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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

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martedì 11 agosto 2009

ALTO POLESINE - “Troppi uffici svolgono mansioni che si accavallano con quelle di altri»

«Troppi uffici svolgono mansioni che si accavallano con quelle di altri

Tratto dal Gazzettino di Rovigo del 11/08/2009 di Paolo Aguzzoni

fantasindaco ALTO POLESINE   Troppi uffici svolgono mansioni che si accavallano con quelle di altri» Su “Organizzazione ed efficienza” Fantato va giù durissimo: «Trattasi dell’altra grave anomalia accertata che, se non fosse sovrastata dallo stato finanziario, sarebbe la più grave. Vi è sicuramente la mancanza di uno stato organizzativo e di responsabilità di posizione che consenta una visione complessiva ed esaustiva di tutte le attività svolte dai vari uffici, manca in sostanza la visione dell’unicità dell’azienda». Aggiunge Fantato: «Troppi uffici svolgono mansioni che si accavallano con quelle di altri, o che vengono svolte parzialmente da più soggetti, anche in uffici diversi, senza un dialogo intemo che sia finalizzato allo scopo. Manca un mansionario dettagliato che definisca compiti e responsabilità secondo una filiera di comando certa. Il numero di personale con incarichi di posizione è di poco inferiore a quello senza incarichi particolari, in sostanza abbiamo un esercito ricco di colonnelli ma con pochi soldati. Spesso le istanze di cittadini, operatori economici, istituzioni, rivolte al nostro personale per segnalare piccoli danni, o richieste di interventi su situazioni di malfunzionamento dei servizi, oppure per indicare comportamenti scorretti, da parte di persone non rispettose delle norme di Civile convivenza, vengono, non sempre, ma spesso, dirottate da un ufficio all’altro, dichiarandosi di volta in volta l’interpellato non competente e ciò a causa l’incertezza delle responsabilità. La risposta a richieste scritte, costituisce l’eccezione e non la regola!». Quindi una macchina senza guida: cosa dirà il segretario generale Gianfranco Tiengo evidentemente responsabile “tecnico”, e cosa diranno gli amministratori degli ultimi dieci anni veri responsabili “politici” di questo sfascio? Fantato non punta il dito con- ‘ tro il personale comunale, dice solo che tante buone professionalità sono state mal gestite. «Il compito che questa Amministrazione ha assunto -continua Fantato - sarà quello di riportare lo stato organizzativo in condizioni di efficienza, reinserendo la cultura dell’unicità dell’ente, eliminando quelle sacche di comparti autogestiti, praticamente senza controllo di indirizzo e di risultato. Si giustifica così l’affidamento da me effettuato, ai due ronzionari più alti in grado (segretario e vice), di tutte le funzioni gestionali dei settori attuali, in attesa di un ridisegno della pianta organica e dei vari comparti, che sia coerente con le elementari norme di buona organizzazione ed efficienza». Conclude il sindaco: «Se ci avete eletto credo sia stato per dare una svolta all’indirizzo esistente, altrimenti bastava confermare chi c’era e che avrebbe fortemente voluto restarci».

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