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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

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Il blog di Iles Braghetto

giovedì 12 marzo 2009

Trattative per salvare Meneghin Bellotti prende in mano la situazione


Voci di un pressing su Romani (Udc) che però smentisce
Tratto dal Resto del Carlino di Rovigo del 12/03/2009 di Cristiano Bendin



Ha ancora un paio di settimane, il sindaco dimissionario Paolo Meneghin, per ripensarci e tentare di rimettere insieme i cocci della sua vecchia maggioranza ridotta a soli nove componenti. La legge, infatti, dice che «le dimissioni diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al Consiglio comunale». E dalle manovre in corso in questi giorni, pare proprio che Meneghin abbia tutta l’intenzione di giocarsi le ultime chance per risparmiare alla città l’onta del commissariamento ed evitare di lasciare per strada il Pat, il bilancio, il project financing della nuova piscina e i finanziamenti per ultimare il Teatro Sociale, cioè i punti cardine del programma elettorale col quale si era presentato agli elettori nel 2004. A prendere in mano la situazione è stato direttamente l’onorevole Luca Bellotti, che a Badia ha una parte rilevante del suo consenso elettorale. Secondo indiscrezioni, il deputato di An avrebbe convocato i nove componenti della vecchia maggioranza (cioè, oltre al sindaco, i quattro esponenti di An, i due assessori forzisti rimasti fedeli al sindaco più gli indipendenti Cabassa e Tesin) per fare il punto della situazione e tentare una via d’uscita che salvi la faccia al primo cittadino — che resta pur sempre espressione di FI-Pdl e attualmente non sono molti, in provincia di Rovigo, i primi cittadini espressione del centro-destra —, eviti spaccature insanabili in vista della ormai imminente costituzione del Pdl e consenta di recuperare per strada progetti importanti, come il Pat, la piscina e così via. Sempre secondo le voci ricorrenti in questi giorni, Bellotti avrebbe ottenuto da tutti una sorta di benestare a trattare per salvare la ‘baracca’. Sulle strategie che il deputato ha in mente, però, vige l’assoluto riserbo anche se non sono da escludere manovre di avvicinamento all’alleato Forza Italia, quindi all’assessore regionale Renzo Marangon. Tra le voci ricorrenti anche quella di un pressing sul consigliere comunale Udc Giuseppe Romani, ex assessore alla cultura, affinchè appoggi — o comunque non voti contro — la maggioranza. Un pressing che sarebbe sconfinato nel campo lavorativo — Romani è ingegnere e il suo studio sta curando la progettazione, fra le varie cose, dell’urbanizzazione dell’area ex Verzaro — ma che l’interessato ha smentito seccamente: «E’ escluso oggi e in un futuro ogni mio personale appoggio al sindaco Menghin, ma sarà il mio partito dell’Udc a valutare se esistono le prerogative per fare all’interno dell’intero Centro Destra badiese un tavolo di discussione che possa portare a una soluzione politica che veda al centro di tale azione il bene della città per oggi e per il futuro. Solo allora, sarò pronto a fare il mio dovere, come ritengo sempre di aver fatto».

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