
La maggioranza potrebbe essere rivitalizzata dal sistema delle alleanze
Il parere negativo di un revisore sul bilancio di previsione pesa come un macigno
Tratto dalla Voce di Rovigo del 17/03/2009
Contoalla rovescia in vista del 25 marzo. E’ la data in cui’ scadono i 20 giorni di tempo a disposizione del sindaco Paolo Meneghin per ritirare le pròprie dimissioni ed evitare il commissariamento. Pare infatti che l’ormai ex (o ancora in funzione?) primo cittadino di Badia possa ripensarci e stia valutando la possibilità di ricomporre una maggioranza in grado di approvare il bilancio di previsione 2009. Ma è proprio, la manovra finanziaria ad assumere i contorni di un grosso macigno: sulla situazione dell’amministrazione badiese.
Il bilancio ha ottenuto il parere negativo di un revisore dei conti su tre. Un pollice verso dettato dalla constatazione che le raccomandazioni che erano già state mosse nell’anno perecedente non sono state rispettate. Una sorta di recidiva, quindi e lo stesso piano di rientro, approntato dall’amministrazione comunale per ottemperare ai rilievi non sarebbe stato del tutto attuato. Ecco allora che il revisore ha proposto parere negativo al bilancio. Un motivo di difficoltà per qualunque giunta figurarsi per un esecutivo che non ha più i numeri di maggioranza politica come quella del sindaco Meneghin. Il parere dei revisori, ovviamente non è vincolante, e tantomeno quello di un solo professionista su tre. Però rappresenta un importante segnale. I rumors di “palazzo” raccontano di un pressing del sindaco per tornare in sella. L’Udc però ha già fatto sapere di non essere disposto a rivitalizzare la maggioranza.
Ecco allora che l’ultima carta di Meneghin sembra essere quella delle elezioni, ossia delle alleanze in vista della tornata
elettorale del prossimo giugno. Il Pdl sta per nascere a livello provinciale e a Badia esponenti del Pdl sorto sia in maggioranza (An)che all’opposizione (Fi sponda marangoniana). Un compromesso sarebbe quindi possibile, almeno in via teorica. Da parte dei forzisti all’ opposizione però, il muro contro muro non sembra possa essere scalfito e per Meneghin trovare una breccia di consenso quasi impossibile. Nell’eventualità che il sindaco ritirasse le dimissioni la tempistica per l’approvazione del bilancio slitterebbe di, un mese, da fine marzo a fine aprile. Prima si dovrebbe rifare tutto l’iter, dalla presentazione alla discussione, compreso il punto dell’elezione del presidente del consiglio comunale, ostacolo sul quale è caduto Meneghin. Insomma un film già visto, che se dovesse andare in proiezione dimostrerebbe,
come sussurra qualcuno, che le dimissioni del 5 marzo sono state solo pretattica per prendere tempo e valutare il da farsi.
Nessun commento:
Posta un commento