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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

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Il blog di Iles Braghetto

sabato 28 febbraio 2009

Borgato: "Basta ambiguità serve una strategia chiara"


Il presidente provinciale ribadisce il no al centrosinistra

Tratto dalla Voce di Rovigo del 28/02/2009



ROVIGO- "Ormai il bipolarismo è un dato di fatto e non possiamo permetterci di non scegliere". Il presidente provinciale dell'Udc Renato Borgato torna sulla querelle delle alleanze in vista delle prossime amministrative, partendo da una defezione importante nel partito, seppura livello nazionale,quella di Erminia Mazzoni già vicesegretaria dal 2005 al 2007. Un abbandono sofferto, ma non privo di vis polemica, sottolineando come "l'autonomia rivendicata rischia di trasformarsi in opportunismo", e definendo ondivaghe le scelte nazionali, in Trentino a sostegno del centrosinistra, in Sardegna col Pdl e corsa solitaria, invece, in Abruzzo. "Conoscendola, è stata sicuramente una decisione sofferta - commenta Borgato - ma le sue motivazioni sulle scelte opportuniste è in realtà una critica che dalla base viene fuori. E' per questo che chiedo chiarezza sulle posizioni, bisogna uscire dall'ambiguità".
Chiarezza che per Borgato fa rima con consequenzialità quando parla di alleanze. "Il bipolarismo, seppur imperfetto, è ormai entrato nella mentalità della gente. Se vogliamo pensare di governare dobbiamo porci il problema delle alleanze, perché non siamo la Democrazia cristiana che aveva il 38% dei voti. E la strategia deve essere precisa. E' ormai dimostrato che i nostri consensi crescono quando stiamo col centrodestra, quindi la strada da seguire è quella, non abbiamo un elettorato che vede favorevolmente un accordo a sinistra". Il quadro per le provinciali, però, non è stato ancora definito, sebbene la posizione di Borgato sia chiara: "Siamo fermi al documento di gennaio, avevamo chiesto un rinvio per poterlo esaminare a livello di partito, adesso però non è più tempo di titubanze, occorre scegliere".

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