Loading...

NEWS!!! Visitate il NOSTRO NUOVO SITO!!!

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

Notizie varie

Notizie Udc Italia - Io C'entro - UDC Social Network

Il blog di Iles Braghetto

sabato 7 marzo 2009

Meneghin getta la spugna, arriva il commissario


In Consiglio Comunale si è giunti all'epilogo della giunta anomala che aveva perso il sostegno degli esponenti del centro sinistra

Il sindaco si dimette ma annuncia che sarà candidato alle prossime amministrative: " Ho voglia di battermi"

Tratto dal Gazzettino del 07/03/2009 di Paolo Aguzzoni

Paolo Meneghin (Fi) si è dimesso da sindaco di Badia Polesine;le sue dimissioni comportano lo scioglimento del consiglio comunale eletto nel giugno del 2004; si attende l'arrivo del commissario prefettizio.Sono le 21.48 di giovedì 5 Marzo quando la seduta del consiglio comunale, iniziata alle 19, riprende dopo la sopensione chiesta dal capogruppo di maggioranza Carlo Moretti (An) alle 21.10: la sala è gremita, a tutti è chiaro che si è arrivati a fine corsa. La giunta è schierata ai tavoli, solo l'assesore Renzo Aguzzoni(Fi) si tiene defilato: nessuno sorride, c'è tensione, i visi degli assessori sono provati. Meneghin, pallido e teso, prende il microfono e dice: «Credo che tutti si aspettino da me quello che fra poco dirò, ma prima di pronunciarni dico che difendo la mia dignità come sindaco e come persona. Ho provato a portare in Consiglio comunale il bilancio di previsione 2009 che non è disastrato come stasera qualcun0 ha detto, non ci sono tagli alle materna non statale che, anzi,hanno avuto il pagamento di alcune spettanze: dico soltanto che la non approvazione dello stesso bilancio comporterà gravi danni per Badia Polesine. Non viene così approvato il mutuo per completare il Teatro sociale e altri interventi si fermeranno». «Sono diventato sindaco la prima volta nel 1985 e rimpiango il periodo nel quale i partiti erano forti e avevano regole precise da rispettare. Penso che in questo momento sia importante agire con onestà intellettuale: posso andare in piazza a testa alta e affrontare chiunque. Ho speso sempre del mio e mai ho chiesto rimborsi spese quando mi sono mosso in veste istituzionale: mi bastano i 3.500 euro lordi che prendo come indennità di carica».Meneghin prende fiato e aggiunge: «Il sindaco si dimette ma annuncio che sarò candidato alle prossime amministrative: ho voglia di battermi». Sono le 21.55 quando l'applauso del consiglio prende atto che Meneghin ha gettato la spugna. L'ultima seduta del Consiglio comunale è stata convulsa, accesa nei toni: una seratà da tutti contro tutti. Forse Meneghin pensava di potercela fare ma pare che ogni speranza sia stata spenta fra le 21.10 e le 21.48 quando il sindaco avrebbe tentato un'ultima mediazione con l'assessore regionale Renzo Marangon e trovare i voti per la sopravvivenza dai suoi quattro consiglieri forzisti (Rossi, Guerra, Rossetto, Visentin); il risultato è stato "polliceverso". La svolta è avvenuta quando si è trattato di eleggere il nuovo presidente del Consiglio ComunaIe al posto del dimissionario Mauro Usini (Pd): occorreva un candidato della maggioranza che Meneghin non ha più dal 22 dicembre scorso. «Non c'è una maggioranza - ha detto il sindaco - per questo chiedo si soprassedere a questa elezione e di andare avanti con la seduta ». Ha preso la parola Giovanni Rossi capugruppo dei forzisti "marangoniani": «Adesso sindaco non le resta che dimettersi perchè lo dice lei stesso che non ha una maggioranza. Si dimetta per permettere la costruziobne del Pdl a Badia Polesine con stimoli nuovi e persone nuove: quelli che stanno attorno a lei hanno fallito».Edo Boldrin (Pd) ha aggiunto: «Se non c'è una maggioranza per il presidente del consiglio, non c'è nemmeno per il bilancio: sindaco si dimetta. Cada davanti a noi in piedi: il consiglio è al capolinea, chiedo ai consiglieri di esprimersi e chiudere tutto». Luca Rossetto (Fi): l'«Raccogliamo adesso le firme per le dimissioni dei consiglieri». Guido Pigaiani (Udc): «Invito il sindaco a dimettersi». Poi l'epilogo.

Nessun commento:

Posta un commento