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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

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giovedì 26 marzo 2009

Attesa per il terzo commissario del Dopoguerra


Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 26/03/2009

(P.A.) Badia Polesine oggi come quarant’anni fa. Nel 1969 la giunta di centrosinistra, una delle prime d’Italia, guidata dal Dc Mario Montini (vice sindaco il socialista Giancarlo Checchinato), cadde per la rottura dell’alleanza con socialisti e socialdemocratici allora uniti. Pare che la causa scatenante sia stata una manovra della Dc sull’Ospedale civile «Migliorini-Balzan» condotta all’insaputa degli alleati. Il prefetto nominò suo commissario Gianfranco Mescola: nel dopoguerra era la seconda volta; il primo fu Ruggero Fusillo che resse il Comune dal 1956 alle elezioni del 1957. L’ultimo giorno di Meneghin sindaco è trascorso ieri senza grandi sussulti. La crisi ha fatto implodere la Casa delle Libertà alleatasi nel 2004 con AN (per la prima volta nella stanza dei bottoni), l’Udc e Indipendenti e poi trasformatasi nel febbraio 2007 in qualcosa di diverso con la cacciata dell’Udc e di due forzisti e l’entrata in maggioranza delle due esponenti di Liberamente a sinistra e di due di “Badia al Centro”. Certamente avrà ripercussioni anche sulla nascita del Pdl badiese. Da ieri a mezzanotte ‘le dimissioni, date da Meneghin la sera del 5 marzo davanti al Consiglio comunale quando ha avuto la prova provata che non aveva più una maggioranza, sono diventate non più revocabili. Il direttore generale Gianfranco Tiengo la mattina del 6 marzo ha mandato un telegramma al Prefetto per informarlo dell’accaduto: stamattina ne manderà un altro per dirgli che le dimissioni sono rimaste. Il Prefetto nominerà un commissario che approverà il bilancio di previsione 2009 e reggerà il Comune sino alle elezioni di giuguo. Meneghin non è nuovo a crisi. A metà del suo secondo mandato (1990-1995) dopo la caduta della Dc nazionale, la segreteria locale della Dc puntò all’allargamento a sinistra, con l’allora Pci·Pds, della risicata maggioranza Dc-Pli che reggeva il Comune. La Dc chiese le dimissioni di tutti gli assessori per la formazione della nuova maggioranza e la nuova Giunta sempre guidata da Meneghin. Il Pli dette l’assenso, ma si doveva dimettere anche il sindaco che allora era eletto dal consiglio comunale: non se ne fece nulla perchè la Dc non volle far dimettere Meneghin. Il mandato finì regolarmente.

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