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UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro

UDC Badia Polesine - Unione dei democratici cristiani e di centro
Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine.Sosteniamo la causa di chi finalmente mette in campo esplicitamente i valori cristiani in Polesine. Attorno alla recente esperienza dell’Udc a Badia Polesine si sono venute a creare relazioni ed amicizie che hanno portato alla formazione di un’affiatata squadra di persone provenienti dalle più diverse realtà professionali, di volontariato e di imnpegno civico. Persone che fanno riferimento alla tradizione di centro moderato ed alla dottrina sociale della chiesa. Proprio con questa squadra l’Udc vuole impegnarsi a Badia Polesine, mettendo in campo le nostre capacità ed energie. L’obiettivo di fondo è quello di interagire con le realtà locali, continuando la battaglia contro il degrado e la cattiva gestione. L’Udc si pone in ascolto delle problematiche di chi vive la città e si propone di avviare un dialogo con i moderati, favorendone la loro partecipazione attiva alla vita del terriorio, trasformando la sezione Udc in laboratorio di idee e proposte sulla scia di un programma che esca dagli schemi visti finora, ripensando al governo cittadino poichè, così com’è, fa acqua da molte parti.

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Il blog di Iles Braghetto

sabato 28 febbraio 2009

Il comune sull'orlo del commissariamento


Il prossimo voto sul bilancio potrebbe portare alla fine dell'era Meneghin
Apparentemente la giunta non ha più i numeri menegoma spera nelle astensioni

Tratto dalla Voce di Rovigo del 28/02/2009



BADIAPOLESINE- Algebra politica. Per spiegare l'attuale situazione politica di Badia polesine occorre saper fare bene di conto. La giunta di Paolo Meneghin infatti, alle soglie del cruciàle appuntamento del bilancio 2009,sembra appesa all'esile filo che la separa dal baratro del commissariamento. La manovra di bilancio sarà presentata ai consiglieri comunali nel consiglio di giovedì prossimo ma è in sede di approvazione (probabile data il 26 marzo, e comunque entro il 31)che si tireranno le somme. Letteralmente. Sì perché al momento pare che la giunta non abbia i numeri per portare a termine il proprio mandato. Nelle scorse settimane la maggioranza' ha perso i pezzi, si sono dimessi il presidente del consiglio comunàle, Mauro Usini, e poi Silvia Veronese, assessore alla Cultura. Smarcamento' anche da parte di Mariolina Fogagnolo, expresidente di commissione e del consigliere Edo Boldrin (iscritto àl Pd ma eletto nelle liste di Badia àl centro) che ha dichiarato di decidere volta per volta sul proprio sostegno all'esecutivo. I numeri. Ecco allora che Meneghin può contare su 9 voti (Renzo Aguzzoni; Marcello Ferreri, aSsessori di Fi; Giuilio Barbieri, Paolo Rigobello, assessori di An; Cristina Tesin, assessore al Bilancio; Mario Cabassa, assessore Agricoltura; più i consiglieri di, An Carlo Moretti e Ivo Baccaglini). All'opposizione sono in 9 ma potrebbero essere 11: Giovanni Rossi, Claudio Guerra, LucaRossetto e Pierleopoldo Visentin; i consiglieri del Pd Claudio Brusemini, Boldrin e Usini; gli Udc Guido Pigaiani e Giuseppe Romani. L'indipendente Mirko Tomì, che ultimamente ha votato come i forzisti "marangoniani", poi i casi di Veronese e Mariolina Fogagnolo, la prima dimessasi da assessore, la seconda da presidente di commissione. Detta così sembrerebbe un banale pronostico. In realtà su Badia si concentra una vasta gamma di scenari politici Spaccature e correnti Lasciando per un attimo in disparte le questioni amministrativa ed- economico-finanziaria (su cui si addensano le critiche), Badia appare come una serie di cerchi concentrici, un sistema di scatole cinesi che si intersecano fra loro. Altrimenti come spiegare che sindaco e assessori appartengono a Forza Italia e An (quindi pdl). E che quattro consiglieri di minoranza sono anch'essi di Fi. E ancora: il Partito democratico è all'opposizione ma' per due anni la giunta ha goduto dell'appoggio di Usini e Boldrin, tesserato Pd e pure consigliere provinciale del partito di Gabriele Frigato. L'Udc, infine prima era in maggioranza, poi ne è uscito .. La sinistra non è rappresentata in consiglio, ma Veronese, ex Ds, per due anni ha retto un assessorato. Insomma un magma politico in perpetuo movimento. Fi da tempo è spaccata, fra coloro che si riconoscono nella linea di Renzo Marangon e contrari àlla giunta e coloro che in giunta ci sono (fino a qualche mese fa si sarebbero definiti di area bendiniana,' ma ora Iginio Bendin pare finito nelle retrovie del partito). Poi c'è la questione.Pdl, dove mentre. An sostiene il sindaco gran parte di Fi lo osteggia. Ma anche nel Pd ci sono due anime. Il segretario Gianni Stroppa si riconosce nella cosiddetta "area Spinello", mentre Boldrin si situa nell'area "Frigato" (alle primarie locali per la segreteria Stroppa vinse di un centinaio di voti ma pare che per Boldrin votarono molti esponenti del centrodestra). Scenari. Tutto questo per dire che a decidere le sorti del Comune potrebbe non essere un presente fatto di conti economici in crisi, ma gli scenari che ipotecano la politica futura (in giugno le votazioni). Il Pd infatti con una spallata potrebbe mandare a casa la giunta (se Boldrin vota contro) e monetizzare dal punto di vista elettorale. Fi e An,invece, pòtrebbero mantenere in vita l'esecutivo in Vista di prossimi accordi (che però richiederebbero il sacrificio di parte dell' attualeamministrazione). Certo salvare Meneghin da parte di chi l'ha sempre attaccato sembra cervellotico, ed àltrettanto affossarlo da parte di chi l'ha appoggiato. Ed è qua che diventano ,decisive le scelte di Veronese e Fogagnolo, apparentemente fuori dai giochi partitici. Ma come fare a votare il bilancio dopo le dure critiche dei giorni scorsi? Certo in. vista del voto sul bi>lancio c'è la scappatoia dell'astensione, che però a conti fatti equivale ad un non ·voto conuario, cioè fav0revole. Quindi? Non resta che aspettare.

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