Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 22/03/2009 di Paolo Aguzzoni
Il Pd di Badia Polesine ha inaugurato ieri mattina la sua sede di via Cigno: si tratta dei locali che per tanti anni hanno ospitato la sezione locale del Pdc, poi del Pci-Pds, poi del Pds e infine dei Ds. Per il taglio del nastro è arrivato Achille Variati il sindaco di Vicenza; presenti diversi iscritti, il coordinatore provinciale Gabriele Frigato e la responsabile enti locali Giuliana Gulmanelli, il consigliere provinciale del Pd Edo Boldrin, i consiglieri comunali del Pd Mauro Usini e Claudio Brusemini, esponenti di altri partiti: di Fi con in testa il consigliere provinciale Ernesto Bellini e il capogruppo in Comune Giovanni Rossi, il segretario locale dell’Udc Fabrizio Borin, l’assessore Marcello Ferreri (Fi), la Lega Nord con Giordano Stellin, il Pr con Adino Rossi e altri ancora. Mentre il Pd nel primo giorno di primavera apriva la sua sede, giravano i primi commenti sull’incontro svoltosi venerdì sera fra il sindaco Paolo Meneghin, la sua Giunta e i pochi rimasti a sostenerlo, e l’Udc chiamata a fornire i suoi due voti (Giuseppe Romani e Guido Pigaiani) per permettergli di tirare avanti e ritirare le dimissioni entro il 24 marzo prima che diventino irrevocabili. Pare sia andata male, ma ormai le truppe di Meneghin sono sfaldate: salvo colpi di scena si può dire che la storia è finita. Le attenzioni ormai sono rivolte alle comunali di giugno e alla nascita del Pdl sul quale il sindaco punta molto ma su questo versante non si leggono tanti entusiasmi. Gianni Stroppa nel suo discorso ha detto che il Pd si caratterizzerà con tre «C»: coerenza, credibilità e chiarezza e ha aggiunto: «nei prossimi giorni presenteremo le nostre idee per ricostruire una città migliore: si tratta del frutto del lavoro di una sessantina di persone che in questi mesi hanno lavorato». Parlando della situazione politica locale Stroppa ha detto sta per finire una «una inqualificabile cattiva gestione della Giunta e sindaco che non sappiamo se riuscirà a sopravvivere politicamente sino alle elezioni, ma la gente di Badia ormai non ha paura di dire che dal Comune di sente trascurata. Quel che è certo è che non faremo accordi elettorali con gli amministratori uscenti causa di tanta e voluta confusione.
Con gli altri esponenti politici il nostro rapporto sarà schietto, franco e trasparente: basta giochi al ribasso». Variati non ha svolto un intervento di circostanza anzi ha approfondito alcuni temi significativi partendo dalla sua inaspettata vittoria di quasi un anno fa, alla questione Dal Molin alle ronde, alla prostituzione e altro ancora lanciando idee concrete per arrivare «a un Pd veramente riformista». Soddisfatto Frigato per questo tassello di partito ormai visibile a Badia Polesine.
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