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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

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Il blog di Iles Braghetto

sabato 7 marzo 2009

Crolla la giunta di Paolo Meneghin


Dimissioni e commissariamento
Alleanze confuse e personalismi contrari alla volontà degli elettori

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 07/03/2009



Paolo Meneghin ha preso atto della situazione: non ha più i voti necessari per completare il mandato e si è dimesso. A Badia Polesine arriverà il commissario prefettizio e traghetterà il Comune alle elezioni di giugno. Un epilogo scontato, viste le gravi difficoltà in cui Meneghin si dibatteva dallo scorso dicembre con l'uscita dalla maggioranza di Usini e Boldrin, ex centristi, Veronese e Fogagnolo,elette con Liberamente a sinistra. Non sarà approvato il bilancio, nè si potrà completare il restauro del teatro Sociale. È la fine, ingloriosa, della giunta dei ribaltoni, delle lotte intestine, dei transfughi da un gruppo all'altro e delle maggioranze che diventano opposizioni e viceversa. Sembra tutto chiaro alle elezioni del 2004. Centrodestra vincente; all'opposizione i centristi di Margherita, Sdi e Liberali, e "Liberamente a sinistra". Qualche mese dopo il balletto alla ricerca dei posti al sole inizia da Guerra e Rossetto in Forza Italia con Marangon. Nel 2005 la guerra per le regionali tra Bendin e Marangon spacca Forza Italia. La giunta scricchiola dopo la risicata vittoria del rodigino. Sulle "poltrone"si scatena il finimondo. La conferma di Fabrizio Rossi alla casa di riposo è il motivo per la rottura nel 2007: Udc e Marangoniani aprono le porte alla crisi. Per restare in sella Meneghin li caccia e strappa all'opposizione Boldrin (ex sindaco con Forza Italia per cinque anni), Usini e le due esponenti di Liberamente a sinistra. Questi resistono fino a dicembre scorso. Il Comune che s'è svenato per la cittadella dello sport e con l'acqua alla gola. Siamoal "si salvi chi può".E non riesce l'ultimo disperato tentativo di recuperare i seguaci di Marangon.Volontà degli elettori calpestata, faide interne a Forza Italia, cambi di casacca in corsa, spasmodica ricerca di poltrone, capovolgimenti di alleanze sullo sfondo di voci insistenti avallate dalla Lega Nord su presunti "comitati d'affari". Sulla tenuta di coalizioni troppo variegate si pongono serie incognite. Ma se la politica è questa, fatta di personalismi, si capisce perchè tanta gente se n'è disamorata.

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