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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

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domenica 19 aprile 2009

L'Udc gela la Lega Nord

Il partito accoglie l’invito del Carroccio, ma l’alleanza si fa solo se verrà stipulato un accordo regionale

Tratto dal Gazzettino di Domenica 19 Aprile 2009gela L’Udc gela la Lega nord

Fa discutere l’apertura della Lega nord all’Udc. Dopo i veti del segretario provinciale del Carroccio Antonello Contiero, ispirati dai vertici nazionali sulla base delle vicende parlamentari con il no del partito di Casini al federalismo fiscale, all’indomani dell’intesa con il Pdl e della decisione di candidare un leghista per Palazzo Celio (probabilmente Alessandro Zanforlini D’Isanto) si comincia a sorridere all’Udc polesana, retta da un commissario, il consigliere regionale Onorio De Boni.
Contiero è stato esplicito: «Con l’Udc al nostro fianco possiamo vincere al primo turno con il 54 per cento dei consensi». Come dire: un’occasione unica che sarebbe assurdo sprecare.
«Eh sì, alla Lega non sono sciocchi - commentato l’ex presidente del partito Renato Borgato - hanno capito che a Rovigo siamo indispensabili. Però non possono adoperare due pesi e due misure. In Polesine serviamo e si dichiarano disponibili a un accordo. A Padova dove siamo più forti, ci temono e mantengono le distanze».
È dello stesso avviso il commissario De Boni. «Premetto che non ho ancora ricevuto comunicazioni o chiamate per parlare di accordi - spiega il consigliere regionale - sono settimane che va avanti questo tira e molla. Non ci va di fare la fine di quelli che restano con il cerino in mano. Al di là delle buone intenzioni, aspettiamo che si facciano avanti seriamente. Hanno detto che il consiglio nazionale di Padova chiarirà le loro scelte provincia per provincia. Bene. Ci chiediamo, tuttavia, perché saremmo tanto utili a Rovigo e non a Venezia, Padova o Belluno. Il ragionamento vada fatto per tutta la regione, non per singole realtà. E poi vorremmo un po’ più di rispetto per la nostra dignità».
Chi rischia di rimanere a bocca asciutta è il Pd che potrebbe pagare care le manovre messe in atto dal centrodestra. In gioco c’è il consenso del centro moderato che vota Udc. Il segretario Gabriele Frigato ribadisce di aver fatto con chiarezza proposte di accordo al partito guidato fino a qualche settimana fa da Francesco Milan. Alla domanda su quale impressione abbia raccolto dall’apertura leghista, Frigato si dimostra insofferente. «Il Pd ha scelto Tiziana Virgili, una candidata in grado di dialogare a pieno titolo con il centro moderato. Ogni altra considerazione è superflua».
Virgili, però, sottolineò che sarebbe stata la segreteria a lavorare per gli accordi. È probabile che il Pd speri nell’attrazione di consenso personale che la candidata può garantire, visto che esiste la possibilità di esprimere il voto disgiunto.

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