L'appello del consigliere dell'Udc dopo le dimissioni del Sindaco Meneghin
Romani: " Non possiamo consegnare il Comune nelle mani della sinistra"
Tratto dalla Voce di Rovigo del 12/03/2009 di Piera Marsilio
"E' escluso oggi e in un futuro ogni mio appoggio al sindaco Paolo Meneghin ma sarà il mio partito l'Udc a valutare se esistono le premesse per fare all'interno dell'intero centrodestra badiese un tavolo di discussione che possa portare a una soluzione politica che veda al centtro di tale azione il bene della città per oggi e per il futuro. Solo allora, sarò pronto a fare il mio dovere, come ritengo sempre di avere fatto". A dirlo è Giuseppe Romani consigliere dell'Udc che vuole chiarire la propria posizione in merito alle dimissioni del sindaco Paolo Meneghin nello scorso travagliato consiglio comunale. "Una politica dei sospetti, delle supposizioni, e delle insinuazioni" la definisce. " Oggi in gioco c'è il bene ed il futuro dei cittadini di Badia - sottolinea - il funzionamento dei servizi della città.C'è in gioco la rispettabilità della città nei confronti delle altre istituzioni e delle altre amministrazioni. Chi gode oggi delle dimissioni del sindaco e parla di una città che si può finalmente rialzare la testa non capisce che ciò che è successo è una sconfitta per l'intera città, sia di chi aveva il dovere di governarla e che non ha saputo farlo in maniera politicamente coerente, sia di chi ha ruoli all'interno del consiglio comunale e che in maniera ottusa, scomposta, e personale ghigna per quanto successo".
"Ho fatto l'assessore per due anni e mezzo al fianco del sindaco Meneghin - continua Romani - con impegno, entusiasmo e serietà, sottraendo molto del tempo che avrei dovuto dedicare alla mia professione ed alla mia famiglia, questo grazie anche alla collaborazione e solidarietà dei miei colleghi e collaboratori di lavoro e alla grande comprensione che la mia famiglia ha avuto conoscendo la mia passione politica. A livello personale quando mi sono state tolte le deleghe di assessore non ho rilasciato nessun comunicato, nessuno sfogo, nè sui giornali nè sulla pubblica piazza, perchè ritenevo che il clima politico fosse già di per se in una fase delicata, e perchè comunque la mia azione politica è sempre stata rispettosa, come lo sarà in futuro, delle decisioni che in maniera collegiale e condivisa ha sempre perso il mio partito dell'Udc. Nessun pressing politico è stato fatto dal sindaco Meneghin nei miei confronti,
nessun ricatto legato alla mia professione è stato esercitato nei confronti di chicchessia. Siamo ancora in una democrazia libera, dove discutere è un bene prezioso della libertà di cui godiamo ancora in questo paese Italia e continuerò a discutere con chi credo più opportuno, sempre nel rispetto delle reciproche posizioni".
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