Loading...

NEWS!!! Visitate il NOSTRO NUOVO SITO!!!

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

Notizie varie

Notizie Udc Italia - Io C'entro - UDC Social Network

Il blog di Iles Braghetto

mercoledì 11 marzo 2009

La maggioranza fa pressing su Romani


Se il consigliere Udc cambiasse idea potrebbe garantire il voto che salverebbe in extremis Meneghin
Il sindaco dimissionario dovrebbe ripresentarsi presto in consiglio e chiedere il voto di fiducia


Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 11/03/2009 di Paolo Aguzzoni


La voce pare suffragata da elementi concreti. Sarebbe in atto un tentativo in extremis per evitare che diventino effettive le dimissioni del sindaco Paolo Meneghin. Sembra ci sia il margine per poterle ritirare, ma per farlo occorre che Meneghin si ripresenti davanti al consiglio comunale e faccia marcia indietro ovviamente dimostrando che ha una maggioranza: in fondo gli manca un solo voto. Dalle dichiarazioni sentite il 5 marzo spazio non ce n'è salvo che qualcuno non cambi idea all’ultimo momento. Pare non si sia mai interrotto il «pressing» sul consigliere comunale dell'Udc Giuseppe Romani per convincerlo a fare marcia indietro: non sappiamo cosa risponderà e se risponderà, ma pare che le pressioni messe in atto siano piuttosto pesanti e potrebbero interessare anche la sua attività di libero professionista. Vedremo se la politica badiese offrirà alla riflessione pubblica anche questa nuova puntata.
Intanto registriamo il commento del coordinatore del Pd badiese Gianni Stroppa che appena un mese, era il 6 di febbraio, aveva lanciato provocatoriamente l'operazione «Salvate il soldato Ryan» immaginando proprio il sindaco nelle vesti del protagonista del film. «"The end" - commenta Stroppa -; nella serata del 5 marzo è stata posta la parola fine a quello che politicamente si manifesta come una rappresentazione cinematografica de Salvate il soldato Ryan. Con lo stesso epilogo. Tutti coloro che si erano prodigati nella spedizione per salvare il sindaco Meneghin, da febbraio 2007 in poi, hanno dovuto ammettere il fallimento dell’operazione.
Dal 22 dicembre scorso sono trascorsi più di 70 giorni senza che si sia trovato un accordo politico relativo alla strutturazione della futura Pdl, con un sindaco, Meneghin, non in grado di tessere né accordi nè forse rapporti personali. E la discussione, per certi versi dura, avvenuta durante il consiglio comunale ne ha delineato i contorni, sparagliando ancor più la futura prospettiva politica, tanto che nella dichiarazione di dimissioni il sindaco ha addirittura rilanciato con la sua autocandidatura per le prossime amministrative».
Lo stesso Stroppa però apre uno scenario che si riconduce alla voce di cui s’è detto: «Le dimissioni del sindaco diverranno efficaci ed irrevocabili nei prossimi 20 giorni, come prevede l’articolo 51 dello Statuto comunale approvato il 26 aprile 2004. Non voglio e non posso pensare che in questo lasso di tempo vi saranno colpi di teatro che affosserebbero definitivamente il logico pensare comune». Anche Riccardo Mantovani, coordinatore locale e vice segretario provinciale del Partito Socialista, interviene sulle dimissioni di Meneghin e puntualizza: «Il Ps vuole mettere in risalto come le dimissioni, peraltro sin troppo tardive, siano state una boccata d'aria sana, per una città che stava arrancando paurosamente. Quanto accaduto giovedì 5 marzo è motivo, in un certo modo, d'orgoglio per Badia, che può in effetti tornare a rialzare la testa». Pure a Mantovani resta un sospetto: «Speriamo abbia concretamente a decorrere il termine dei 20 giorni per rendere effettive le dimissioni, senza che vi siano ripensamenti o ulteriori ribaltoni. Sarebbe invero ridicolo e, forse, perfino offensivo nei confronti della cittadinanza badiese».

Nessun commento:

Posta un commento