene conto delle entrate dello stadio Verzaro, in abbandono

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 19 Marzo 2009 di Paolo Aguzzoni

In attesa del fatidico 24 Marzo , la data ultimativa entro la quale il sindaco Paolo Meneghin può recedere dalle dimissioni rassegnate verbalmente al Consiglio comunale del 5 marzo scorso, la macchina amministrativa va avanti. Il sindaco recederà dalle dimissioni solo se avrà trovato una maggioranza in grado di consentirgli di eleggere il presidente del Consiglio comunale, che deve essere un esponente di maggioranza, e di portare al civico consenso il bilancio 2009, bilancio che nella seduta del 5 marzo non è stato nemmeno presentato perchè la riunione si è chiusa prima. La Giunta ha già approvato il bilancio e quindi ha potuto, con propria deliberazione , procedere alla “Determinazione costi servizi a domanda individuale esercizio finanziario 2009″ che vedono come centro di spesa maggiore proprio i costi per gli impianti sportivi come già era accaduto lo scorso anno. La Giunta non ha applicato nessun aumento rispetto al 2008 e quindi il dato è certamente positivo, ma non sfugge che l’indice di copertura fra entrate e spese si ferma al 31,57% che è ammesso perchè secondo la Giunta ” il comune non è in situazione deficitaria”. La copertura tariffaria prevista per legge non può essere inferiore al 36% salvo, appunto, la situazione deficitaria. La spesa complessiva per i servizi a domanda individuale per il 2009 è di 650 mila euro e le entrate ammontano a 205.500 euro, da qui la copertura sono la mensa della scuola materna statale e l’asilo nido comunale e quindi “salvano” gli impianti sportivi. Il dettaglio dice che la spesa indicata per l’asilo nido comunale è pari a 181.900 euro ( per legge e la spesa è considerata al 50%) e che l’incidenza percentuale dei recuperi è pari al 65% . La mensa della materna statale è quasi a totale carico dei genitori: spese 81.100 euro, entrate 76 mila euro, indice di copertura è del 22%: in questo settore sono considerate la sala civica “Gidoni” e la sala convegni della Vangadizza. La prima è in uso, mentre la seconda non lo è, visto che la Vangadizza è in restauro dal dicembre del 2007. Rimangono gli impianti sportivi dove la spesa prevista per il 2009 è di 383.400 euro, le entrate ammontano a 10 mila euro e quindi l’indice di copertura si ferma al 2,6%. In questo settore sono indicate le palestre (elementari e medie), il nuovo Palazzetto dello sport e tre campi sportivi: “O.Verzaro”(rugby), Caenazzo (calcio), Villafora. La scheda non cita i nuovi impianti di via Martiri di Villamarzana (calcio e rugby) e la dimenticanza appare figlia della superficialità visto che i costi sono riferiti proprio a questi ultimi. Appare anche ridicolo che si parli del “Verzaro” visto che è in totale stato di abbandono e che non può ospitare nessuna partita di rugby come la scheda farebbe supporre. La Giunta approvando le tariffe non si è accorta di una svista così importante.

Contiero (Lega): «Se il Pdl continua a corteggiare l’Udc con noi ha chiuso»


Contiero (Lega): «Se il Pdl continua a corteggiare l’Udc con noi ha chiuso»

Tratto dal Gazzettino di Giovedì 19 Marzo 2009 di Franco Pavan

«Ho carta bianca. A Rovigo decido io e a tutt’oggi la Lega nord farà corsa solitaria». E’ un Antonello Contiero a ruota libera quello che ieri ha voluto mettere i puntini sulle “i” alle recenti vicende che stanno agitando la scena politica locale. Parla di tutto e non tace alcunché il segretario provinciale del Carroccio soprattutto quando entra nel tema delle alleanze, dopo gli annunci di accordi semi ufficiali durati lo spazio di 48 ore.
«A Rovigo non verrà né Bossi né Gobbo a dire quello che farà la Lega - precisa Contiero - Decideremo in piena autonomia perché ci è stato conferito un mandato pieno. E a costo di ripetermi, ribadisco una volta di più che lo spartiacque sarà la risposta dei partiti sul federalismo. Anche a livello locale voglio vedere come si comporteranno i capi polesani su questa importante riforma nazionale». Insomma, stando al ragionamento di Contiero, la Lega prende le misure ai possibili alleati. Intanto li mette sul chi-va-là tenendoli a distanze con l’annuncio di presentarsi da sola alle Amministrative di giugno. Poi, in relazione al voto sulla riforma federale della fiscalità, sceglierà chi sta dentro al gioco e chi va affondato.
«Eh sì, non voglio scherzi - chiosa Contiero - Se capita che mezzo Pdl lo ritrovo a firmare quella falsità del 20 per cento ai banchetti dell’Udc? Oppure che uno come Paolo Avezzù respinge la nostra proposta di firmare per la castrazione chimica degli stupratori? Come mi devo comportare?».
Già, l’Udc, per Contiero, è fumo negli occhi. «Il Pdl non deve in alcun modo fare accordi con l’Udc - tuona il segretario - In caso contrario si preclude ogni possibilità di alleanze con la Lega. Dopo il voto su federalismo si capirà perfettamente lo scenario che si andrà delineando». E se il Partito democratico, che fa prove di dialogo sulla riforma federal-fiscale leghista, si scoprisse alleato concreto con l’astensione sul provvedimento?
«Non ci stupiremmo. Stanno cercando di gettare le basi per un Pd del Settentrione. La Lega in tanti Comuni va da sola, vedi Porto Viro o Lendinara. Se il Pd ci offrisse i suoi voti, potremmo anche accettarli».
Quanto pesa alla causa leghista locale, la vicenda dei giovani fuoriusciti? «Zero. Sinceramente non li capisco. Potevano rimanere in Lega, nessuno li ha allontanati. E’ stata una loro libera scelta». In altre occasioni Contiero aveva parlato di un prezzo per questo “tradimento”. «Non voglio più polemiche sui questa vicenda. La storia degli ultimi venti anni di Lega nord dimostra che l’elettorato ha sempre condannato chi l’ha abbandonata. Fuori dalla Lega c’è il nulla. E tanto per cominciare questi fuoriusciti non potranno fare accordi con noi».

Milan: NellUdc serve equilibrio


Dopo la richiesta di commissariamento

Borgato : “Occorrono le migliori condizioni per le elezioni”

Tratto dalla Voce di Rovigo del 19 Marzo 2009

Il giorno dopo la richiesta di commissariare l’Udc polesana Francesco Milan si mostra sereno. Il segreterio (ormai ex?) tuttavia non si sottrae ad alcune precisazioni “Io non ho rassegnato le dimissioni, ho semplicemente fatto presente che a Rovigo il partito si trova in una situazione non più gestibile. A questo devono dare risposta gli organismi regionale e nazionale”. Alla domanda sulle origini del disagio Milan dice: ” Non l’ho certo creato io. Ho preso atto del fatto che mi era arrivata una lettera con 20 dimissioni dal partito. La domanda bisognerebbe porla a chi ha creato tensioni nell’Udc polesana. Ho sempre sostenuto la linea nazionale del partito, ora pare che anche Borgato, forse folgorato sulla via di Damasco, venga su posizioni che io sostengo da settimane. Più di un mese fa dicevo che se accordi dovevano esserci dovevano essere veri altrimenti avremmo corso da soli”. Milan ripete di non aver chiuso la porta a nessuno ( Pdl compreso ) poi specifica che “c’è bisogno di equilibrio nel partito, io aderisco senza se e senza ma alla linea nazionale. Il partito sta acquisendo consensi, credo che a livello di dirigenti serva più coraggio e serenità, invece registro preoccupazione per i posti e sorrido verso chi si vuol trasformare in pompiere dopo aver attizzato il fuoco”. Infine una battuta rivolta a Renzo Marangon: “Sostiene che alla alleanze si penserà dopo il congresso fondativo del Pdl. Ma allora gli chiedo che valore aveva quell’accordo che lui chiedeva che io firmassi a febbraio. E’ chiaro che si trattava di una sottoscrizione senza alcuna utilità”. Sulla situazione dell’Udc torna anche Renato Borgato, presidente provinciale: ” Bisogna trovare il modo di mettere il partito nelle migliori in vista delle prossime elezioni”. E ancora: “Sono rimasto stupito della scelta di Milan, credo che l’Udc abbia ancora bisogno della sua passione”. Infine: “‘L’Udc non può essere suppletivo, occorre pari dignità altrimenti non è escluso che noi si possa correre da soli in vista delle elezioni. Certo mi rifaccio al Tavolo provinciale, dove si era sancita condivisione all’interno del centrodestra.Non posso dimenticare che a livello regionale l’Udc è inserito in una forte alleanza. Il riferimento è quello ma non siamo disponibili ad accordi preconfenzionati. Le ultime dichiarazioni di Bellotti e Marangon mi sembrano facciano ben sperare”. Su chi possa essere il commissario inviato dal segretario regionale De Poli a Rovigo Borgato dice: ” aspettiamo l’incontro con l’onorevole, vedremo”.

mercoledì 18 marzo 2009

Udc polesana verso il commissariamento


Richiesta a De Poli

Milan: «Deve prevalere l’interesse del partito»

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 18 Marzo 2009



L’Udc polesana verso il commissariamento. La richiesta è stata fatta dal segretario Francesco Milan all’on. De Poli, durante l’ufficio politico. Una decisione maturata dopo la lettera con cui 20 componenti del comitato provinciale hanno dato le loro dimissioni.
«In queste settimane - scrive Milan ai componenti del comitato - mi sono sforzato di rappresentare nei diversi incontri e colloqui che ho avuto, la necessità di non dividere il partito e soprattutto di non metterlo in grave difficoltà, più di quanto non era già stato fatto, e ciò in vista delle prossime elezioni; anche in considerazione del fatto che come si può constatare, l'analisi politica che ho portato avanti in questi mesi si sta sempre più concretizzando, a dimostrazione che era ed è necessario avere un atteggiamento coraggioso di autonomia ed identità politica che non significano indisponibilità al confronto e alla ricerca di vere alleanze con il Pdl e la Lega, ma non a qualsiasi costo e soprattutto, perdonatemi il modo semplicizzato di esprimermi, non con "il cappello in mano". Non voglio ora entrare nel merito delle considerazioni contenute nella lettera di dimissioni, in cui non c'è nulla di politico ma solo un attacco ingiustificato al mio operato, considerazioni che ovviamente non condivido per nulla, anche se ora non le confuto, perchè credo che in questo momento debba prevalere l'interesse del Partito, sempre più prossimo ad una competizione elettorale vitale e che proprio per questo deve trovare da subito un equilibrio che consenta di lavorare adeguatamente. Confermo la mia totale adesione alle linea nazionale dell’Udc».

Nessun Accordo tra Pdl e Lega


Lo conferma il coordinatore di Fi Mario Borgatti. L’Udc intanto in un clima di incertezza è pronta a correre con una propria lista per la Provincia
«Nessun accordo ancora tra Pdl e Lega»


Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 18 Marzo 2009 di Federica Broglio

Non c’è nessun accordo tra Lega e Pdl per le elezioni per la Provincia. Parola di Mario Borgatti, coordinatore di Forza Italia, che smentisce le voci trapelate da un comunicato alla firma del Circolo Identità veneta di An. Un circolo che peraltro avrà vita breve vista la decisione del partito di confluire nel progetto del Popolo delle Libertà, le cui dichiarazioni sono state messe anche in discussione dall’esponente in Comune Flavio Mancin. «Ha ragione Contiero (segretario della Lega, ndr.) quando dice che tutto dipende dal voto sul federalismo fiscale - spiega Mancin -. Solo allora si potranno fare ipotesi plausibili su chi sarà il titolare della candidatura in Provincia. Da parte nostra non c’è alcuna preclusione sul nome, tutti quelli emersi in questi giorni sono spendibili. Bisogna attendere il via libera della Lega». Non solo, sostiene Borgatti. «L’accordo deve esserci tra Bossi e Berlusconi, se passa il federalismo la Lega sarà alleata del Pdl - ribadisce l’esponente azzurro -. Al Carroccio non è escluso che spetti la candidatura a Rovigo, che dopo Belluno, è la provincia papabile. Se così fosse, ma lo decideranno i vertici regionali, noi ci adegueremo. Certo è che sarebbe opportuno per vincere al primo turno allearsi anche con l’Udc». Un partito che invece è censurato dalla Lega dopo il suo orientamento contro il federalismo che sarà riconfermato anche alla Camera. «È uno spot leghista, noi da sempre stiamo portando avanti una battaglia con i sindaci per consentire loro di amministrare. Sono troppi i Comuni - fa sapere Renato Borgato dell’Udc - che sforano il patto di stabilità ingessando gli investimenti. Il pacchetto leghista potrà avere benefici, se li avrà, tra sei o sette anni, ma è adesso che c’è bisogno di risorse». Borgato però lancia un messaggio ai possibili alleati del centrodestra: «Visto che sinora non c’è chiarezza noi siamo pronti ad andare avanti con una nostra lista. Non abbiamo mai posto condizioni sul candidato, abbiamo sempre sostenuto la necessità di correre uniti per portare a casa la presidenza della Provincia al primo turno. Vogliamo però mantenere la nostra identità e dignità». Sulla situazione interna all’Udc (di cui riportiamo qui a fianco) lascia aperta una porta al segretario Francesco Milan: «Stiamo facendo valutazioni per riportare un clima sereno, perché siamo consapevoli di essere determinanti per le prossime elezioni. Non servono spaccature».

Bufera in casa UDC, Milan chiede il commissariamento


De Poli prende tempo

Il segretario sfiduciato da venti dirigenti

Tratto dalla Voce di Rovigo del 18/03/2009

Rovigo - Bufera in casa Udc. Il segretario Francesco Milan di fatto lascia la guida del partito e chiede il commissariamento dell'Udc polesana. Il numero uno regionale De Poli prende tempo e rimanda ogni decisione ad un incontro a tre con Milan stesso ed il presidente Borgato. Con una lettera rivolta al presidente nazionale Lorenzo Cesa, a Pierferdinando Casini e ad altre persone, Milan ha comunicato di aver chiesto "al segretario regionale De Poli la necessità di procedere al commissarimento dell'Udc polesana". Un gesto seguito alla sfiducia, mostrata nei suoi confronti da parte del comitato provinciale: "2o componenti hanno dato le loro dimissioni in occasione dell'ufficio regionale ( di lunedì scorso ndr. ), al quale ho partecipato per l'ultima volta in qualità di segretario". Insomma Milan abbandona proprio in vista dell'inizio della campagna elettorale per chiedere il commissariamento urgente. " In queste settimane - continua Milan - mi sono sforzato di non dividere il partito. L'analisi politica che ho portato avanti in questi mesi si sta sempre più concretizzando a dimostrazione che è necessario avere un atteggiamento coraggioso di autonomia e politica che non significano indisponibilità al confronto e alla ricerca di vere alleanze con Pdl e Lega, ma non a qualsiasi costo". E ancora: "non voglio entrare nel merito delle considerazioni contenute nella lettera di dimissioni ( dei 20 componenti della direzione ndr.) in cui non c'è nulla di politico ma solo un attacco ingiustificato al mio operato. Considerazioni che non condivido. In questo momento deve prevalere l'interesse del partito. Lascio da parte i sentimenti personali per l'accaduto. Resto assertore della linea nazionale del partito". L'onorevole De Poli, segretario regionale dell'Udc, ha accolto la richiesta di commissariamento del segretario provinciale Milan: " La richiesta è arrivata da 20 consiglieri a Milan per rivedere un pò le cose - precisa il senatore De Poli - è stato chiesto il commissariamento per gestire al meglio la fase elettorale del 6 e 7 giugno. Ci riuniremo la prossima settimana con il segretario Milan e il presidente Borgato e gli organi dell'ufficio regionale per capire se continuare con questo assetto o nominare un commissario super partes". Sulla situazione alleanze il senatore De Poli è chiaro. " Noi siamo propensi ad andare da soli al primo turno - conclude De Poli - anche se ascolteremo le indicazioni del Pdl, alleato regionale, ma non certo del Pd".

martedì 17 marzo 2009

Udc contro il ddl. De Poli distante dal Carroccio


La segreteria regionale mette alla prova i parlamentari veneti

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 17/03/2009



VENEZIA- “li federalismo è l’esigenza delle regioni del nord e del Veneto in modo particolare da 15 anni. ·Ma un federalismo vero, che risponda concretamente alle esigenze della gente e non che moltiplichi i centri di spesa. Abbiamo più volte chiesto i numeri e la concretezza di questo federalismo che ci chiedono di votare alla Camera: e non abbiamo ricevuto risposta”. Questa la posizione ufficiale della segreteria regionale dell’Udc sul federalismo fiscale. “Abbiamo cercato di aprire un confronto con la maggioranza presentando attraverso gli emendamenti le nostre osservazioni sul disegno di legge in discussione in commissione nelle aule di Montecitorio: ma sono stati bocciati - afferma De Poli -Allora siamo scesi nelle piazze al fianco dei sindaci per raccogliere le firme a sostegno del 20% Irpef ai comuni: per dare voce alle istanze del territorio. In un momento di crisi economica questo federalismo, che la Lega tanto sponsorizza, finirà per essere devastante, porterà costi ulteriori e questo prezzo lo pagherà il nord, lo pagherà il Veneto la parte produttiva del paese. In questo moménto il Governo inebriato o tenuto in ostaggio dalla Lega dovrebbe ascoltare di più le persone, le “famiglie insieme al mondo economico tutti i
nostri sindaci e a.mmi.nistratori” . Commenti, questi, che non piaceranno alla LegaNord in attesa delle valutazioni politiche a livello nazionale sul federalismo fIscàle prodromiche alle alleanze elettorali. Tutti d’accordo invece, sull’iniziativa della restituzione del 20%dell’Irpef prodotta in loco. “A ridosso di un [me settimana che ha visto l’Udc - aggiunge De Poli - con i banchetti nelle piazze venete al fIanco dei sindaci per la raccolta firme a sostegrlo de120%Irpef ai comuni. Ho incontrato il movimento dei sindaci e con loro ci siamo confrontati sul federalismo. Perché il nostro senso di responsabilità ci fa chiedere cosa accadrà alla nostra società, alla nostra economia, alle nostre famiglie, ora che i comuni sono impoveriti e ingessati, oggi che Regioni come il Veneto non possono più stare al passo della crescita dei servizi - come quelli sociali ingessati sin dal 2007dal patto di stabilità introdotto da Prodi e strenuamente difeso da Tremonti - oggi che lo Stato interviene con misure inefficaci come la Social Card o il bonus bebè che escono da ogni capacità di programmare servizi per il futuro, con gli studi di settore che bloccano i nostri artigiani e le nostre piccole medie imprese, con il patto di stabilità che tieni le mani legate ai comuni”.
“Abbiamo calcolato che il federalismo che il Carroccio tanto acclama, non porterà soldi in più al nord e tanto meno al Veneto -sostiene De Poli - Verranno risanate le regioni sprecone e alle regioni virtuose come la nostra non verrà dato niente. InoÌtre i sette anni preventivati dal Ddl che servirebbero per fare i decreti delegati e per raggiungere la spesa standard è una pura utopia, perché sarà impossibile per le regioni sprecone riuscire a raggiungere questo traguardo.
Concedere il20%Irpef ai comuni risulta essere la soluzione migliore e più immediata, ma c’è chi ha deciso che questo movimento, trasversale, serio e intelligente, non debba essere ascoltato”. “Senza ricordare che il percorso verso il federalismo non dovrebbe dimenticare che la riforma dell’organizzazione dello Stato deve essere al servizi dei cittadini e non i cittadini al servizio della riforma dello Stato -la conclusione di De Poli - Oggi è iniziata la discussione nelle aule di Montecitorio, ora restiamo in attesa di vedere, alla luce delle considerazioni fatte, come voteranno i deputati veneti. Se metteranno al prima posto i cittadini o le loro segreterie politiche” .

Il Comune appeso ai giochi elettorali


La maggioranza potrebbe essere rivitalizzata dal sistema delle alleanze
Il parere negativo di un revisore sul bilancio di previsione pesa come un macigno

Tratto dalla Voce di Rovigo del 17/03/2009



Contoalla rovescia in vista del 25 marzo. E’ la data in cui’ scadono i 20 giorni di tempo a disposizione del sindaco Paolo Meneghin per ritirare le pròprie dimissioni ed evitare il commissariamento. Pare infatti che l’ormai ex (o ancora in funzione?) primo cittadino di Badia possa ripensarci e stia valutando la possibilità di ricomporre una maggioranza in grado di approvare il bilancio di previsione 2009. Ma è proprio, la manovra finanziaria ad assumere i contorni di un grosso macigno: sulla situazione dell’amministrazione badiese.
Il bilancio ha ottenuto il parere negativo di un revisore dei conti su tre. Un pollice verso dettato dalla constatazione che le raccomandazioni che erano già state mosse nell’anno perecedente non sono state rispettate. Una sorta di recidiva, quindi e lo stesso piano di rientro, approntato dall’amministrazione comunale per ottemperare ai rilievi non sarebbe stato del tutto attuato. Ecco allora che il revisore ha proposto parere negativo al bilancio. Un motivo di difficoltà per qualunque giunta figurarsi per un esecutivo che non ha più i numeri di maggioranza politica come quella del sindaco Meneghin. Il parere dei revisori, ovviamente non è vincolante, e tantomeno quello di un solo professionista su tre. Però rappresenta un importante segnale. I rumors di “palazzo” raccontano di un pressing del sindaco per tornare in sella. L’Udc però ha già fatto sapere di non essere disposto a rivitalizzare la maggioranza.
Ecco allora che l’ultima carta di Meneghin sembra essere quella delle elezioni, ossia delle alleanze in vista della tornata
elettorale del prossimo giugno. Il Pdl sta per nascere a livello provinciale e a Badia esponenti del Pdl sorto sia in maggioranza (An)che all’opposizione (Fi sponda marangoniana). Un compromesso sarebbe quindi possibile, almeno in via teorica. Da parte dei forzisti all’ opposizione però, il muro contro muro non sembra possa essere scalfito e per Meneghin trovare una breccia di consenso quasi impossibile. Nell’eventualità che il sindaco ritirasse le dimissioni la tempistica per l’approvazione del bilancio slitterebbe di, un mese, da fine marzo a fine aprile. Prima si dovrebbe rifare tutto l’iter, dalla presentazione alla discussione, compreso il punto dell’elezione del presidente del consiglio comunale, ostacolo sul quale è caduto Meneghin. Insomma un film già visto, che se dovesse andare in proiezione dimostrerebbe,
come sussurra qualcuno, che le dimissioni del 5 marzo sono state solo pretattica per prendere tempo e valutare il da farsi.

Un sondaggio di Azione giovani boccia l’operato della giunta


Dieci domande rivolte ai cittadini
Negativi anche i risultati su manutenzioni e viabilità

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 17/03/2009 di Paolo Aguzzoni


Qualche giorno fa Azione Giovani ha presentato nella pizzeria «Antica Rampa» i risultati del sondaggio anonimo da loro svolto fra il9 novembre e il 7 dicembre 2008 nel capoluogo e nelle frazioni: 372 le risposte raccolte.
Dal relatore Enrico Ortolan il test è stato giudicato attendibile anche se la coordinatrice di Azione Giovani Eleonora Ferrighi ha detto che si aspettava un maggior numero di persone pronte a esprimere le loro valutazioni. Non è stato facile smuovere i badiesi, ma qualcosa ne è venuto fuori. Per tutte le domande solo tre scansioni di valutazione: insufficiente, sufficiente, buono. Dieci le domande su: 1) Servizi che il Comune le mette a disposizione; 2) Viabilità stradale per quanto concerne il territorio comunale; 3) Manutenzione del territorio comunale (strade, zone pubbliche, illuminazione; 4) Disponibilità e alla locazione dei parcheggi presenti nel territorio comunale; 5) Strutture scolastiche presenti sul territorio comunale; 6) Manutenzione delle strutture scolastiche; 7) Servizi di trasporto per studenti e per le persone di tutte le fasce di età; 8) Risposte ottenute dagli uffici comunali; 9) Servizi sociali del Comune; 10) Operato della Giunta comunale. Il 51% delle risposte date sono di tesi denti nel capoluogo, il 31% di Villa d’Adige, il 7% di Crocetta, il 6% di Salvaterra e il 5% di Villafora. Chi ha risposto per il 61% sono stati maschi e il 39% donne. Abbastanza distribuite le fasce di età con il 28% oltre i 56 anni, solo il 15% fra i 16 e i 25 anni; per professione il dato maggiore, 34%, riguarda lavoratori dipendenti. L’analisi ha disaggreato anche i risultati suddividendoli fra capoluogo e ogni frazione. Prendiamo a riferimento solo quelli complessivi anticipando che le frazioni offrono situazioni più critiche rispetto al centro. Alla prima domanda (Servizi comunali) le rispoiste sono state: 46% sufficienti, 46% insufficienti, 6% buoni, 2% non sa. Domanda 2 (Viabilità stradale) la bocciatura è netta: 57% insufficiente, 37% sufficiente, 5% buono, 1%nOnsa. Domanda 3 (Manutenzione del territorio) altra sonora bocciatura: 70% insufficiente, 23% sufficiente, 6% buono, 1%non sa. Domanda 4 (parcheggi) qui va meglio: 49% sufficiente, 45% insufficiente, 6% buono. Domanda 5 (Strutture scolastiche)’la situazione è positiva: 47% sufficiente, 24% insufficiente, 26% buono, 3% non sa. Domanda 6 (Manutenzione strutture scolastiche) altro dato positivo: 43% sufficiente, 39% insufficiente, 11% buono, 7% non sa. Domanda 7 (Servizi trasporto) positivo il riscontro: 42% sufficiente, 35% insufficiente, 12% buono, 11%.non sa. Domanda 8 (Risposte dagli uffici comunali) qui va bene: 45% sufficiente, 32% insufficiente, 18% buono, 5% non sa. Domanda 9 (Servizi sociali) altro dato positivo: 40%. sufficiente, 36% insufficiente, 11% buono, 13% non sa. Domanda 10 (Operato della Giunta comunl11e) la bocciatura è netta: 49% insufficiente, 37% sufficiente, 8% buono, 6% nonsa. Hanno relazionato, oltre (i Ferrighi e Ortolan) anche Marco Turatti, Serena Domani, Alessandro Zuolo; presenti il segretario provinciale di Azione Giovani Alberto Patergnani, Stafania Colturato, Elisa De Togni, Annamaria Rubrichi, Enrico Domanin, Matteo Bellini, Enrico Conti, Marco Cavalier e Stefano Mattiolo.

Lattenzione ai bisogni delle famiglie si fa con atti concreti e non con proclami


La critica di Giovanni Braggion del’Udc

Tratto dal Gazzettino del 17/03/2009


Giovanni Braggion, responsabile Lattenzione ai bisogni delle famiglie si fa con atti concreti e non con proclami provinciale Udc, critica l’atteggiamento dell’assessore Brusco. Gentile direttore, l’assessore della Provincia di Rovigo, Guglielmo Brusco, continua a dimenticare di essere un amministratore a servizio di tutti i cittadini e soprattutto non smette le vesti di politico militante. Su una materia così delicata, come le politiche socio-sanitarie, il nostro amico Brusco ha ingaggiato una battaglia di sicuro ingiustificata e’ ormai persino noiosa con la Regione del Veneto per sortire il solo risultato di avere una visibilità che le scelte che sta facendo come amministratore locale probabilmente non gli garantiscono .. Per altro speculando sulle famiglie delle persone non auto sufficienti che lui afferma di voler difendere, ma che di fatto utilizza per farsi propaganda. Il Veneto è una regione i cui servizi sociali non solo sono all’avanguardia a livello nazionale per qualità e quantità di soldi investiti, ma sono anche in continua evoluzione secondo le modifiche sociali che la nostra terra sta vivendo, come dimostra il percorso del disegno di legge istitutivo del Fondo regionale sulla non autosufficienza, sollecitato dai pensionati di Cgil Cisl e Uil e condiviso in maniera bipartisan in Consiglio regionale. Infatti la soluzione ai problemi anche economici delle famiglie dove ci sono persone non auto sufficienti non può che stare in politiche condivise, soprattutto per la difficoltà a reperire le ulteriori ingenti risorse necessarie. Ottantamila famiglie in Veneto ricevono oggi una forma di aiuto nell’ambito della non autosufficienza. Un sostegno che la Regione sta studiando di rendere ancor più concreto. L’attenzione ai bisogni delle persone e delle famiglie si fa con atti concreti e non con proclami. Che servono solo a recuperare un po’ di spazio sulla stampa e giustificare 5 anni di inesistenza politica e amministrativa. Casualmente ciò accade pochi mesi prima delle elezioni.
Saluti cordiali

Giovanni Braggion

Responsabile provinciale Udc

Segreteria Provinciale Rovigo

domenica 15 marzo 2009

Ai Comuni il 20 per cento di Irpef


Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 15/03/2009



In tanti ieri ai piedi della torre civica di palazzo Nodari si sono accostati al banchetto per la raccolta delle firme a sostegno del movimento dei sindaci che chiede di investire a livello locale il 20 per cento del gettito fiscale derivante dall’Irpef. A proporre l’iniziativa, nata trasversalmente alle forze politiche e senza sigle di partito, diversi esponenti della scena politica locale tra cui il presidente dell’Udc Renato Borgato, Andrea Bimbatti del Pdl e Oscar Tosini dell’Idv. La richiesta allo Stato di questa devoluzione fiscale consentirebbe ai tanti Comuni un’erogazione di servizi più certa e la realizzazione di opere pubbliche in grado di contribuire alla ripresa economica. «E’ un appello a tutti cittadini perché sono proprio questi loro i più penalizzati. Perché non trovano risposta alle loro legittime istanze per colpa dell’enorme massa di restrizioni finanziarie che ricadono sui Comuni», affermano Renato Borgato e Francesco Milan dell’Udc. Questa è l’unica proposta che permette agli enti locali di avere risorse fin dal prossimo anno attuando così un federalismo autentico e immediato. Chi sente veramente la responsabilità di amministrare deve rivolgersi ai cittadini e chiedere il loro sostegno a questa grande battaglia. La riforma federale ha tempi troppo lunghi prima di entrare a regime. E’ urgente sostenere le nostre amministràzioni creando le condizioni per poter amministrare andando incontro ai bisogni della gente soddisfando la nostra gente. Si può firmare anche all’Urp del Comune.

Bilancio di previsione, cè chi dice no


Uno dei tre revisori non ha dato parere favorevole

Tratto dalla Voce di Rovigo del 15/03/2009



Un’urgenza che si è sclerotizzata in consuetudine: ovvero l’uso strutturale delle anticipazioni di tesoreria, che in teoria dovrebbero servire per far fronte a pagamenti urgenti e indifferibili in situazioni di carenza temporanea di liquidità. E’ una delle motivazioni che hanno spinto uno dei tre revisori dei conti del Comune di Badia Polesine a esprimere un parere contrario al bilancio di previsione 2009, mai discusso né presentato in consiglio per le dimissioni del sindaco Paolo Meneghin. “Il ricorso all’indebitamento - scrive - è consentito solo per finanziare spese di investimento”. Pertanto l’esponente del collegio, “non rinvenendo nella struttura del presente bilancio di previsione l’adozione di misure finalizzate a superare tali criticità, che devono al contrario ritenersi prioritarie e propedeutiche per il ripristino dell’equilibrio di bilancio”, non ha dato il suo ok. Le anticipazioni di cassa iscritte nel previsionale nella parte entrate, al titolo V e in quella delle spese al titolo III, per 1,855 milioni di euro, pari al 25%delle entrate correnti come previsto dalla legge. Tuttavia è scritto nella relazione, “si rileva un uso ’strutturale dell’anticipazione di tesoreria che è avvenuto quasi ininterrottamente per tutto l’esercizio 2008 e tutt’oggi per l’anno in corso. Pertanto continua ancora il documento - si ritiene necessario che l’amministrazione continui il monitoraggio della situazione di liquidità e ponga in essere un’analisi costante dei flussi di cassa dieptrata e uscita per quanto attiene il rispetto delle previsioni, sia sugli stanziamenti di competenza, sia su quelli in conto residui, provvedendo soprattutto a un rapido incasso delle somme esigibili fino al raggiungimento del pieno rientro della predetta esposizione”. Esposizione che ammonta a 890.495,15euro, al lordo dei Boc, i buoni ordinari comunali, il cui utilizzo per spese correnti al fine di ridurre il peso degli oneri finanziari è stato riattivato dal 23 gennaio per 1,3 milioni. La “raccomandazione” relativa alle anticipazioni di cassa non è l’unico rilievo mosso all’amministrazione: da segnalare in particolare, per quanto riguarda le previsioni per investimenti, la richiesta “di un attento monitoraggio” dell’andamento dell’indebitamento, con particolare riferimento alla sua sostenibilità in termini di equilibri di bilancio, mentre, per quel che concerne i proventi derivanti dai permessi per costruire, i revisori chiedono, poiché l’andamento è influenzato dall’andamento del mercato immobiliare, “di impegnare le spese corrispondenti solo al momento dell’accertamento dell’entrata”. Infine un invito per la costituzione di un Fondo rischio oscillazione dei tassi Swap. E proprio la finanza derivata - uno dei motivi per cui uno dei revisori ha espresso pollice verso: “L’up front (una sorta di premio, ndr relativo alla finanza derivata ottenuto negli anni precedenti non è stato accantonato per motivi prudenziali”, per una cifra che ammonta a più di 83mila euro solo per i contratti conclusi nel 2007. Questo per quanto riguarda il collegio revisore. Sul versante politico, invece, le critiche mosse interessano anche le multe iscritte a bilancio e ritenute gonfiate (ammontano a 456.500 euro) , mentre sulle spese l’opposizione contesta la sottostima di utenze e manutenzioni.

«Il governo lasci il 20% dell’Irpef ai Comuni»


Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 15/03/2009


Ieri dalle ore 10.30 in piazza Vittorio Emanuele è stato allestito il banchetto per la raccolta delle firme a sostegno del movimento dei sindaci. L’obiettivo dell’iniziativa promossa dai sindaci è quello di investire in loco una parte di gettito fiscale(20% Irpef) chiedendo allo Stato tale riconoscimento che permetterebbe ai comuni di avere un po ’ più di ossigeno nella realizzazione di opere pubbliche. Diversi cittadini ieri si sono fermati a firmare: «Sono proprio i cittadini ad essere penalizzati — spiega Renato Borgato (Udc), presente ieri al banchetto — perchè non trovano risposta alle legittime istanze a causa delle note restrizioni finanziarie ai comuni».

sabato 14 marzo 2009

Anche LUdc sta con i sindaci


Si schiera con il movimento del 2o% Irpef ai Comuni e attacca la Lega Nord

Tratto dalla Voce di Rovigo del 14/03/2009


Anche l’Udc polesana è accanto al movimento dei sindaci per sostenere la raccolta di firme a favore del 20% dell’Irpef ai Comuni. Una proposta avanzata a suo tempo dal vicesindaco Antonio Guadagnini; iscritto all’Udc e fatta propria dall’85% dei sindaci veneti di tutte le forze politiche .. Una misura fatta propria dall’Udc nazionale in occasione della visita dell’onorevole Pieferdinando Casini in Veneto e presentata come emendamento al cosidetto “federalismo”. Proposta puntualmente bocciata ieri dalla Lega.. “Strano - recita una nota dell’Udc a firma del segretario provinciale Francesco Milan - comportamento quello della Lega che vuole il federalismo e boccia una proposta che lo realizza nel concreto; forse non interessa davvero a realizzarlo ma solo a mantenere il monopolio di questa questione” . lo stesso Segretario regionale Antonio De Poli invita i militanti veneti dell’Udc a continuare “la battaglia al fianco del movimento dei sindaci del 20 per cente Irpef e ad essere oggi e domani loro nelle piazze dei Comuni veneti per la raccolta firme. De Poli ha dichiarato: “La Lega continua con i suoi giochetti. Il Carroccio sta dimostrando di pensare solo ai propri comodi e di non essere rappresentativo del Veneto. Oggi in quinta e sesta commissione alla Camera i relatori e il governo hanno confermato la volontà respingendo praticamente tutti gli emendamenti presentati dall’Udc. Hanno professato di voler aprire un confronto serio sul disegno di legge del federalismo ed invece hanno espresso parere negativo a tutti i nostri emendamenti. E adesso che spiegazioni si inventerà il Carroccio per spiegare agli elettori questa decisione? Ci accusano di non essere rappresentativi del territorio e poi sono proprio loro che gfirano le spalle al Veneto e ai Comuni per i loro comodi al Governo. “E ora di farla finita - tuona l’Udc - con queste continue prese in giro. La gente è stanca di sentire sono chiacchiere vuote” .

Stroppa tira dritto: “Parola agli elettori”


Il coordinatore del Pd torna sulle dimissioni del sindaco Paolo Meneghin
Il circolo chiede il commissario: “Bisogna rassegnarsi all’evidenza dei numeri”



Tratto dalla Voce di Rovigo del 14/03/2009 di Piera Marsilio

Gianni Stroppa del Pd interviene sulla crisi in atto nel Comune di Badia dopo le dimissioni del sindaco Paolo Meneghin. Il coordinatore del Pd esprime giudizi ed opinioni in merito alla crisi che avviluppa l’amministrazione comunale, attraverso il sito internet del circolo, sempre aggiornato e attento a tutto ciò che di politico accade in questo momento delicatissimo. “Le dichiarazioni dell’onorevole Bellotti su La Voce di domenica 8 marzo - scrive Stroppa - relative all’opportunità che Badia eviti il commissario prefettizio a seguito delle dimissioni presentate dal sindaco necessitano un approfondimento. Tanto più opportuno affinché i 20 giorni di attesa dal ‘DDay’, in cui per statuto è posta la parola fine a cinque anni di amministrazione ribaltata, non diventino motivo - precisa - di ulteriori ripensamenti per recuperare un bilancio amministrativo e politico collassato. Mi pare che anche l’intervento del consigliere Romani del11 marzo continua fughi ogni dubbio che quella tracciata dai consiglieri comunali che hanno indotto le dimissioni iordelsindaco sia la strada giusta” . “Resta la sensazione precisa il coordinatore Democratico - che una parte politica non si voglia rassegnare all’evidenza dei numeri e dei fatti, innescando in molti di noi il ricordo scolastico di una famosa frase ‘Dum Romae consoliture, Saguntum expugnatur’ (mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata). Roma sta per l’establishment politico badiese che si contorce in proposte di difficile sopravvivenza, mentre Sagunto sono i cittadini badiesi espropriati del loro diritto di essere rappresentati da chi avevano eletto nel 2004″. Stroppa continua citando pure ‘intervento di Roberto Rizzo sulle dimissioni del sindaco: “E’ sempre preferibile votare una volta in più perché nel caso di fratture insanabili che determinano il cambio di maggioranza, la decisione spetta agli elettori. Come spettava già due anni fa, prosegue Stroppa. “Sagunto - afferma - interpreta e rappresenta l’esproprio dello stare da parte dei cittadini e delle cose concrete fatte o non fatte, che starmo sulla pelle della, gente, sulle loro difficoltà a tirare avanti ogni giorno in periodi di crisi, dove molti perdono il lavoro; finiscono in cassa integrazione o in mobilità e molti giovani non trovano lavoro. Inoltre le difficoltà di molté aziende locali (Rpm, Acciaierie; Mobili Production) sono esempi significativi”. “Voglio prendere spunto - continua Stroppa - da un ragionamento indotto domenica scorsa partecipando alla messa dove ho prelevato il giornalino La Voce 2000. In esso veniva riportata la lettera del vescovo monsignor Lucio Soravito di commento alla quaresima 2009, sosteneva come per un caso non si tratta di compiere gesti occasionali di aiuto in favore dei poveri… ma di maturare un atteggiamento permanente di solidarietà verso persone in stato di necessità. Ed in quest’anno la solidarietà permanente è più urgente che mai. Nella crisi economica attuale il numero delle famiglie bisognose sta crescendo sempre più. Per questo è necessario che anche noi cristiani della chiesa di Adria e Rovigo costruiamo una rete di solidarietà capace di intercettare e raggiungere le famiglie in situazioni di emergenza a causa della perdita del posto di lavoro. In altre parole è necessario creare un fondo straordinario di solidarietà con le offerte delle parrocchie, dei singoli cittadini e’ privati che decÌderarmo di sostenerlo’” . Il coordinatore parla del milione di euro, il fondo di solidarietà che la Cariparo ha messo a disposizione per aiutare le famiglie in difficoltà che sarà elargito attraverso parrocchie, centri Caritas, Acli e assistenti sociali. “In relazione all’iniziativa - continua - viene spontaneo farsi domande per capire come l’attuale ammini, strazione si sia posta tale problema e quali azioni sono state previste. Ad oggi non abbiamo elementi per affermare checio verrà approvato ai termini di legge. La giunta ha già approvato lo schema di bilancio (un membro del collegio di revisione dei conti ha espresso parere negativo). Quanti soldi - si chiede sono stati posti per contribuire a tale fondo straordinario di solidarietà? Il bilancio si è chiuso con tagli alle spese e aumento delle voci di entrata (?).Le politiche di spesa degli anni passati hanno penalizzato gli investimenti sul sociale a favore di investimenti visibili (per esempio impianti sportivi). Il problema, per la gente comune è…approvare il Pat , il nuovo polo natatorio ultimare il teatro o trovare fondi e risposte per la crisi delle -loro famiglie? Nella politica della spesa pubblica gli investimenti devono essere oculati, ancora di più in periodi di magra. Non so se qualcuno vorrà rispondere a questi interrogativi. Oppure se continuerà a chiedersi, come priorità quali siano gli accordi in vista delle prossime elezioni politiche” .

E intanto i giovani di AN e Udc danno il via alla collaborazione


Tratto dalla Voce di Rovigo del 14/03/2009 di Piera Marsilio



I giovani Udc badiesi coordinati da Mauro Annunziata ed il gruppo di Azione giovani Badia Polesine (An) guidato da Eleonora Ferrighi, rendono noto con un comunicato congiunto che”‘Il 3 marzo scorso si sono riuniti per la prima volta con l’intento di trovare valori e temi comuni per poter intraprendere un percorso condiviso.
I ragazzi si sono confrontati in un intenso dibattito sulle molteplici problematiche giovanili legate al territorio ed hanno discusso del rapporto tra le nuove generazioni e la politica, delineando valori che accomunano e avvicinano i due gruppi, condividendo un giudizio negativo sul livello della politica locale,lontana sia dal mondo giovanile che da i problemi reali della gente. Ritengono importante e vitale una futura collaborazione al fine di promuovere iniziative innovative, nuove politiche sociali e culturali sul territorio anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie.
“I due movimenti giovanili - hanno dichiarato nella nota congiunta - sono intenzionati ad essere il fuoco iniziale e continuato nel tempo, della chiamata all’attivismo degli altri giovani badiesi, cercando di affrontare insieme da subito i prossimi incontri con gli altri movimenti giovanili”. I due rappresentanti “condividono e rinnovano l’appello, per una collaborazione e un dialogo tra tutti i gruppi politici giovanili della città, alla luce della commemorazione dei novanta anni dall’appello di Don Sturzo ‘A tutti gli uomini liberi e forti’” . Ritengono che in questo momento particolare di crisi globale e locale, sia di vitale importanza che “coloro che sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori, senza pregiudizi né preconcetti” si riuniscano per propugnare nella loro interezza “gli ideali di giustizia e libertà” .. “E’ in discussione il futuro della nostra città - sostengono - e si ritiene doveroso e quanto mai necessario che le nuove generazioni abbiano la possibilità di esprimere le proprie posizioni ai candidati che scenderanno in campo per le prossime amminnistrative, per attuare un vero cambiamento, anche nella nostra realtà, tramite iniziative tese ad unire gli sforzi tra coloro che desiderano realmente il bene della nostra città, senza polemiche ed invidie, e troppi personalismi che hanno da sempre limitato l’azione politica locale”: “Da queste basi comuni - continuano- si auspica ,di poter coinvolgere maggiormente i giovani nella politica, facendosi promotori e dando nuovo slancio ad’un’azione politica che parte dalle nuove generazioni per delineare i futuri progetti e collaborazioni nella nostra comunità nell’ambito del centrodestra”.

Spaccatura nell’Udc sull’appoggio a Meneghin


In ballo i due voti che capovolgerebbero la maggioranza sul bilancio. Romani si rimette al partito
Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 14/03/2009 di Paolo Aguzzonispacca-150x127 Spaccatura nell’Udc sull’appoggio a Meneghin




C’è spaccatura nell’Udc badiese? Molto probabilmente sì. Abbiamo iniziato la settimana politica citando il «pressing» condotto, nei confronti del consigliere udicino Giuseppe Romani, da parte del sindaco Paolo Meneghin, sempre attivo per cercare di ritrovare una maggioranza prima che i venti giorni utili per rendere irrevocabili le sue dimissioni, datate 5 marzo, passino senza pordurre sbocchi.
Attualmente Meneghin può contare su nove voti, dodici stanno dall’altra parte: quindi per ritrovare una maggioranza che gli approvi il bilancio 2009 entro il 25 marzo, deve trovare due voti in modo da fare undici contro dieci, oppure gliene basta uno solo preso dall’altra parte, dove, però, al momento del voto almeno un paio consiglieri se ne dovrebbero stare a casa. Romani nella sua risposta, ospitata giovedì sul nostro giornale, in cui nega il «pressing», lascia però intendere che se il partito doveve decidere di dare i due voti dell’Udc a Meneghin si adeguerebbe. Pare che i fili di questa nuova trama siano tirati anche da Germano Goia (Udc).
Interviene a questo punto Fabrizio Borin segretario dell’Udc badiese con una nota che sembra togliere ogni speranza a qualunque nuovo inciuccio. Scrive Borin: «L´Udc badiese, per mio tramite, ritiene di dover fare alcune riflessioni in merito alla vicenda delle dimissioni del sindaco Meneghin. Nel 2007, questo partito, che faceva parte della coalizione di maggioranza ne viene cacciato, nonostante avesse fornito prova di lealtà e di buona capacità amministrativa, così tradendo il voto dei badiesi. Da allora l´Udc locale ha avviato un profondo lavoro di rinnovamento della sua segreteria e contestualmente d´opposizione alla maggioranza formatasi, risultato di un inganno politico. Opposizione, che con coerenza è stata portata avanti fino al Consiglio comunale di giovedì scorso 5 marzo, in cui i nostri consiglieri hanno affermato, come hanno sempre fatto, di essere all´opposizione invitando il sindaco alle dimissioni.
Il nostro obiettivo è sempre stato quello di guardare al bene superiore del buon governo della città per garantire un futuro sereno ai badiesi. Per questo preferiamo guardare oltre, valutando fin da ora ogni possibile soluzione per costruire un´alleanza che ci veda protagonisti e vincenti alle prossime elezioni amministrative. Noi siamo pronti a lavorare, con pari dignità, con tutte quelle forze che vogliano ridare all’amministrazione badiese efficienza e credibilità, evitando gli errori del passato, e favorendo un ricambio generazionale dei loro esponenti, al fine di creare nuovi amministratori per la nostra città».

Giochi quasi fatti nel centrodestra


A Badia, bendiniani in rampa di lancio
Tratto dal Gazzettino del 14/03/2009 di Franco Pavan



Giochi in dirittura d’arrivo nel centrodestra per la candidatura a palazzo Celio. Manca solo l’ufficializzazione ma l’accordo tra Pdl e Lega sarebbe già stato deciso.
Piccolo particolare: tra Adige e Po non è successo alcunché. Nel senso che l’intesa è stata decisa a livello regionale e i capibastone locali, o perlomeno quelli che non contano granché oltre i confini provinciali, stanno solo recependo le indicazioni altrui. Andiamo con ordine: Il Pdl veneto ha un capo in pectore: Niccolò Ghedini, il parlamentare padovano già coordinatore di Forza Italia regionale. In questa veste Ghedini sta distribuendo le candidature provinciali. Il Polesine, per gli ex forzisti, diventa quindi un’ottima risposta alle richieste degli alleati. E difatti tutto fa prevedere che a capo del Pdl polesano vada un esponente di An, che, al 99 per cento, sarà l’onorevole Luca Bellotti. Siccone la Lega ha già chiesto due candidature di peso in altrettante Province sicure, una di queste sarà in Polesine. E come già annunciato con largo anticipo su queste colonne, le attenzioni tornano a concentrarsi su Alessandro Zanforlini D’Isanto (foto), leghista di tendenze centriste, equilibrato consiliere comunale nel capoluogo, un volto nuovo della politica.
C’è poi il discorso Udc. La segreteria di Francesco Milan è in bilico. Secondo le voci ormai insistenti di chi conosce bene gli automatismi interni all’Udc, la maggioranza che lo sosteneva nella direzione del partito potrebbe non essere più tale. Il presidente dell’Udc polesana Renato Borgato ha praticamente completato la sua opera di distinzione dalla linea delle segreteria locale, erodendo passo passo il sostegno che a Milan era stato garantito all’atto dell’elezione congressuale. Da parte sua il segretario cerca di mantenere un basso profilo ma ha già lasciato trapelare che i vertici del partito stanno per prendere decisioni importanti. Che potrebbero contenere anche la sua rimessa del mandato politico ricevuto e il commissariamento.
Né meno interessanti si stanno dimostrando le vicende di altre amministrazioni locali. A Badia il sindaco Paolo Meneghin sta cercando di ricostruirsi una maggioranza dopo che è implosa quella che lo ha sostenuto fino ai giorni. Del pressing vero o presunto sull’Udc Mario Romani, si è detto nei giorni scorsi. Ora i beneinformati garantiscono che Meneghin starebbe negoziando anche l’appoggio dei bendiniani. Per contro, nel Pdl i marangoniani non sembra vogliano stare con le mani in mano. Corteggerebbero sia Stroppa che Boldrin. Insomma una bel crogiolo di posizioni. Vedremo cosa salterà fuori. Ultima annotazione: chi non compare in questo elenco di contatti coalizzativi, non è affatto inattivo. Sta solo lavorando a liste civiche ancora più trasversali di quelle sotto i simboli dei partiti.

venerdì 13 marzo 2009

Borin:"E' caduto l'inganno politico"


Il segretario dell'Udc sulle dimissioni di Meneghin: " Ora nuove alleanze"

Tratto dalla Voce di Rovigo del 13/03/2009 di Piera Marsilio

Il segretario dell'Udc di Badia Polesine Fabrizio Borin in una nota commenta le recenti dimissioni del sindaco Meneghin avvenute durante il consiglio comunale di giovedì scorso che hanno fatto esplodere la crisi politica che avviluppa il centro altopolesano. "L'Udc badiese per mio tramite - dichiara - ritiene di dover fare alcune riflessioni in merito alla vicenda delle dimissioni del Sindaco Meneghin. Nel 2007, questo partito, che faceva parte della coalizione di maggioranza, era cacciato, nonostante avesse fornito prova di lealtà e di buona capacità amministrativa, così tradendo il voto dei badiesi. Da allora l'Udc locale ha avviato un profondo lavoro di rinnovamento della sua segreteria e contestualmente di opposizione alla maggioranza formatasi, risultato di un inganno politico". "Opposizione - continua - che con coerenza è stata portata avanti fino al consiglio di giovedi scorso, in cui i nostri consiglieri hanno affermato, come hanno sempre fatto, di essere all'opposizione invitando il sindaco alle dimissioni. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di guardare al bene superiore della città per garantire un futuro sereno ai badiesi. Per questo preferiamo guardare oltre, valutando fin da ora ogni possibile soluzione per costruire un'alleanza che ci veda protagonisti e vincenti alle prossime elezioni amministrative. Noi siamo pronti a lavorare, con pari dignità, con tutte quelle forse che vogliano ridare all'amministrazione badiese efficenza e credibilità, evitando gli errori del passato. e favorendo un ricambio generazionale dei loro esponenti, al fine di creare nuovi amministratori per nostra città".

«Il sindaco ha fatto bene a lasciare, maggioranza frutto di un inganno»


Borin (Udc): «Pronti ad alleanze con chi è credibile»
Tratto dal Resto del Carlino del 13/03/2009 di Cristiano Bendin borinresto

«L’UDC badiese, per mio tramite, ritiene di dover fare alcune riflessioni in merito alla vicenda delle dimissioni del sindaco Meneghin». A parlare è il segretario della locale sezione Fabrizio Borin che si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa.
«Nel 2007 — osserva Borin — il mio partito, che faceva parte della coalizione di maggioranza, è stato cacciato, nonostante avesse fornito prova di lealtà e di buona capacità amministrativa, così tradendo il voto dei badiesi. D’allora l’Udc locale ha avviato un profondo lavoro di rinnovamento della sua segreteria con un’opposizione intransigente nei confronti della maggioranza che era diventata risultato di un inganno politico».

INSOMMA il leader badiese dell’Udc non risparmia critiche a Meneghin e i suoi. «Abbiamo fatto un’opposizione, che con coerenza è stata portata avanti fino al consiglio di giovedì scorso, in cui i nostri consiglieri hanno affermato, come hanno sempre fatto, di essere all’opposizione invitando il sindaco alle dimissioni — prosegue Borin —. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di guardare al bene superiore del buon governo della città per garantire un futuro sereno ai badiesi. Per questo preferiamo guardare oltre, valutando fin da ora ogni possibile soluzione per costruire un’alleanza che ci veda protagonisti e vincenti alle prossime elezioni amministrative. Noi siamo pronti a lavorare, con pari dignità, con tutte quelle forze che vogliano ridare all’ amministrazione Badiese efficienza e credibilità, evitando gli errori del passato — conclude Borin — e favorendo un ricambio generazionale dei loro esponenti, al fine di creare nuovi amministratori per la nostra città».

INTANTO, ha ancora un paio di settimane, il sindaco dimissionario Paolo Meneghin, per ripensarci e tentare di rimettere insieme i cocci della sua vecchia maggioranza ridotta a soli nove componenti. La legge, infatti, dice che «le dimissioni diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al Consiglio comunale». E dalle manovre in corso in questi giorni, pare proprio che Meneghin abbia tutta l’intenzione di giocarsi le ultime chance per risparmiare alla città l’onta del commissariamento ed evitare di lasciare per strada il Pat, il bilancio, il project financing della nuova piscina e i finanziamenti per ultimare il Teatro Sociale, cioè i punti cardine del programma elettorale col quale si era presentato agli elettori nel 2004.

giovedì 12 marzo 2009

Nota Ufficiale del Segretario Udc Badia Polesine Fabrizio Borin


L’UDC Badiese, per mio tramite, ritiene di dover fare alcune riflessioni in merito alla vicenda delle dimissioni del sindaco Meneghin. Nel 2007, questo partito, che faceva parte della coalizione di maggioranza n’era cacciato, nonostante avesse fornito prova di lealtà e di buona capacità amministrativa, così tradendo il voto dei badiesi. D’allora l’Udc locale ha avviato un profondo lavoro di rinnovamento della sua segreteria e contestualmente d’opposizione alla maggioranza formatasi, risultato di un inganno politico. Opposizione, che con coerenza è stata portata avanti fino al consiglio di giovedì scorso, in cui i nostri consiglieri hanno affermato, come hanno sempre fatto, di essere all’opposizione invitando il sindaco alle dimissioni. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di guardare al bene superiore del buon governo della città per garantire un futuro sereno ai badiesi. Per questo preferiamo guardare oltre, valutando fin da ora ogni possibile soluzione per costruire un’alleanza che ci veda protagonisti e vincenti alle prossime elezioni amministrative. Noi siamo pronti a lavorare, con pari dignità, con tutte quelle forze che vogliano ridare all’amministrazione Badiese efficienza e credibilità, evitando gli errori del passato, e favorendo un ricambio generazionale dei loro esponenti, al fine di creare nuovi amministratori per la nostra città.

Il Segretario di Sezione
Fabrizio Borin