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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

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Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

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sabato 22 agosto 2009

BADIA POLESINE - Valle della Buora, a settembre ci sarà l'inaugurazione dei lavori

BADIA POLESINE Valle della Buora, a settembre ci sarà l'inaugurazione dei lavori

Tratto dalla Voce di Rovigo del 22/08/2009 di Davide Sarzi

gorghiBadia Polesine - Verranno inaugurati a settembre i lavori all'oasi Buora di Salvaterra. Nell' anno 2006, l'acquisizione da parte del Consorzio di Bonifica Polesine Adige Canalbianco di una vasta area umida a ridosso del corso d'acqua canale Valdentro, in località Le Giare, nel territorio di Salvaterra, comportò, un progetto per la realizza2ione di due casse di colmata con finalità irrigue. Il Wwf venne coinvolto nel progetto e oriente, richiedendo un' attenzione particolare per le? sponde lacustri, la realizzazione dell'impianto e la messa a dimora di piante e siepi autoctone, all'intemo di un più ampio progetto di ripristino ambientale, atto a riproporre l'area quale un'oasi a favore della fauna locale. L'area in esame, precedentemente al nuovo assetto ambientale, era formata da due ampi avvallamenti e da alcuni dossi, dell'estensione di circa dieci ettari, ed era attraversata dal Canale Valdentro. Grazie a indagini geologiche, cartografiche e al rilevamento aereo, era possibile riconoscere in essa un territorio fluviale antichissimo e in fase terminale, nonché uno degli ultimi di tal genere ancora presenti nell'intera provincia di Rovigo. i. f. . Nel novembre 2002, a seguito di lavori fondiari effettuati senza l'obbligatorio consenso ministeriale che comportavano il livellamento dell'area valliva e il taglio di tutte le piante esistenti, la Valle della Buora concludeva rapidamente e definitivamente la sua storia secolare e il suo terreno veniva acquistato dal Consorzio di Bonifica, nella prospettiva di creare una cassa di espansione del Canale Valdentro a fini idraulici. Sino al 2002, quell'area umida dalla forma allungata e cuspidata (nota locai- ó mente anche come Val de Broco), grazie ali' impossibilità di praticarvi qualsiasi coltivazione agraria, era ritenuta un luogo insalubre ma comunque idoneo ali' attività venatoria o alla pesca, attività che, nelle epoche in cui vigevano una maggiore indigenza e modelli alimentari ancora di stampo ottocentesco, avevano maggior motivo ad essere praticate. Rappresentava tuttavia, quell'area umida, anche l'ultimo esempio di terreno alluvionale dell' intero territorio di Badia Polesine, un ambiente dalle tipologie uniche, sempre più raro nella Comunità europea a causa delle moderne trasformazioni del paesaggio agràrio. Un altro aspetto collegato alla fruizione della Valle era la sua elevata valenza paesaggistica, grazie alla ricchezza di specie óanimali. presenti e alla, singolarità del paesaggio, ricco invece di vegetazione, acqua e sentieri ombreggiati e Silenziosi; un luogo doVe il- tempo sembrava essersi fermato al diciannovesimo secolo. La presenza di paleoalvei e dossi, della toponomastica di evidente riferimento fluviale (via Po Alto) e i percorsi tortuosi delle carreggiabili nell' area in esame, indirizzavano a identificare la Valle quale un luogo dalle caratteristiche peculiari dell' antico Polesine, ovvero una terra paludosa (dal Latino Palus), ma anche, purtroppo, un terreno che avrebbe dovuto confrontarsi, suo .'malgrado, con una cultura che l'associava ali' inutilità agro-commerciale anziché alle ricchezze della biodiversità. "L'intervento Adottato dal Consorzio di Bonifica Polesine Adige Canalbianco - fa sapere il. Wwf - seppur sopraggiunto all'eliminazione di un'area umida originaria. si colloca perciò in un contesto estremamente positivo poiché tende a riproporre un luogo privilegiato ó pennumerosi di quei taxa faunistici e vegetali che vedono sempre più ridotto il loro habitat". Ammonterebbero a una trentina, almeno, le specie omitiche allontanatesi dalla provincia di Rovigo, nel secolo scorso, a causa dell' alterazione ambientale (ma anche della persecuzione diretta e dei pesticidi in agricoltura), che ha visto, come uno dei primi effetti, la desertificazione e deidrificazione (eliminazione degli specchi d'acqua e dei fossati campestri) delle rigogliose campagne polesahe. Non è noto quando si formò la Va11p rfplla Rnnra ma o certo invece che, sulle zone dossive di quelle terre, vi fossero alcuni insediamenti d'epoca romana imperiale, tra i più antichi del territorio di Badia Polesine, come appunto i numerosi reperti conservati nel locale Museo Civico Baruffaldi' e la documentazione bibliografica lasciano a testimonianza . Recentemente, inoltre, a seguito dei lavori per la costruzione dell'Autostrada 31 Valdastico sud che transita in località le Giare, il Dipartimento di Archeologia dell'Università di Padova ha effettuato una serie di scavi in un sepolcreto, riportando alla luce le tipiche tombe a cappuccina.

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