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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

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domenica 1 febbraio 2009

Rossi chiarisce l'atteggiamento di Forza Italia "marangoniana": "Nessun sostegno dopo il ribaltone" Meneghin senza rete di salvataggio.

Dal Gazzettino di Rovigo del 01/02/2009

BADIA POLESINE - Rossi chiarisce l'atteggiamento di Forza Italia "marangoniana": "Nessun sostegno dopo il ribaltone"

Meneghin senza rete di salvataggio.




Sembra ormai senza sbocchi la crisi politica che condiziona il comune di Badia
Polesine: il consiglio comunale del 22 dicembre ha dato vita al contro ribaltone
e questa settimana le dimissioni di Mauro Usini e di Silvia Veronese
hanno fatto il resto. Ma da Forza Italia "mariangoniana" non arriverà alcuna
ciambella di salvataggio per il sindaco Meneghin. Giovanni Rossi capogruppo
consiliare: «L'esperienza politica nata dal ribaltone del febbraio 2007 è stata
fallimentare ed è finita nel peggiore dei modi: non c'era bisogno di essere degli
indovini per intuire un finale così inglorioso.
La vera maggioranza voluta dai badiesi rimane quella uscita vincente
dalle Comunali del 2004». «Questa- continua Rossi - è stata una
maggioranza nata esclusivamente per due scopi: fare un dispetto all'assessore
regionale Renzo Marangon, ai suoi amici badiesi e a quanti lo avevano sostenuto
alle regionali del 2005; confermare alla presidenza della Casa di riposo Fabrizio
Rossi (Fi «bendiniana», ndr) che non aveva il consenso di tutti i vincitori
delle elezioni comunali del 2004 (il centrodestra di «Progetto per Badia, ndr)>>.
Cosa vi preoccupa dopo quasi due anni dal ribaltone del 15 febbraio 200??
«La nostra preoccupazione -aggiunge il capogruppo - è che questa alleanza spuria
e antidemocratica possa aver provocato danni irreversibili anche per le future
amministrazioni comunali. Ne è prova che molti protagonisti délle scelte
amministrative recenti si stiano chiamando fuori per non votare il bilancio
2009 che non è un qualcosa di sterile ma frutto anche delle decisioni degli
ultimi anni». Se ne sonoandati due protagonisti del
ribaltone del 2007: il presidente del Consiglio comunale Mauro Usini (Pd
dal 2008) e l'assessore alla Pi e Cultura Silvia Veronese (ex Liberamente a sinistra),
come 'legge queste dimissioni?
«Siamo - precisa Rossi - in una fase delicata e chi ha testa la userà per il
bene dei cittadini e non per interessi personali o di parte».
Sevi verrà chiesto voterete il bilancio di previsione 2009?«Il bilancio - chiarisce
Rossi - lo redige e lo approva la maggioranza. Come ho dichiarato, anchè
a nome dell'Udc, nella seduta del 22 dicembre, ribadisco che il sindaco deve
presentarsi al prossimo Consiglio comunale con una maggioranza, possibilmente
ampia, qualora riuscisse a trovarla, altrimenti ne tragga le conseguenze.
Per cui è un problema del sindaco».Quindi porte chiuse dagli ex alleati
"cacciati"due anni fa.

Paolo Aguzzoni

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